Il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma con la soirée del 28 aprile dedicata al Maestro Roland Petit al Teatro Pavarotti di Modena, celebra il genio coreografico del Novecento del dopoguerra ossessionato dalla Danza classica, insofferente alle regole ferree del Ballet de l’Opéra di cui faceva parte. Petit porterà sulle scene coreografie in cui la narrazione è la vera protagonista, in un continuo interscambio tra poesia, letteratura, teatro e cinema, frutto delle collaborazioni con importanti artisti di spicco dell’epoca, tra cui Picasso e Jean Cocteau. Un’esclusiva italiana che propone da programma tre classici del maestro.
La rose malade (1973)
Apre il programma ‘La rose malade’, balletto creato da Roland Petit nel 1973 al Palais des Sport de Parigi, scene di Yves Saint Laurent, protagonista la coppia Abbagnato e Schiavone. La coreografia è un lavoro basato su versi e disegni di William Blake, musica dell’Adagietto della Quinta sinfonia di Mahler. Ogni singolo gesto della protagonista, una creatura che sta per esalare l’ultimo respiro, diventano una danza sublime in cui seguiamo passo dopo passo le braccia elegiache di colei che incarna il ruolo, originariamente pensato per la grande Maya Plizetzkaya. Una narrazione struggente dalla prima apparizione alla morte della rosa.
L’Arlésienne (1974)
E’ il ruolo maschile di Frédéri a dominare la scena nell’Arlésienne, con la sua ossessione per la bella Arlesiana incontrata e perduta, che lo porterà ad impazzire e a rifiutare l’amore di Vivette, fino al suicidio nella celebre scena del volo della finestra. Una stilizzazione dei passi che non rinuncia al racconto, in cui il delirio del protagonista si amplifica quanto l’ampiezza e l’altezza dei salti, in contrasto con i passi pudici e puntiti di Vivette. Una coreografia in cui gli elementi psicologici si delineano in modo chiaro e rendono evidente già nelle premesse il finale tragico che si profila, diagonale dopo diagonale.
Le jeune homme et la mort (1946)
Considerato il capolavoro di Petit, traduce in coreografia il disagio della generazione inorridita dalle guerre mondiali e pronta a rendere l’angoscia un’espressione esistenziale. In questa coreografia il duetto tra lei e lui è caratterizzato dal nervosismo, dai salti sul tavolo e il vorticare furioso sulla sedia. Un’espressione in danza dell’angoscia del corteggiamento letale che si svolge in una povera soffitta parigina. Ancora forte ed attuale.
Il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, nato nel 1928, nel corso della sua storia ha messo in scena i maggiori balletti della tradizione classica e moderna, così come i lavori dei più importanti coreografi italiani e stranieri. Da Aprile 2015 la direzione del Balletto è affidata a Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéera di Parigi. Gli obbiettivi della nuova direzione sono la valorizzazione dei giovani talenti italiani, l’innovazione del repertorio e il superamento dei confini del cosiddetto balletto classico invitando, a partire dalla stagione 2015/2016, coreografi come Benjamin Millepied, Giuliano Peparini, o Christopher Wheeldon.
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Note Stampa
Lo spettacolo
Roland Petit (1924-2011) è stato il maggior coreografo francese del secondo dopo guerra e ha creato più di 150 coreografie, molte delle quali occupano un posto stabile nel repertorio delle maggiori compagnie. La sua fama ha raggiunto il grande pubblico con lavori che spaziano dai successi hollywoodiani (Hans Christian Andersen) a titoli come Carmen e Le jeune homme et la mort.
Direttrice del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma dall’aprile 2015, Eleonora Abbagnato è stata la prima italiana ad essere nominata étoile all’Opéra di Parigi, il 27 marzo 2013, dopo aver danzato Carmen di Roland Petit. Sempre Roland Petit la scelse giovanissima per essere ‘Aurora bambina’ nella sua versione de La bella addormentata nel bosco prima che proseguisse la formazione alla scuola dell’Opéra di Parigi, entrando nel 1996 a far parte del corpo di ballo. "Roland Petit è stato come un padre dal punto di vista artistico, perché sapeva come far emergere le mie potenzialità espressive – ricorda la ballerina – pur nel grande rigore e severità che lo contraddistinguevano".
Non poteva che essere lei ad aprire le danze dedicate al suo maestro in questa occasione speciale, affiancata da talenti come Giuseppe Schiavone, Rebecca Bianchi, Alessio Rezza, e Stephane Bullion.
Info
In esclusiva italiana per la Stagione 2015 – 2016
BALLETTO DELL'OPERA DI ROMA
Con Eleonora Abbagnato
Soirée Roland Petit
Coreografie dal repertorio di Roland Petit
Supervisione coreografica Luigi Bonino
La rose malade (1973)
Libretto di Roland Petit
da Le mariage du ciel et de l'enfer di William Blake
Musica Gustav Mahler
Costumi Yves St Laurent
Luci Jean-Michel Désiré
Con Eleonora Abbagnato e Giuseppe Schiavone, solista
L’Arlésienne (1974)
Libretto di Roland Petit da Alphonse Daudet
Musica Georges Bizet
Scene René Allio
Costumi Christine Laurent
Luci Jean-Michel Désiré
Con Rebecca Bianchi, prima ballerina, Alessio Rezza, solista
e il Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma
Le musiche de La rose malade e L'Arlésienne, su base registrata,
sono eseguite dall'Orchestra dell'Opera di Roma
Le jeune homme et la mort (1946)
Libretto di Jean Cocteau
Musica Johann Sebastian Bach
Scene Georges Wakhévitch
Costumi Christian Berard / Barbara Karinska
Luci Jean-Michel Désiré
Con Eleonora Abbagnato e Stephane Bullion, étoile dell'Opéra di Parigi
Produzione Fondazione Teatro dell’Opera di Roma
in coproduzione con Daniele Cipriani Entertainment
Durata dello spettacolo: 1 ora e 40 minuti, compresi 2 intervalli