PIPPO POLLINA & PALERMO ACOUSTIC QUINTET @Teatro Vascello:il sole che verrà 

Ha toccato anche Roma il tour Europeo del cantautore, siciliano ma svizzero d'adozione, Pippo Pollina e della band intitolata alla sua città natale Palermo, Acoustic Quintet, il 28 febbraio al Teatro Vascello.

L'Italia, si sa, è paese di emigranti: laddove nel passato si cercava fortuna oltreconfine con il solo bagaglio delle proprie mani, oggi si parla di "cervelli in fuga" per quegli italiani le cui competenze vengono adeguatamente valutate solo fuori dal Belpaese. Lo stesso accade talvolta per l'arte, e la musica di Pippo Pollina è l'esempio di come in italiano si  possano veicolare messaggi e storie universali.

Allontanatosi nella seconda metà degli anni '80 dalla sua città natale, Palermo, dopo anni di attività con il gruppo Agricantus e di impegno civile nei movimenti antimafia, Pollina gira il mondo per tre anni per poi trovare una seconda casa in Svizzera, dove vive tutt'ora, da cui intraprende una carriera di grandi riconoscimenti sia di pubblico che di critica. Legato visceralmente alle proprie radici siciliane e scegliendo di non abbandonare la lingua italiana, nella quale scrive la maggioranza delle sue canzoni, Pippo Pollina ha ugualmente conquistato il pubblico d'oltralpe, conoscendo in particolar modo una straordinaria popolarità in Svizzera, Austria e Germania.

L'eco di un tale successo non poteva tardare a passare da questo lato del confine e, nonostante non abbia raggiunto le vette di popolarità conosciute all'estero, Pippo Pollina ha comunque collezionato, in quella patria in cui "nessuno è profeta", numerosi premi di critica, importantissime collaborazioni con artisti del calibro di Franco Battiato e Nada, oltre a un pubblico affezionato e sempre crescente.

Il 13 Gennaio è uscito il nuovo album Il sole che verrà, e in Novembre è cominciato il tour europeo che, dopo numerosissimi concerti oltralpe, approda anche in Italia: la data del Teatro Vascello è la terza di sei date italiane (dopo quelle di Verona e Firenze) che sembrano destinate ad aumentare, dal momento che il concerto al Teatro Massimo di Palermo del 9 Giugno sembrerebbe già sold-out.

Pollina si presenta in un Vascello pressochè esaurito con la sua band Palermo Acoustic Quintet: Roberto Petroli ai fiati e tastiere, Fabrizio Giambanco alla batteria e percussioni, Filippo Pedol al contrabbasso e basso elettrico, Michele Ascolese alle chitarre, Gianvito Di Maio alle tastiere e fisarmonica. L'esordio sembra proprio ribadire le radici dell'artista, con un brano in dialetto, Banneri, mentre il resto della scaletta pesca a piene mani dall'ultimo lavoro (oltre che da grandi successi come Camminando). 

Pollina sembra emozionato, quasi condizionato dall'urgenza di volersi raccontare a un pubblico che vede di rado: si alternano quindi i brani ad aneddoti e racconti. Un tale approccio è però favorito da un pubblico partecipe composto da molti fan, fra i quali si riconoscono numerosi stranieri di lingua tedesca.

Sentendo i brani di Pollina si ha l'impressione di sentire un racconto della nostra società, ma vista da fuori; spicca ad esempio la sentita interpretazione della tragedia dei migranti nel brano (fra l'altro non recentissimo) La città dei bianchi, in un momento in cui tale tema è all'interno dei nostri confini purtroppo banalizzato da un dibattito politico involgarito e una narrazione condizionata dal populismo. E' forse per questa visione "dal di fuori" che il fil rouge dell'ultimo disco e, di conseguenza, del concerto sia la speranza, nel nostro paese spesso "a breve termine", quando non demandata semplicemente a un gratta e vinci.

Sul piano strumentale, Pollina si affida a ottimi professionisti, che sfruttano tutte le possibilità ritmiche di un'ampia gamma di strumenti al servizio delle diverse influenze che permeano le canzoni dell'artista (per esempio, la musica andina à la Inti Illimani nel brano chiamato, non a caso, Divertimento Latino): la band sembra divertirsi nel cambiare più volte strumento durante il concerto e Pollina d'altra parte lascia ampio spazio ai soli dei propri musicisti, con in particolare la chiamata di virtuosismi (fra tutti in particolare quelli del sax di Petroli e della fisarmonica di Di Maio) che sono un elemento di colore tipico del pop italiano all'estero e poco frequenti qui.

Chiusura con un bis inaspettato, che ancora una volta ci porta a pensare quanto in Italia si tende a dimenticare il valore di cose preziose, come può essere un brano che qui viene cantato sempre meno, mentre all'estero se ne ricorda e riconosce la forza: Bella ciao.

 

Visto il 28 febbraio 2017 | VASCELLO IN MUSICA

PIPPO POLLINA & PALERMO ACOUSTIC QUINTET – TOUR 2017

Pippo Pollina – voce, piano e chitarra
Roberto Petroli – clarinetto e sassofoni
Fabrizio Giambanco – batteria e percussioni
Filippo Pedol – contrabbasso e basso elettrico
Michele Ascolese – chitarre acustiche ed elettrica
Gianvito Di Maio – tastiere e fisarmoniche

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