PILATO@Auditorium Parco della Musica: Massimo Popolizio e le musiche di Stefano Saletti per il capolavoro di Bulgakov

Nell’ambito dell’edizione 2015 della rassegna “Flautissimo”, Festival organizzato a Roma dall’Accademia Italiana del Flauto dal 27 Novembre al 22 Dicembre, è stato portato in scena il monologo PILATO, con Massimo Popolizio e musiche originali ed eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Barbara Eramo e Pejman Tadayon.

Nel capolavoro “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, uno dei diversi piani del racconto si svolge in Giudea e ha come protagonisti il procuratore romano Ponzio Pilato e Jeshua Ha-Nozri (nome aramaico di Gesù, utilizzato da Bulgakov), mite predicatore a processo con l’accusa di istigazione alla rivolta contro entrambe le autorità, spirituale e politica, di Gerusalemme.

La vicenda segue l’interrogatorio condotto da un disilluso e irascibile Pilato, prostrato dall’emicrania e dall’incarico di amministratore di una regione tumultuosa, nei confronti di un vagabondo giunto da poco a Gerusalemme, i cui discorsi sobillatori contro il Tempio e Cesare sarebbero stati riportati da più di un testimone.

Sappiamo già che il processo si concluderà con una condanna e la morte per crocifissione, ma il racconto che ne fa Bulgakov, realisticamente umano e scevro di elementi iconografici cristiani, rende il confronto fra i due personaggi una contesa filosofica fra utopia e politica reale, con quest’ultima, rappresentata da Pilato, drammaticamente sconvolta dall’estraneo elemento della compassione.

Massimo Popolizio offre un’ interpretazione magistrale del lavoro di Bulgakov, con parole e descrizioni, già evocative, trasformate letteralmente in vita reale: il palco, privo di qualsiasi scenografia, diviene il cortile di Pilato e l’attore, con la sola mimica e i repentini cambi di tono e registro ci appare ora come il vagabondo incatenato e vestito di stracci, ora come il procuratore, con il mantello purpureo e seduto su un seggio che torna ad essere lo sgabello dell’attore a fine spettacolo.

Altro elemento che parimenti contribuisce a creare la suggestione in cui viene a trovarsi lo spettatore per l’intera durata sono le musiche di Stefano Saletti, dalle forti influenze mediorientali ed eseguite dallo stesso autore con Barbara Eramo e Pejman Tadayon.

Stefano Saletti è attivo da quasi vent’anni nel campo della world music e in particolare delle sonorità tradizionali mediterranee, dapprima con la ricerca musicale effettuata con la band Novalia e attualmente con la Piccola Banda Ikona, che si occupa di esecuzione di brani originali, arrangiamenti e riletture, oltre che di workshop e laboratori sulle sonorità mediterranee.

Ad accompagnare percussioni, oud (liuto a manico corto arabo) e sequenze di Saletti c’è la bella voce di Barbara Eramo, anche lei fra gli artisti del progetto Piccola Banda Ikona e da tempo rappresentante di spicco della world music italiana, principalmente per quel che riguarda le influenze mediterranee e mediorientali, oltre a Pejman Tadayon, musicista iraniano da anni attivo in Italia nel promuovere musica e danza sufi, tradizionale persiana: gli strumenti da lui utilizzati in questa occasione sono il tar, bellissimo strumento a corde (dal cui nome sembra derivi la nostra parola chitarra), e l’antichissimo flauto ney.

L’incastro dei timbri e delle sonorità, utilizzati in complesso o singolarmente secondo il momento della narrazione, accompagna la voce di Popolizio, come se il tutto fosse dettato da un unico spartito, accentuando l’interpretazione dell’attore e contribuendo a proiettarci pienamente nella sala di Pilato, nel suo cortile e sul Golgota, dove annuncerà la sentenza di morte.

