Lo scorso 21 novembre è andato in scena all’interno del Festival Nuova Consonanza e Romaeuropa Festival 2018 presso l’Auditorium Parco della Musica lo spettacolo di teatro musicale“Serge”.
Ispirato alla vita e all’opera di Sergei Diaghilev, al primo debutto in Italia, nato dalla collaborazione tra il Solistenensemble Kaleidoskop guidato da Michael Rauter, Luigi De Angelis fondatore della compagnia Fanny & Alexander e l’attore Marco Cavalcoli.
Il palcoscenico allestito con strumenti a corda sospesi a un filo, violini, viole, violoncelli e un pianoforte a coda disposto al centro. Questa la scenografia nella sala Petrassi, che ha accompagnato i musicisti protagonisti dello spettacolo di teatro musicale, diretti e manipolati dall’attore “muto” Marco Cavalcoli, che interpreta il ruolo di Diaghilev. Spettacolo bizzarro, una burla oserei dire, dove chi avrebbe dovuto suonare è stato ottanta minuti ad emettere note, quasi fosse un continuo accordo, senza sviluppare un vero e proprio motivo orecchiabile, chi avrebbe dovuto recitare, invece, si limitava a modificare l’espressione del viso oscillando dal riso al pianto senza nessuna apparente ragione. Per ciò che concerne il “movimento scenico” era probabilmente ispirato alla disconnessione mentale, dove i protagonisti interpretavano l’irrequietezza del loro animo e di chi li dirigeva, qualcuno suonava da sdraiato, qualcun’altro trasformava il violino in un arco con frecce. Costumi a chimono con stampe asiatiche, sotto di questi delle tute accademiche con disegni ispirati ai rettili, nel tentativo forse di creare connessione con il tema del “serpente” , simbolo usato per rappresentare lo schema della vita di Diaghilev e le sue infinite connessioni. Spettacolo piatto, monotono, lungo e privo di una trama, tante le poltrone vuote e scarsi gli applausi sul finale.