Quattro chiacchiere con la scrittrice Simonetta Caminiti

"C'è un racconto che parla delle relazioni bugiarde che possono nascere su internet, ma risale al 2007 e mi suscita un po' di meraviglia rileggerlo oggi. I social cominciavano appena a sbocciare: ed è la storia di uno stranissimo amore, che forse riluce di più se contestualizzata nel tempo", commenta Simonetta Caminiti, a proposito della sua antologia "Specie meno note di sirene". "L'intera raccolta era prima edita Amazon con il titolo 'Il concerto', ma ho deciso di darle nuova vita aggiungendo poesie inedite e alcune traduzioni." Come definirebbe un'opera così densa di generi e seminate negli anni? "Tutto sommato si tratta di miscellanee. Ed è, per questa ragione, il più intimo dei miei volumi. Un vero e proprio taccuino cui ho dato ordine quel tanto (pochissimo) che basta per condividerlo."

Ninfodora arrossisce è il primo racconto dell’antologia. Ha una storia dietro la storia: “Era il 2008 – racconta l’autrice, Simonetta Caminiti – e la canzone Le mie parole di Alessandro Pacifico risuonava nelle mie lunghe passeggiate, tra i pollini e le foglie gialle dei marciapiedi di Roma”. Il verso della canzone “Un viso sordo e muto che l’amore ha illuminato”, in particolare, ha ispirato questa novella d’altri tempi, che sembra una fiaba, ma in effetti non punta a un pubblico infantile. E poi, Il sarcofago, racconto scritto con prosa quasi lirica ispirato a un terribile fatto di cronaca del 1990, e già pubblicato da Il Corriere della Sera online. E pagine di diario, testi che potrebbero prestarsi al teatro, perfino svariate poesie. Ancora, lettere: specialmente lettere d’amore, ma, qualche volta, rivolte ai destinatari più insospettabili. È il caso de La maschera di Alcyone, il brano forse più sorprendente e commovente del volume.

Specie meno note di sirene (di Simonetta Caminiti per PubMe, appena uscito in commercio) è tutto questo e di più. Un titolo ispirato a una vecchia vignetta: la parodia di quattro sirenette: “Dissacrante – dice Caminiti –, amara e spassosa allo stesso tempo, come piace a me”. Dopo un romanzo tradotto in inglese e prossimo all’edizione francese (Gli arpeggi delle mammole), e un libro presentato alla Mostra di Venezia lo scorso settembre (Senti chi parla – le 101 frasi più famose del cinema, e chi le ha dette veramente, scritto con Massimo M. Veronese e Maurizio Pittiglio) Simonetta Caminiti, 34 anni, giornalista e scrittrice e, tra l’altro, collaboratrice de Il Giornale, i settimanali femminili di Cairo e Mondadori, consegna al pubblico un volume di miscellanee che chiude in grande stile: con traduzioni personali delle liriche di Emily Dickinson: “Mia premura fondamentale è stata conservare la melodia dei versi in inglese – commenta Caminiti – , senza scuotere in alcun modo quei significati così attuali, pungenti e delicatissimi. L’opera di una delle più grandi poetesse mai esistite”.

Il volume è distribuito da tutti gli store nazionali e internazionali online, e inoltre disponibile presso qualunque libreria italiana su ordinazione.

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