SIC TRANSIT GLORIA MUNDI, così passa la gloria del mondo. Ovvero monologo irriverente contro il dogma dei dogmi ecclesiastici: perché le donne non sono degne del soglio pontificio? Questo l’interrogativo fulcro dello spettacolo interpretato da Chiara Mascalzoni.
Noi lo abbiamo visto a Napoli quando è stato di passaggio al Tram Teatro (vedi la nostra recensione) in Via Port’Alba, strada cara agli amanti di libri vecchi e nuovi, che quanto mai ha offerto allo spettatore di Sic transit un supporto emozionale di ricerca del vero..
Affonda le radici nella storia il testo di Alberto Rizzi, in quella storia dei primordi della chiesa cattolica i cui padri erano considerati modelli santi e ineccepibili di moralità, le cui parole risuonavano ineluttabili e infrangibili. Lo spettacolo porge la mano al vero storico e nella sua evoluzione mostra un’accurata analisi di quanto sia machista la logica – se di logica si può parlare – alla base del divieto imposto, per il quale una donna non possa aspirare a essere discendente di Pietro per terminare, infine, con una verosimile elezione della papessa Elisabetta I al soglio che fu di Pietro.
Le fondamenta di questa esclusione, di cui sarà intriso il mondo occidentale cattolico e laico, sono non solo di natura religiosa, ma anche teologica e filosofica: il monologo si snoda come una strada tutta curve, senza mai essere monotono o tassonomico, articolandosi in una serie di argomentazioni che fanno sorridere talmente oggi si mostrano quali sono, cioè infondate.
Nella mente dello spettatore, sepolti sotto una coltre di polvere, si faranno strada intellettuali di ogni tempo che hanno posto l’attenzione su questa questione di lana caprina: chi sono davvero gli uomini che hanno raccolto l’eredità di Pietro? Dall’antinferno dantesco, in cui incontriamo “colui/ che fece per viltade il gran rifiuto”, al recente film di Nanni Moretti “Habemus Papam”, il tema ricorrente attesta la spigliata curiosità che lo spettacolo si propone di saziare. Ma in questa collana di perle che è il monologo quanto ci vediamo di dissacrante, blasfemo e provocatorio?
Le battute dello spettacolo risuonano dell’avarizia, della superbia, della lussuria dei papi. Allora questi papi non sono stati davvero quei modelli di moralità che dichiaravano di essere? Alberto Rizzi ha tirato giù la maschera ai vescovi di Roma e senza allusioni ha invocato l’altra metà del cielo della curia romana. Le vesti in cui entrano in scena le donne sono quelle di amanti o di concubine, in qualche caso anche di compagne fedeli. Ecco svelato il ruolo in cui le donne possono dispiegare la loro femminilità peccaminosa: nella vita privata del clero romano, di cui possono far parte a titolo ufficioso ma in cui sono in grado di tenere le redini del potere sotterraneo e umbratile della gestione della famiglia, conservando a titolo ufficiale pur sempre le accezioni di donne inferiori, impure, serve.
Queste considerazioni ci vengono confermate dalle parole di uomini divenuti santi, papi, padri della Chiesa, assemblate in una melodia musicale che non lascia spazio alla distrazione: questa melodia ha nel volto di Chiara Mascalzoni il suo strumento e in Alberto Rizzi il direttore.
Chiara Mascalzoni, mutando voce, toni, gesti, posizioni sulla scena, rimane sempre sé stessa nella semplice e pulita veste di narratrice, o di inviata speciale testimone di una notizia sensazionale, riuscendo a mostrare doti da cabarettista che non lesinano occasioni per risate ponderate. Sceglie come compagna di dialogo e come spalla soltanto una sedia tra quelle presenti su una scena discreta: un palcoscenico buio con illuminazione minimale che non vuole distrarre con inutili drappeggi, all’occorrenza impiega una corda o la sedia stessa come accessori di scena senza essere mai didascalica ma sempre originale.
Assistere a questo spettacolo ci permette di riflettere sul ruolo della donna nella chiesa, della donna nella casa, della donna come cosa.
I premi
– VINCITORE DEL SECONDO POSTO PREMIO CERVI 2016 (Reggio Emilia)
– VINCITORE DEL PRIMO PREMIO ENDAS EMILIA ROMAGNA 2016 (Bologna)
– VINCITORE BANDO ARTS TRIBU 2017 (Sassari)
– VINCITORE BANDO INSUASA 2017 (Ancona)
– VINCITORE BANDO DOIT FESTIVAL 2017 (Roma): vedi il nostro racconto emozionale a cura di Antonio Maz
– VINCITORE BANDO CONTEMPLAZIONI 2017 (Ferrara)
– SELEZIONATO FINALISTA IDRA – DOLCI COLLI 2017 (Brescia)
Promo