VENERE àˆ UN RAGAZZO: realismo e poesia oltre la censura

E’ uno sguardo profondo e intimo quello con cui Giuseppe Sciarra, regista del cortometraggio VENERE È UN RAGAZZO (Cinetika, 2019), accompagna i tre protagonisti della sua storia, Emanuele, Ornella e Michele, che segue negli intrecci delle loro vite, nei loro impulsi e nei loro desideri, in modo realistico e poetico a un tempo, senza mai giudicarli.
Ne abbiamo già parlato nella recensione di VENERE è UN RAGAZZO di Shizuka Kibi

VENERE È UN RAGAZZO: uno sguardo privo di retorica sulle fragilità umane

E’ lo sguardo amorevole, rassicurante e privo di retorica che ogni attrice e ogni attore vorrebbe ricevere da chi li sta dirigendo, e che pone lo spettatore nella condizione di provare empatia verso i personaggi di un’opera filmica. Ci viene facile, nel coraggioso lavoro di questo talentuoso regista, perché ognuno di noi ha provato il dolore dell’abbandono, la difficoltà di spezzare le subdole catene che ci tengono avvinghiati a certe dinamiche familiari, l’amore/odio verso il femminino materno, la paura di invecchiare, l’impotenza di fronte alle convenzioni sociali, la necessità di sbarcare il lunario, l’esplorazione delle infinite sfumature della propria sessualità, l’incapacità di allontanarci da certe dipendenze, di qualsiasi natura esse siano.
Ognuno di noi ha vissuto, soprattutto, il terrore e la fragilità di non essere accettati per quello che siamo e, di conseguenza, non amati, paura che così spesso ci porta a non vivere appieno i nostri sentimenti, la nostra stessa esistenza, cristallizzandoci in eterni voyeurs, osservatori passivi delle vite degli altri, proprio come accade a uno dei protagonisti.

VENERE È UN RAGAZZO: il tema del crossdressing

Attorno a questi concetti archetipici si sviluppa la narrazione filmica di VENERE È UN RAGAZZO, nato, come racconta lo stesso autore, dall’esigenza di dare forma artistica a porzioni di vita vera, che appartengono alle biografie dei bravi e credibili interpreti – Tiziano Mariani, Davide Crispino, Maria Tona – in cui trova posto anche un tema “scomodo” e coraggioso come quello del crossdressing, che ne cela uno ancora più profondo ed esistenziale, ovvero il coraggio di riconoscere dentro ognuno di noi le componenti sia maschili che femminili, al di là dei confini di genere, ascoltarle e dare loro voce.

Cos’è il Crossdressing?

Il termine cross-dressing (più frequentemente in italiano univerbato in crossdressing), reso in italiano pure con travestitismo (non com. transvestitismo o trasvestitismo) è un termine inglese che letteralmente significa "il vestire in modo opposto" e identifica l'atto o l'abitudine di indossare, pubblicamente e/o in privato, abitualmente o saltuariamente, per svariati motivi inclusi quelli puramente ludici, abiti che in un determinato ambito socio-culturale sono comunemente associati al ruolo di genere opposto al proprio. La persona che pratica il crossdressing è detta crossdresser.
Il crossdressing può essere praticato sia da uomini che da donne, indipendentemente dall'identità di genere percepita o dall'orientamento sessuale degli stessi; non va quindi confuso con altre realtà come omosessualità, transessualità, transgenderismo.
 

VENERE È UN RAGAZZO: autobiografismo e lo sperimentalismo di Sciarra

L’elemento autobiografico sancisce la verità recitativa e la componente più emotiva e commovente di questa storia, che non segue le leggi canoniche dell’unità di spazio, tempo e azione, ma che si muove, elegantemente, per frammenti, per visioni, per utopie. Il piano temporale si interseca di continuo con un piano onirico e simbolico, che diviene tuttavia altrettanto realistico, perché nasce da una profonda e ancestrale proiezione dei protagonisti, che sostituiscono pezzi di realtà con tasselli eterei e malinconici di anelito, di aspettativa, di possibilità.
Il regista ci aveva già abituato, nelle sue precedenti creazioni, a questo linguaggio sperimentale e contaminato, che in Venere è un ragazzo trova tuttavia un approdo più maturo e consapevole, passando dalla videoarte alla forma del videoclip musicale.

VENERE È UN RAGAZZO: i premi e la censura

Il corto è stato segnalato in numerosi festival e concorsi, ottenendo preziosi riconoscimenti per tutta l’equipe, ma sta anche lottando contro un’assurda polemica censoria, che vedrebbe in una delle scene iniziali una volontà blasfema e provocatoria.
Come sempre accade, la malizia sta in colui che osserva e non nella cosa osservata, dato che la scena incriminata rivela, al contrario, un intento da parte dell’autore di andare oltre ogni possibile ipocrisia, ponendo sul medesimo piano, senza gerarchie moralistiche, eros e spiritualità. A quanto pare la codificazione di questo sottotesto rientra tra quelle utopie proposte dal cortometraggio e di strada, ancora, ce n’è tanta da fare, perlomeno qua in Italia, per liberarci definitivamente di certi inutili fraintendimenti e barriere culturali.
La libertà artistica di Giuseppe Sciarra va proprio in tale direzione e per questo i suoi lavori sono ammirevoli, perché non strizzano l’occhio al politicamente corretto o alle richieste più scontate del pubblico, ma seguono in modo sincero la voce del suo personalissimo daimon.

VENERE È UN RAGAZZO: la costruzione delle scene ed il gusto pittorico

Le scene di Venere è un ragazzo sono ben costruite e rivelano un certo gusto pittorico, in cui lo specchio diviene oggetto reiterato e polisemantico, al quale si rivolgono tutti i protagonisti, inconsapevoli Narcisi imprigionati dentro il riflesso di se stessi, dentro le proprie paure, dentro la propria solitudine, fino a quando, nell’ultima, bellissima, evocativa scena finale, vivono finalmente la libertà di divenire ciò che realmente sono. In un gioco registico, poetico e triste, di volti interscambiabili tra loro che si cercano, si desiderano, si lasciano, nella danza fluida e sospesa nel tempo scandita dalle celestiali note di Two men in love degli The Irrepressibles, avviene l’epilogo di una storia che forse una fine non ce l’avrà mai, perché la ricerca della nostra più vera identità ci accompagna per tutta la vita.
Non sappiamo se abbiamo assistito a una scena reale o se si è trattato semplicemente di un sogno, ma non importa: siamo stati felici anche solo per un attimo perché dentro quell’attimo siamo stati amati, al di là del trucco, al di là della maschera, al di là delle contraddizioni o, forse, proprio grazie a esse. Ed è quanto ci basta.

VENERE è UN RAGAZZO

Regia di Giuseppe Sciarra
cast Davide Crispino,Tiziano Mariani,Maria Tona.
dop Enrico Manfredi Frattarelli
Musica "Two men in Love" – The Irrepressibles
una produzione Cinetika 2019

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