Lo spettacolo, oltre a essere una grandissima prova d’attore di Popolizio costituisce una vera e propria esperienza musicale, in un esempio di perfetta sinergia fra testo scritto, interpretazione e commento sonoro cui consigliamo di assistere in eventuali future repliche.


Note stampa

Il 22 dicembre 2015 presso l’Auditorium Parco della Musica, Massimo Popolizio porta in scena uno dei passaggi cruciali di “Il Maestro e Margherita”: PONZIO PILATO con le musiche di Stefano Saletti (Oud , Bouzouki, percussioni, canto) con Barbara Eramo (voce) e Pejman Tadayon (flauti, ney)
Si tratta dell’ultimo appuntamento della rassegna FLAUTISSIMO 2015.

ATTENZIONE! 2 biglietti a 20 euro (anziché 36) ai primi 50 lettori che si prenoteranno come lettori di Gufetto, all'indirizzo: segreteria@accademiaitalianadelflauto.it

Si tratta del secondo capitolo del testo, vero e proprio romanzo nel romanzo in cui lo scrittore russo reinterpreta la massima disputa morale della tradizione occidentale, quella tra il procuratore di Giudea Ponzio Pilato e Jeshua Ha-Nozri, il Cristo di Bulgakov.
La voce narrante è di Pilato, un uomo dolorante, assillato, pieno di paure e incapace di celare tanto la propria insofferenza quanto lo straniamento provato sin dal primo incontro con quello strano uomo che gli è condotto innanzi.
"Il maestro e Margherita", poderoso romanzo di Michail Bulgakov pubblicato tra il 1966 e 1967, è un’opera complessa, dal fitto intreccio carico di riferimenti, gravata dall’ombra della censura sovietica. È il secondo plot del romanzo a raccontare i fatti del processo a Gesù che qui ha il nome di Jeshua Ha-Nozri. Un romanzo nel romanzo in cui Bulgakov interpreta la massima disputa morale della tradizione occidentale, che all’attore è parso subito «potesse vivere di vita propria».

«Quello che mi ha interessato – dice Popolizio – è il punto di vista umano di Pilato sulla vicenda, come una grande soggettiva» in cui il primo grande procuratore della storia appare fragile, dolente, assillato, pieno di paure che non riesce a nascondere.
«Sembra quasi in preda ad attacchi di panico, insofferente alla folla e tormentato da un’emicrania dovuta al sole alto di Gerusalemme». E anche l’incontro con Cristo, «non ha nulla di divino, ma ricorda casomai quello tra Dioniso e Penteo nelle Baccanti di Euripide».
Un incontro-scontro «tra chi vorrebbe andar via perché non ne può più di incontrare cialtroni e un fool misterioso, un utopista come Jeshua che lo inchioda e riesce a leggere le sue debolezze».
Lo spettacolo si giova delle musiche dal vivo composte da Stefano Saletti, che suona strumenti a corda arabi e greci accompagnato dalla voce di Barbara Eramo e ai flauti etnici di Pejman Tadayon, in una serie di brani che attingono anche alla tradizione greca ed ebraica.
Non un contrappunto ma una drammaturgia musicale che dialoga con il testo e che favorisce il passaggio tra i diversi piani del racconto.

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA,
Teatro Studio Biglietti 18 euro – ridotto 15 euro
ore 21- Pilato da Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov
con Massimo Popolizio
Musiche di Stefano Saletti, oud , bouzouki, percussioni, canto
con Barbara Eramo, voce

INFO
Biglietto ridotto con GUFETTO: 2 biglietti a 20 euro (anziché 36) ai primi 50 lettori che si prenoteranno come lettori di Gufetto, all'indirizzo: segreteria@accademiaitalianadelflauto.it
Bibliocard, Metrebus Card, Carta PerDue, Carta Premium IBS, Roma&Roma, over 65 e studenti

Per informazioni 06 44703290 – segreteria@accademiaitalianadelflauto.it

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