Lo Schiaccianoci di ÄŒajkovskij in scena al Teatro di San Carlo di Napoli riscuote grande successo dal 29 dicembre 2016 al 4 gennaio 2017.
Un balletto in due atti fra i più popolari della tradizione classica, musica composta da un maestro come Pëtr Il’iÄÂ ÄŒajkovskij, un direttore d'orchestra David Colemann e il coeografo Charles Jude: è quanto basta per assicurare al Real Teatro di San Carlo di Napoli un grande successo natalizio.
Il pubblico del 4 gennaio, ultima delle sei repliche, tutte esaurite, applaude entusiasta un'interpretazione musicale precisa e energica e una coreografia briosa e teatrale. Molti bambini e ragazzi in sala vociferano incantati quando appare il re dei topi, o quando il bambolotto che schiaccia le noci regalato dalla piccola Marie dallo zio Drosselmeyer la notte di natale, si trasforma in principe.
I bambini crescono con l'aiuto della suggestione scenica in cui il racconto si traduce, mentre gli adulti tornano bambini attraverso il sogno, tutti condotti attraverso questa fiaba ormai tradizionale che Marius Petipa, primo coreografo de Lo Schiaccianoci – che aveva lavorato in sinergia stretta con lo stesso ÄŒajkovskij e lo aveva in buona parte indirizzato anche per la drammaturgia musicale – aveva coreografato riferendosi alla versione di Alexandre Dumas père.
Jude preferisce, invece, rispolverare la versione originale della fiaba dal titolo Schiaccianoci e il re dei topi, composta nel 1816 da Ernst Th. Amadeus Hoffmann. Spiega Jude: "Quando ho avuto l’opportunità di creare con il Ballet de l’Opéra National de Bordeaux una nuova coreografia e una messa in scena del Lo Schiaccianoci, ho voluto allontanarmi dal libretto di Alexandre Dumas, seguito fedelmente dalle versioni tradizionali come quello di Marius Petipa, a beneficio dell’universo più fantastico e psicologico di Hoffmann" tentando di "mantenere l’universo fiabesco proprio del racconto" e tracciando "il percorso iniziatico di una fanciulla che […] entra nel mondo del sogno […] per scoprire la propria sessualità".
In verità, la scelta di puntare sulla sessualità e sulla psicologia resta di fatto più una dichiarazione di intenti che non una vera linea guida della coreografia, che mostra – come di frequente – il sogno romantico dell'incontro con l'uomo ideale, senza però inoltrarsi nelle vischiose sfere della sessualità inconscia.
Il primo atto mostra la festa borghese la notte di natale e l'inizio del sogno della bambina, che con il suo desiderio trasforma il bambolotto in un principe meraviglioso e del modo in cui questi riesce a sconfiggere l'inquietante armata dei topi. Nella resa coreografica, pur restando nell'ambito di una forte impostazione classica, viene privilegiato l'aspetto della teatralità, che però è espressa in modo carente dalla coreografia, spesso più attenta alla cura del virtuosismo che al rispetto delle dinamiche drammaturgiche contenute dalla musica, ed è resa in modo un po' piatto da alcuni protagonisti in particolare, come Drosselmeyer nelle sue pantomime. Il secondo atto è quello narrativamente più debole – si avvicendano le diverse tappe del viaggio di Marie e del suo eroe in giro per il mondo – ma musicalmente e coreograficamente è senz'altro la parte più forte dell'opera. La teatralità è qui affidata alle variazioni geografico-culturali che sono rese tanto da lievi allusioni coreografiche, quanto dall'estetica del costume e del trucco.
Nel secondo atto, è più facile per il pubblico entrare nel vivo dell'opera, complice la familiarità di molte sezioni musicali, come le danze dei divertissement e il Valzer dei fiori, tra le più famose e belle dell'intero patrimonio classico occidentale. I costumi di Giusi Giustino prendono per mano lo spettatore e lo invitano con colori vivacissimi a entrare in questo mondo magico, anche se le luci, spesso troppo accese, non li valorizzano. Le scene di Nicola Rubertelli sono per lo più videoproiettate sul fondale, una scelta che, se sorprende per l'accostamento coraggioso al mondo del balletto, per definizione un genere "classico", d'altra parte delude perchè piuttosto che traghettarci nella magia della fiaba, ci riporta al quotidiano, dove ormai il digitale impera. Non entusiasma nemmeno la scelta delle immagini, specie gli spettatori più esperti, già abituati alle meraviglie visive degli Schiaccianoci ormai istituzionali, peraltro largamente accessibili sul web. Tutti i danzatori si esibiscono tra un applauso e l'altro, delineando disegni di movimento vivaci e aggraziati. Anche se meno di richiamo rispetto ai nomi delle prime repliche, le personalità artistiche dei due ballerini protagonisti, Claudia D'antonio e Salvatore Manzo, emergono nel loro promettente spessore di danzatori, anche se dal punto di vista della presenza teatrale e dell'interpretazione emotiva – specie per quanto riguarda la mimica facciale e le sfumature ritmiche del movimento in relazione ai diversi stati d'animo dei personaggi nelle diverse situazioni – hanno ancora da lavorare.
Info:
Piotr I. Tchaikovsky / LO SCHIACCIANOCI
balletto in due atti e tre scene
basato su uno scenario di Marius Petipa dalla versione di Alexandre Dumas padre del racconto di E. T. A. Hoffmann Nußknacker und Maüsekönig (Schiaccianoci e il re dei topi)
San Pietroburgo, Teatro Mariinskij, 18 dicembre 1892.
Coreografia di Charles Jude
Direttore | David Coleman
Scene | Nicola Rubertelli
Costumi | Giusi Giustino
Interpreti
Marie, Ekaterina Oleynik (29 Dicembre; 30 Dicembre e 4 Gennaio, spettacoli delle ore 21) / Anna Chiara Amirante (30 Dicembre, spettacolo delle ore 17; 4 Gennaio, spettacolo delle ore 17)
Lo Schiaccianoci/ Il Principe, Alessandro Macario (29 Dicembre; 30 Dicembre, spettacolo delle ore 21) / Alessandro Staiano (30 Dicembre, spettacolo delle ore 17; 3 Gennaio; 4 Gennaio, spettacolo delle ore 21 ) / Salvatore Manzo (4 Gennaio, spettacolo delle ore 17)
Drosselmeyer, Edmondo Tucci / Gianluca Nunziata / Massimo Sorrentino
La Madre, Valentina Vitale
Il Padre, Fabio Gison
Fritz, Salvatore Manzo / Francesco Lorusso
Nuova produzione del Teatro San Carlo
Orchestra, Corpo di Ballo e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Con la Partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo
giovedì 29 dicembre 2016 ore 20.00
venerdì 30 dicembre 2016 ore 17.00 ed ore 21.00
martedì 3 gennaio 2017 ore 20.00
mercoledì 4 gennaio 2017 ore 17.00 ed ore 21.00 (Abbonamento Danza)