SEXUAL LABYRINTH all'HACKER PORN FILM FESTIVAL

La cosa più interessante di SEXUAL LABYRINTH e che rappresenta un tentativo coraggioso di fare cinema in Italia utilizzando come strumento di espressione la pornografia. Nulla di nuovo, se non fosse, che per i tempi che viviamo nel bel paese – in cui una censura più subdola e velata non permette una vasta circolazione di pellicole ritenute scomode e non consoni al pubblico italiano- è di per sè una scelta lodevole.SEXUAL LABYRINTH ci pone dinnanzi a un dubbio assai atavico nella storia del cinema: la pornografia è un mezzo consono per un cinema non circoscritto unicamente a un pubblico di adulti? Un film del genere può essere programmato sia in sale d'essai che in cinema dove è in programmazione un qualsiasi genere di film, come una commedia all'italiana ad esempio? La risposta è complessa. Casi come "Gola Profonda" e "L'impero dei sensi" negli anni 70 hanno dimostrato che ciò era possibile, almeno all'epoca.

Adesso che il porno invece è stato circoscritto nuovamente al circuito del cinema per adulti, venendo confinato in un limbo in cui deve limitarsi a esaudire i desideri dei suoi fruitori senza dare troppo fastidio, sembrerebbe di no. Inoltre, Sexual Labyrinth può dirsi un film di genere visto che sfocia anche nell'horror, come un L.A Zombie di Bruce Labruce? Non lo sappiamo. L'unica soluzione per tentare di venirne a capo è quella di provare a recensire Sexual Labyrinth come film porno e come film di genere sperimentale. Inquadrato come film porno è girato molto bene rispetto alla media. Gli va riconosciuto un certo tocco cinematografico e si vede in termini di immagini la mano di un regista che non si limita a fare inquadrature tanto per fare, ma che cerca di dare alla propria pellicola una ricercatezza visiva interessante.

Dunque come pellicola porno SEXUAL LABYRINTH ha delle belle trovate ( il microcscopio che ci mostra una vagina dal di dentro, la danza frenetica di una slave prima di farsi tagliare dalla propria Mistress, la masturbazione della protagonista in una stanza verde di una clinica con un pezzo di carta) unite ad altre un pò più scontate e già viste, ma tutto sommato girate bene. Discorso a parte per la scena lesbo tra due suore, sensazionalistica, fine a se stessa, ma funzionale e divertente come fantasia sessuale che necessita di un pò di blasfemia per scaldare gli animi. In termini di prestazione, eiaculazione e fantasie varie, SEXUAL LABYRINTH è un ottimo prodotto. Esaudisce tutti i desideri di uno spettatore che cerca una visione di porno non usuale che dia libero sfogo alle proprie pulsioni sessuali. E in termini di cinema sperimentale di genere? Abbiamo detto che c'è si un tocco registico autoriale e che ci sono delle belle trovate cinematografiche, eppure manca qualcosa, quel qualcosa in più che vada oltre il semplice mostrare, e renda più intrigante il percorso della protagonista verso se stessa e i suoi desideri.

Al di là delle immagini erotiche e talvolta horror non si riesce a provare una vera empatia con i protagonisti. Sono unicamente degli oggetti sessuali che possiamo trovare in qualsiasi film porno ma non c'è una psicologia che faccia la differenza, che magari sveli cosa c'è dietro la ricerca di un dato desiderio sessuale. E' vero che il cinema di un Joe D'Amato non era differente, ma è pur vero che c'è stato un Joe D'amato che faceva film di genere e un Joe D'Amato che faceva film porno.
Morgana Mayer sembrerebbe collocarsi più verso il secondo Joe D'Amato. Gli va dato atto però che ha osato sfidare il cinema italiano tanto per bene a cui purtroppo da troppo tempo siamo abituati.

Info
Regia: Morgana Mayer
Anno di produzione: 2017
Durata: 68'
Tipologia: lungometraggio
Genere: erotico/horror
Paese: Italia
Produzione:Aborsky Produktion

 

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