Un incantesimo di danza, di musica che palpita dal cuore del nostro Sud e di quella amata e insuperabile di Lucio Dalla e del grande tenore a cui il cantautore dedicò il famoso pezzo e da cui prende nome lo spettacolo, Enrico Caruso in scena al Teatro Vascello dal 24 al 28 ottobre.
Mvula Sungani, coreografo di origini italoafricane, dà vita a uno spettacolo in cu ile trame coreografiche di gruppo, i pas de deux creati per l’étoile Emanuela Bianchini e le musiche originali del meraviglioso gruppo Unavantaluna creano un tessuto armonioso, riuscendo a generare una sinergia piacevole con il pubblico, di cui la pièce conquista il gusto e la fiducia, nonostante le figure coreutiche sembrino a volte così spaventosamente pericolanti.
Mvula infatti è autore di una tecnica di danza contemporanea, che ha avuto molto successo anche nel panorama internazionale, che si chiama Physical Dance: in questo stile, di cui “Caruso e altre storie italiane” è viva espressione, la danza classica è la solida base di ricerche più prettamente contemporanee, a cui si accosta una forte eredità da parte della ginnastica artistica, da cui proviene infatti Mvula, e dell’arte circense. Dominano durante lo spettacolo acrobazie, verticali, alte colonne umane di ballerini, e anche rapidi giri in cui la solista, sorretta per le mani o per i piedi, viene fatta roteare turbinosamente intorno all’asse del partner.
Ma la forza fisica, l’estrema flessibilità e atletismo dei corpi non sovrasta mai la grazia e la qualità artistica della danza. Lo stile è a tratti lirico e drammatico, ma anche giocoso, pieno di brio infantile e ironico, anche i costumi, spesso vestiti normali, richiamano la dimensione reale e quotidiana della vita. Momento di particolare spettacolarità è la danza della Bianchini dall’alto di un’enorme gonna di tessuto bianco, che fluttua accompagnata dai movimenti della compagnia. Curatissimi i giochi di canone e scambio di sequenze coreografiche che compiono i ballerini, dal centro della scena fino alla scomparsa dietro le quinte ogni braccio, ponte, giro esalto è in comunicazione con quello del gruppo. In “Caruso” si vive un piacere sinestetico di geometrie, libertà di corpi e musiche vive e passate, che cantano il Sorrento e il grande patrimonio musicale italiano.
CRDL – Mvula Sungani Physical Dance
Caruso e altre storie italiane
coreografie di Mvula Sungani
con Emanuela Bianchini
e la Mvula Sungani Physical Dance
musiche di Lucio Dalla
musiche originali Unavantaluna
con il sostegno del MIBACT – Direzione Generale Spettacolo, il patrocinio ed il sostegno
del Comune di Sorrento, della Fondazione Lucio Dalla e della Fondazione ILICA di New
York