Palermo: Gufetto bussa alle porte di Officina Studio per il Teatro

Gufetto è orgoglioso di intrecciare il proprio volo con TMO – Teatro Mediterraneo Occupato e Officine Ouragan che a Palermo stanno per lanciare dal 7 marzo una Officina Studio per il Teatro, una propedeutica teatrale per giovani artisti diretta da Claudio Collovà, Giuseppe Massa e Giovanna Velardi con sede nel capoluogo siciliano.
A fianco del percorso formativo attoriale, Gufetto seguirà e contribuirà alla formazione dello spirito critico dei giovani allievi, portandoli negli spazi più importanti della realtà palermitana e non solo e stuzzicando il loro spirito critico, guidandoli verso un'analisi dello spettacolo il quanto più possibile appassionata e sincera, nello spirito di Gufetto!

Il percorso che ci aspettiamo di condividere con questi allievi, ci aspettiamo che sia emozionante e ricco di sfumature, le stesse che ci regala la terra siciliana, fucina di talenti, incrocio di tradizioni e sperimentazioni il cui studio, ne siamo sicuri, arricchirà non poco e non solo Gufetto ma anche il nostro lettore, vicino o lontano alla terra sicula!

Andiamo allora a capire cosa è Officina Studio per il Teatro attraverso le parole dei suoi stessi autori, plaudendo innanzitutto per la stessa scelta della parola “Officina”, che rimanda ad una tradizione artigiana del fare teatro, un mestiere da tramandare con cura, che passa attraverso le mani ed il corpo dell’interprete e si fa emozione, arte, passione. La stessa che può animare sia chi agisce da attore, sia chi scrive di teatro, una missione che Gufetto sostiene e stimola con spirito propositivo e curioso ma anche attento al rispetto per una professione che ci rende noi stessi allievi ancora da crescere per diventare Grandi. Ogni giorno di più.

Il nostro abbraccio all’Officina Studio per il Teatro al TMO che inizierà il 7 marzo e proseguirà fino al 7 giugno 2017 per poi tornare a settembre con un nuovo percorso formativo permanente.

 

Officina Studio per il Teatro

Officina Studio per il Teatro con sede a Palermo, propone un percorso formativo di teatro allo scopo di fondare un nuovo gruppo di lavoro il cui centro è la pratica dell’attore. Una officina artigianale dell’apprendimento le cui nuove regole, oltre che il lavoro dell’attore, sono l’intimità della pratica, la qualità umana come principale dote, l’obiettivo dell’apprendimento e della ricerca. Il lavoro si svilupperà intorno a nuclei d’immaginario precisi e prevede il costante allenamento del corpo, della voce e dell’ascolto.

Saranno usate fonti teatrali, pittoriche, poetiche o di un universo letterario e visivo. Si propone un percorso formativo che possa sviluppare una cultura pratica, materiale, tecnica e di gruppo alla scopo di fondare un nuovo gruppo di lavoro che desideri affrontare un percorso di formazione non affrettato e di studio sviluppato in profondità, il cui centro è la pratica quotidiana dell’attore. Una officina artigianale dell’apprendimento le cui nuove regole, oltre che il lavoro dell’attore, sono la consapevolezza collettiva della produzione, l’intimità della pratica, la qualità umana come principale dote e l’ascolto dei luoghi.

L’apprendistato è infatti diretto a trasformare i luoghi, e in particolare il TMO in una bottega d’arte. Il percorso è per noi il primo passo di un processo di formazione permanente che avrà luogo a partire dal settembre 2017.

