GLI ORBI@Teatri di Vetro: la cieca danza dell’anima

E’ stata la compagnia Abbondanza/Bertoni a dare il via al festival Teatri di Vetro mercoledì 14 settembre al Teatro Vascello con la prima nazionale de GLI ORBI. L’ Associazione Trentina Formazione Produzione Danza e Spettacolo, altro nome della compagnia, è considerata una delle realtà artistiche più importanti e vitali del panorama italiano. Sul palco Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Tommaso Monza, Claudia Rossi Valli, che ha sostituito Eleonora Chiocchini, componente del primo cast, e Massimo Trombetta.

La nuova coreografia di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Gli Orbi, è ispirata a La parabola dei ciechi del pittore olandese Peter Bruegel, che mette in luce “quanto di equivoco vi sia nell'esistenza umana”. Sulla scena cinque corpi vestiti di nero: ognuno con la sua particolarità, ma tutti e cinque bui, spenti, ciechi. Hanno gli occhi coperti da scotch e i corpi bloccati, impauriti. Le loro mani si avvicinano, si cercano, si afferrano, proprio come gli uomini nel dipinto, e i loro corpi iniziano a muoversi in un’ossessiva giga, una danza-girotondo che “salda”, lega quei corpi senza direzione.

E' a questa danza, basata sulla ripetizione di un pattern che dà ritmo ai corpi, che Abbondanza/Bertoni affidano la struttura drammaturgica e coreografica dello spettacolo. Di tanto in tanto qualche personaggio, mosso da un personalissimo impeto, si stacca dal gruppo per farsi individuo, o almeno, ci prova: lo spettatore quasi ci spera che riesca a (ri-)appropriarsi della propria libertà, come quando la Rossi Valli scappa via avvolta nella sua veste rossa, quel raggiante e caldo colore che richiama alla vita, risveglia la passione, alimenta l’ amore. Ma a portarli via non è che un’altra faccia della stessa debolezza che li ha uniti: si ribellano ad un “sistema” che li rende automi ma da soli poi si perdono, perdono se stessi e si affidano ai loro vizi.

 

E’ questa l’ ambiguità dell’essere e del sentire umano chiara sin dall’inizio: passa dai visi deformati da elastici, dalle parrucche e dai travestimenti, attraverso l’unico elemento scenico, un microfono sul proscenio grazie al quale i personaggi bisbigliano e sbiascicano il proprio essere, come la vecchia annoiata dalla vita e legata ad un passato troppo pesante da portarsi dietro. I personaggi, si raccontano, o meglio, raccontano di sé quei lati perversi, nascosti, contraddittori che li caratterizzano. Il contatto con l’altro, quando c’è, prende le forme della violenza, dell’incapacità di essere liberi insieme agli altri, come la madre anaffettiva che non riesce né a dare né a ricevere l’amore del proprio figlio, e allora lo picchia, lo maltratta, lo “scuoia” della propria pelle. 

GLI ORBI è un lavoro di danza pura ma è ricca di segni, tra coreutica, gesto e parola. Si passa dalla serietà iniziale, angosciosa, ad una ilarità quasi cabarettistica, ma mai volgare, sottolineata dalle musiche di Tommaso Monza che accompagnano i quadri, le diverse scene in cui prendono vita i personaggi: un intero spettro dei vizi umani, sui quali primeggia il narcisismo, che connota i personaggi sul palco così come quelli dei nostri tempi. Questa sembra essere l’unica alternativa alla cecità, come se il riuscire a vedere rendesse in qualche modo folli. Il più narcisista di tutti è proprio Michele Abbondanza, che sulle note di "Sex bomb" di Tom Jones e quelle di "Parole di burro" di Carmen Consoli sveste i panni del professionista per indossare quelli di una donna, e lo fa con una grazia ed eleganza tali che quasi verrebbe da non chiamare vizio quella vera essenza.

Allora forse non sono le menti ad essere cieche, ma i corpi, corpi che ricercano la loro natura, i loro primordiali istinti, il loro sentire: corpo, pelle, sesso, è da qui che si risveglia l’anima è da qui che guizza “pietosa” la vitalità. Meglio una solitudine fatta di vizi e follia o essere ciechi in mezzo (e insieme) agli altri? E’ questa la domanda che la compagnia lancia al pubblico senza troppo scomporlo. 

TEATRO VASCELLO
Gli Orbi
FESTIVAL TEATRI DI VETRO
di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
14 settembre 2016 ore 21:00

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