“Romeo and Juliet Circus” è in scena il 19 ottobre al Cometa Off nell'ambito della rassegna “Progetto Shakespeare 2018” L’iniziativa ideata dalla Sycamore T Company (Roma) e da Casa Shakespeare (Verona) è l'ideale continuazione di Shakespeare Re-loaded Festival, (che abbiamo recensito) che nasceva nel 2016, in collaborazione con Argot Studio, per celebrare il 400nario della morte di William Shakespeare con una serie di spettacoli basati sulla riscrittura di personaggi shakespeariani.
Facciamo qualche domanda a Gabriele Granito, regista e autore di questa pièce:
Susy Suarez: Ciao Gabriele, cosa ha stimolato la stesura di questo testo? E' nato in funzione della rassegna “Progetto Shakespeare 2018” o era un progetto che già avevi nel cassetto?
Gabriele Granito: È un progetto che in parte già esisteva ma in forma più performativa che testuale, quindi il Romeo and Juliet Circus che debutterà questa sera alla Cometa Off è uno spettacolo totalmente nuovo, anche per me e i miei colleghi. Sono, da sempre affascinato, dal nomadismo e dalle feste gitane, pur non avendone mai preso parte. Mi piaceva l’idea di raccontare i tre personaggi di Romeo, Giulietta e Mercuzio con l’inquietudine di chi è costretto a spostarsi ogni giorno per racimolare qualcosa da mangiare. Questa esigenza di concretezza ci ha permesso di riscoprire i versi del Bardo, trovando nuove chiavi interpretative a cui non avevamo mai pensato.
S.S. Questo spettacolo parla di attori giovani che si arrabattano per sopravvivere. In qualche modo la storia intende essere metafora della condizione del nostro mestiere di attori nell'odierno sistema socio culturale?
G.G. I miei girovaghi hanno un obiettivo: andare a Londra a rivendicare la paternità di Luigi Da Porto come primo autore della vicenda, in prosa, di Romeo e Giulietta. Hanno un obiettivo, un ideale e per questa ragione si arrabattano. Non ho pensato, sinceramente, alla nostra condizione odierna… questi sono attori mendicanti, artisti di strada.
S.S. Qual'è il tuo rapporto con i il teatro classico?
G.G. Lo adoro, da fruitore perché mi sconvolge per la profondità delle dinamiche e da attore perché è una sfida meravigliosa cercare di far passare storia, sentimento e significato attraverso delle frasi non semplici da enunciare.
S.S. Nonostante la tua giovane età, hai già avuto molte esperienze importanti sia nell'ambito televisivo, cinematografico e teatrale. Una fra tutte lo spettacolo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” per la regia di Alessandro Gassman, con il quale sei stato a lungo in tournée. Qual'è ad oggi il lavoro di cui ti senti più orgoglioso?
G.G. Mi ritengo molto fortunato perché ho avuto il beneficio di assaporare delle esperienze lavorative, a detta di molti, rare come la lunga e fortunata tournée del cuculo. Ho pensato molte volte a questa domanda e non saprei sceglierne uno perché tutti, ma davvero tutti, sono stati genitori dei lavori che sono arrivati dopo e a tutti associo un bel ricordo, dei bei momenti conviviali e di grande crescita con colleghi generosi. Posso ammettere di sentirmi “orgoglioso” di tutto ciò che è accaduto in questi primi dieci anni?
S.S. Si prevedono altre repliche di “Romeo and Juliet Circus”?
G.G. Non al momento, ma chissà… siamo il teatro con il circo viaggiante, credo che riusciremo a stare fermi per poco tempo!