SHARING OF NEW IDEAs@Teatri di Vita: un corpo in definizione

Si arriva attraversando un parco, il Parco dei Pini, nella periferia ovest di Bologna, in direzione Borgo Panigale. Di fianco la via Emilia e vicino una piccola stazione ferroviaria, proprio all'interno del parco, si trova un edificio che sembra ben nascosto e isolato dalla città; in questo edificio apparentemente nascosto e isolato vive e lavora Teatri di Vita, teatro comunale fondato nel 1993 che ospita spettacoli di teatro e danza contemporanea internazionali.

Siamo andati a vedere SHARING OF NEW IDEAs, non uno spettacolo vero e proprio ma una dimostrazione di lavoro e del processo creativo di Andreas Constantinou, performer greco-danese ospitato da Teatri di Vita insieme alla sua compagnia, la HimHerAndIt (nome che già prefigura il tema della breve performance). Autore già presente durante il festival Cuore di Ghiaccio organizzato da Teatri di Vita nell'estate scorsa, ha condiviso col pubblico quella che è l'idea del suo spettacolo che dovrebbe essere pronto a settembre, esplorando il tema delle identità di genere, partendo da una domanda molto precisa: «Che cos'è la femminilità per noi?».

Constantinou ha introdotto al pubblico in inglese, (ma pochi tra i presenti hanno avuto difficoltà a comprendere! –c’è stata comunque la traduzione- non abbiano timori i non anglofoni!) il tema del suo lavoro e spiegato che lo spettacolo definitivo sarà diviso in due assoli, di danza e una perfomance; quella vista ieri è stata la performance, allo stato embrionale ma già netta e precisa nelle intenzioni, divisa in due scene. Era interesse vivo del performer conoscere il parere del pubblico, non un suo giudizio estetico ma proprio cosa ha visto, sentito, percepito, immaginato.
E abbiamo visto un corpo maschile trasformarsi in corpo di donna, o meglio, sembrava una transizione, un corpo che cercava la sua identità.

Su un fondale interamente nero, la scena era essenziale ma fortemente espressiva: sul tappeto da danza era disegnato, con un sottile nastro adesivo bianco, un triangolo, di cui un angolo – rivolto verso il pubblico – coperto da petali di rosa; all'angolo sulla destra era posizionata una ciotola e una brocca d'acqua in vetro; lungo la «base» del triangolo erano posizionate scarpe rosse col tacco, una parrucca e una maschera in lattice e, sulla sinistra, poco distante da questo triangolo, una sedia in paglia, usata come una specie di quinta visibile e luogo di riposo e «rientro nella realtà» tra le due scene.
Non dovremmo sbagliare nel dire che il triangolo era un'evidente stilizzazione di una vulva, insieme agli oggetti il più chiaro, semplice e potente simbolo della femminilità. La «trasformazione» avveniva in scena, il performer iniziava il suo racconto col corpo dando le spalle al pubblico, immerso nel buio e accompagnato dal suono del vento, colonna sonora dello spettacolo che imprimeva la scena di uno strano senso di sospensione, come se tutto quello che accadeva non avesse né un tempo né uno spazio.
Era in biancheria intima maschile, la luce illuminava un corpo che potremmo definire «neutro» o «in via di definizione». Si celava, contorceva, faceva movimenti bruschi, come se si stesse evolvendo e trovando una sua identità. Questa è stata la prima scena; nella seconda l’attore ha utilizzato la brocca d'acqua e bagnato una striscia di palco, sulla quale questo corpo è scivolato sopra, dando l'idea di essere libero ma allo stesso tempo prigioniero di una condizione imposta.
Condizione che si è stravolta nel finale dove, in un avanti e indietro, ha mescolato tutti gli oggetti e gli indumenti, fino a denudarsi interamente, mostrando il sesso al pubblico. Un corpo protagonista, senza genere e con un'identità indefinita.

È stato solo uno studio, risultato di una residenza artistica a Teatri di Vita, ma Andreas Constantinou promette molto, resta da attendere il suo spettacolo a settembre. Nel frattempo è possibile vederlo stasera alle 20:00 e domani alle 17:00, dove presenterà lavori già proposti al sopra citato festival.

Info:
Vedi il Video di presentazione dello spettacolo!
SHARING OF NEW IDEAS
di e con Andreas Constantinou e Miryam Garcia Mariblanca
produzione HimHerAndIt (Danimarca) e Bora Bora – dans og visuelt teater (Danimarca)
con il supporto di Trinity Laban (Regno Unito) and Warehouse9 (Danimarca)
ReDoing GENDER 1.5
coreografia Andreas Constantinou
performer Andreas Constantinou
produzione HimHerAndIt (Danimarca)

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