 

Lo Studio: Ecco cosa si studierà con Claudio Collovà – regia
Il lavoro si svilupperà intorno a nuclei d’immaginario precisi e prevede il costante allenamento del corpo come motore primario di ogni espressività, della voce e dell’ascolto in relazione all’altro e al gruppo per ribadire la necessità di esistere in scena grazie all’esistenza altrui. Saranno usate fonti teatrali, pittoriche, poetiche o di un universo letterario e visivo, oggetto di studio e di analisi per le esercitazioni e l’allenamento e l’accurata osservazione e messa in pratica dei principi fondamentali della pedagogia teatrale dei maestri registi del ‘900. Consapevolezza del corpo come strumento primario, uso della voce del corpo in certe condizioni sceniche, comprensione e ascolto dello spazio scenico e del gruppo, consapevolezza del tempo, sviluppo dell’immaginazione entro i limiti della creazione, presenza scenica ed esistenza in scena, respirazione, rilassamento, energia e reattività, recitazione e analisi del testo, oggetti e relazione con il mondo esterno, apprendimento in rapporto alle indicazioni di regia e alle proprie intuizioni, lavoro sulla musica e sul suono,e inoltre, seminari brevi e laboratori di formazione attoriale attraverso poetiche differenti.

Cosa si studierà con Giuseppe Massa – drammaturgia

Riprendersi il tempo, quello futuro e quello passato. Ricominciare dal foglio bianco, resettare, formattare, fare tabula rasa di quello che si è trovato, dei punti di forza e dell’equilibrio. Ambire allo sguardo innocente del bambino che per la prima volta entra in teatro. Illudersi. Perdere coscientemente il controllo. Riassaporare la sfida della creazione. Il vuoto che la precede, l’assenza. Stare in attesa davanti alla tela bianca della drammaturgia. Riprendersi il tempo futuro. Alzare le antenne. Guardarsi negli occhi. Giocare col tempo, dilatarlo e restringerlo all’infinito. Attendere la prima parola, la prima azione, la prima immagine, forse, come si attende un miracolo. Mischiare, frammentare, parole, azioni e immagini. Imparare a conoscerle. Amarle. Accettarle. Riprendersi il presente, l’unico tempo possibile, il tempo dell’uomo, nel qui e ora del teatro. Uccidere il passato e il futuro. Diventare un ponte tra la scena e la scrittura, cucire, intessere, dialoghi tra il movimento e la visione. Nascere.

Cosa si studierà con Giovanna Velardi – coreografia

Il lavoro che coinvolgerà i partecipanti è rivolto alla trasmissione di elementi basilari della danza e del movimento: corpo, spazio, tempo, energia. Un percorso formativo in cui verrà spiegato anche il metodo sperimentato da Giovanna Velardi chiamato " il cuore articolare ". Esplorazione del centro del corpo in rapporto alle periferie. Partendo dal centro anatomico, il cuore articolare esplora il centro del corpo fino ad arrivare alla postura rappresentativa, alla maschera danzante e al concetto di personaggio.

 

Gli insegnanti

Claudio Collovà, autore e regista, è dal 2009 direttore artistico delle Orestiadi di Gibellina e docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo. Nato a Palermo, ha debuttato nel 1987 con “Il cavaliere bizzarro” di Michel de Ghelderode. Molti dei suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali di teatro in Italia e all’estero. La sua poetica, principalmente legata alla pittura ed alla fisicità dell’attore, si incrocia spesso con la danza e trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali. I suoi lavori sono stati prodotti da Teatridithalia di Milano, dal Festival sul Novecento di Palermo, dal Politecnico di Roma, dal Teatro Municipale di Bamako (Mali), dal Teatro Garibaldi di Palermo Unione dei Teatri d’Europa, dal Teatro Biondo Stabile di Palermo, dal Deutsche Theater di Berlino, dal WihlelmaTeater di Stoccarda, dal TeatrulMic di Bucarest, dal ThaliaSzene di Budapest. Svolge il suo lavoro di formatore presso teatri e università italiane. Dal 1990 al 1992 ha lavorato come attore con Antonio Neiwiller, per I Teatri Uniti di Napoli. Nel 2002 fonda a Palermo con la coreografa Alessandra Luberti Officine Ouragan, spazio dedicato alla ricerca teatrale e coreografica. Nel 2016 cura regia e drammaturgia dell’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo, produzione del Teatro Biondo Stabile di Palermo. Con il TMO di Palermo ha diretto Massa e Potere #2 che ha inaugurato le Orestiadi del 2015.

