THEO E HUGO all'Hacker Porn Film Festival

Continuiamo a raccontarvi la prima edizione dell'Hacker porn film festival! Abbiamo assistito a  THEO E HUGO, presentato nella sezione Panorama alla Berlinale 2016 e vincitore del Teddy Award, in attesa di una distribuzione in Italia che gli renda giustizia…  

In un locale gay di una Parigi notturna e sotterranea un gruppo di uomini di diversa età si abbandona senza remore a rapporti sessuali di ogni tipo. Fra questi c'è Théo, più timido rispetto agli altri e poco incline a lasciarsi andare, o almeno fino a quando il suo sguardo non incontra quello di un altro ragazzo, Hugo. Dopo un rapporto sessuale particolarmente intenso i due decidono di lasciare il locale per passare insieme le ultime ore di buio prima del sorgere del nuovo giorno. Sia Théo che Hugo comprendono da subito che qualcosa sta nascendo tra loro, un'intesa mentale, prima ancora che fisica. Purtroppo questo idillio fatto di passeggiate in bicicletta e discorsi astratti sull'amore universale verrà messo in crisi da una minaccia concreta e oscura.

Théo e Hugo è un'opera diretta da Oliver Ducostel e Jacques Martineau (due autori molto apprezzati all'interno del cinema queer) premiata con il Teddy Award al Festival di Berlino del 2016. In Italia invece è stato possibile vedere il film grazie alla coraggiosa iniziativa dell'Hacker Porn Film Festival.

La storia è lineare ed estremamente semplice: dopo un'intenso quanto fugace incontro sessuale due ragazzi decidono di passare la notte insieme. E' l'occasione giusta per conoscersi, per approfondire quell'incerto sentimento che è il preludio all'amore. Percepiamo nei due il bisogno di tenerezza e comprensione che si concretizza in baci appassionati e fantasiose romanticherie; proprio al culmine di questo sogno ad occhi aperti avviene una brusca e inattesa svolta narrativa: scopriamo che durante il rapporto sessuale il profilattico di Théo si è rotto. Hugo reagisce con sdegno e rabbia alla rivelazione e confessa a Théo di essere sieropositivo e di averlo quindi esposto al rischio del virus. Nonostante la carica virale di Hugo sia talmente bassa da non essere nemmeno rintracciabile, il rischio c'è ed è quindi importante prevenire immediatamente ogni possibilità di contagio. I due allora decidono di recarsi subito al pronto soccorso per sottoporre Théo alle dovute cure.

Il cinema sovente si è prefisso lo scopo di sensibilizzare il pubblico su temi d'attualità, oppure di raccontare realtà che spesso e volentieri sono taciute e fatte passare in sordina. Negli ultimi due decenni il tema dell'AIDS è stato affrontato innumerevoli volte, sia nel cinema che in televisione, ma questo piccolo film francese ci offre uno dei punti di vista più interessanti degli ultimi anni. Quest'opera, in un epoca di grandi campagne di sensibilizzazione e prevenzione, ci rivela come ancora oggi l'AIDS sia un argomento scomodo e soggetto spesso a convizioni errate e mistificazioni da parte del pubblico, il più delle volte per paura.

Nel corso della narrazione viene analizzato con grande perizia cosa significa essere sieropositivi e anche le varie cure mediche che vengono prescritte per evitare il contagio, senza per questo ridurre il film ad un mero documentario didattico. I due registi inoltre rifiutano di cadere nel melodrammatico (cosa che spesso e volentieri accade, considerato l'argomento) e riescono a calibrare la storia in maniera superba, avvicinandosi in più occasioni ai toni della commedia sentimentale.

La paura, o meglio il saper andare oltre la paura, sembra essere il tema portante di THEO E HUGO; in quest'ottica anche la chiaccherata scena iniziale del film diventa funzionale al racconto; lungi dal cadere nel gratuito o nel sensazionalistico i due registi ci mostrano per venti minuti scene di sesso esplicito. Il loro sguardo, però, non è mai pruriginoso o alla ricerca del torbido, ma sembra suggerire invece come il sesso può diventare uno strumento di contatto immediato e vitalistico. Ma se un rapporto carnale può essere facile e gratificante molto più difficile è esporsi all'altro con sincerità, rivelando se stessi, "denudandosi" di reticenze e ipocrisie, come proveranno a fare Théo e Hugo nel corso del film.
n definitiva la pellicola di Ducastel e Martineau è un'opera riconciliante perché cerca di venire a patti con la sfera sessuale e il bisogno d'amore, che non sono altro che due elementi speculari della natura umana.

Info

THEO E HUGO 
Regia: Olivier Ducastel, Jacques Martineau
Produttore: Emmanuel Chaumet
Cast: François Nambot, Geoffrey Couët, Jeffry Kaplow, Georges Daaboul, Elodie Adler, Claire Deschamps, Marief Guittier
Sceneggiatura: Olivier Ducastel, Jacques Martineau
Premi: Teddy Audience Award
Paese: Francia 2016

 

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