"Il lago dei cigni" rappresenta nell’immaginario collettivo il Balletto classico per eccellenza, il capolavoro di Teatro e di Danza per autonomasia, fiaba senza lieto fine per i due amanti Siegfried e Odette, il cigno bianco e naturalmente il cigno nero Odile.
La versione del Balletto di Roma andata in scena il 18 marzo al Teatro Comunale di Carpi, sorprende per originalità del concept narrativo e scenico, totalmente calato nella contemporaneità. Se le musiche restano quelle indimenticabili della tradizione, le videoproiezioni evocative dei passi storici si accompagnano a una coreografia contemporanea inedita che richiama i cigni nella gestualità delle mani, in una scenografia che gioca con le luci e nei costumi che richiamano scenari di decadenza dal grande impatto emotivo.
Con dichiarata derivazione intellettuale dallo scrittore russo, il Lago di Monteverde trova ne Il Canto il proprio naturale compimento drammaturgico e in un percorso struggente di illusioni e memoria. Una versione che non smette mai di sorprendere il pubblico, grottesca, al limite della crudeltà, volta a togliere i veli alla realtà della quotidianità delle relazioni amorose e dell’arte. Non manca l’uso artistico del nudo a enfatizzare la volontà degli autori di mettere a nudo tutti gli automatismi e gli stereotipi che caratterizzano i personaggi. In questa proposta di Fabrizio Monteverde, anziani danzatori che ripercorrono un percorso memoriale e di vita attraverso il balletto, alla ricerca di una metamorfosi forse ormai illusoria perché non giunge mai a pieno compimento, metafora dell’arte stessa. Gli interpreti ripercorrono la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza straziante di sopravvivere al finale di una replica interminabile. Un lago dei cigni che tiene con il fiato sospeso in ogni scena appassionati e addetti ai lavori.
“Il lago dei cigni, ovvero Il canto” è la terza nuova produzione del Balletto di Roma che si conferma come una delle compagnie più attive sulla scena contemporanea della danza in Italia.
Collaborazione di successo, quella di Fabrizio Monteverde con la compagnia, per cui il coreografo ha riallestito nel 2002 il proprio “Giulietta e Romeo”, diventato in breve uno degli spettacoli di danza più visti degli ultimi anni. Sempre con la compagnia romana, il coreografo ha realizzato produzioni importanti come “Cenerentola”, “Otello” e “Bolero”, puntualmente premiate da unanime consenso di critica e pubblico.
Note Stampa
Lo spettacolo
Tra le suggestioni di una favola d’amore crudele e i simboli di un’arte che sovrasta la vita, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di P. I. ÄŒajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche.
Info
BALLETTO DI ROMA
Il lago dei cigni ovvero Il canto
Venerdì 18 marzo, ore 21
liberamente ispirato al balletto Il lago dei cigni
e all’atto unico di Anton ÄŒechov Il Canto del Cigno
musiche P.I. Ciaikovskij
costumi Santi Rinciari
light designer Emanuele De Maria
allestimento scenico Fabrizio Monteverde
costumi realizzati da Opificio della Moda e Del Costume
realizzazione maschere Crea Fx Effetti Speciali
video realizzati da Matteo Carratoni e Michele Innocente
coreografia e regia Fabrizio Monteverde
Durata dello spettacolo
85 minuti compreso intervallo
Riferimenti:
Riferimenti
Il lago dei cigni ovvero il canto al Teatro comunale di Carpi