 

Giuseppe Massa nasce a Palermo nel 1978 e debutta come attore nel ‘97 in “Miraggi Corsari” di Claudio Collovà, col quale intraprende un percorso di formazione lungo 8 anni. Nel 2002 è diretto da Antonio Latella in “Querelle de Brest” di Jean Genet. Nel 2006 fonda insieme a Fabrizio Ferracane e Giuseppe Provinzano la compagnia Sutta Scupa, che prende nome dal suo primo lavoro scritto e diretto. Il grande successo di pubblico e di critica porta lo spettacolo ad una lunga tournée in Italia e in Europa. Il testo viene segnalato ai premi Ubu, e alcune scene vengono inserite da Wim Wenders nel film “The Palermo Shooting”. Lo stesso anno è diretto da Matteo Bavera e Franco Scaldati nella “Gatta di Pezza” che debutta allo Schauspielhaus di Dusseldorf per il Festival “Das Neue Europa”. Nel 2008 scrive e dirige Rintra 'U Cùori (a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti) che debutta al Festival delle Colline Torinesi. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Garibaldi alla Kalsa, approda in diversi festival europei. Nel 2009 mette in scena “Sabella” di Franco Scaldati. Nel 2011 scrive insieme a Federico Bellini e Sybille Meier Mamma Mafia, prodotto dallo Schauspielhaus di Colonia; e Kamikaze Number Five che debutta al Napoli Teatro Festival, entrambi i testi vengono messi in scena da Antonio Latella. Per i Teatri Uniti di Napoli scrive e dirige Nudo Ultras. L’anno successivo per L’Unione dei Teatri d’Europa, scrive e dirige Chi ha paura delle badanti?, che debutta all’Emergency Entrance Festival di Graz e vince il premio Museo Fratelli Cervi di Gattatico (Reggio Emilia); scrive Nel Fuoco (a Noureddine Adnane) messo in scena da Lukas Langhoff per il Festival Voicing Resistance di Berlino. Nel 2014 traduce in siciliano e dirige Richard III (straggi-luttu), presentato alle Orestiadi di Gibellina. Nel 2015 debutta al Teatro Libero di Palermo con Chi ha paura di migrare?, una trilogia sulla condizione di vita dei migranti; e al Napoli Fringe Festival con Scùossa di Rosario Palazzolo di cui cura l’adattamento e la regia. L’anno scorso vince il bando “Migrarti” indetto dal MiBACT e attraverso un laboratorio rivolto ai migranti, sviluppa dal punto di vista drammaturgico, Nel fuoco. Lo scorso dicembre Editoria e Spettacolo pubblica una raccolta di alcuni suoi testi dal titolo Teatro.      

Giovanna Velardi è coreografa e danzatrice, diplomata all'Accademia Nazionale di Danza a Roma. Dalla fine degli anni 90 lavora in Francia e in Italia e collabora con alcuni coreografi della "nouvelle danse" tra cui GenevieÌ€ve Sorin. Sviluppa la sua tendenza a lavorare sull'improvvisazione ed esplora le qualità pulsionali del movimento. Nel 2000 crea la sua compagnia a Marsiglia. Tra le sue creazioni: La marionetta, Enormous Room – Ophelia, Alice's Room, Clown, Carmen Duo, Core Demetra 2.0. Dal 2011 al 2014 coreografa molti lavori in collaborazione con la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana e il Conservatorio Musicale Bellini di Palermo. Affianca come coreografa alcuni registi tra cui Vincenzo Pirrotta nella messa in scena della Carmen di Bizet al Teatro Massimo Bellini di Catania e Fausto Paravidino ne "Il Macello di Giobbe". Nel 2015 l'assolo Look Me è presentato alla Biennale di Venezia. Giovanna Velardi con la sua compagnia è Artista associata a Scenario Pubblico, Centro di Produzione Nazionale per la danza diretto da Roberto Zappalà. Lavora con il regista, attore e drammaturgo Fausto Paravidino.

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