Giovedì 24 novembre siamo stati al Teatro Argentina, ad assistere alla prima assoluta dell’opera da camera TUTTA LA NOTTE I CANI HANNO ABBAIATO di Federica Volante su testo di Sandro Cappelletto, commissionata dall’ Accademia Filarmonica Romana ed eseguita in forma di concerto in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
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Tutta la notte i cani hanno abbaiato: le donne protagoniste della serata della filarmonica romana

La serata, dedicata alla lotta alla violenza contro le donne, ha visto protagoniste le donne, sia sul palco che come autrici. In apertura è stato eseguito il trio con pianoforte op.11 in re minore di Fanny Mendelssohn, sorella del più famoso Felix.
I due fratelli Mendhelsson erano dei formidabili enfant prodige della musica, un po’ come Mozart e la sorella Nannerl, ma se Felix è diventato uno dei giganti della musica romantica, della produzione musicale della sorella, non meno geniale, si sa molto poco perché, in quanto donna, non era destinata dalla famiglia (e dalla mentalità della società dell’epoca) a svolgere un ruolo diverso da quello di angelo del focolare domestico.
Il Trio op. 11 in re minore, forse la sua composizione più famosa, rapisce per l’intenso lirismo e i contrasti ritmici e dinamici: è l’opera sublime di una compositrice che dimostra tutto il suo talento e sapienza nel maneggiare il materiale musicale. Un vero peccato che Fanny Mendhelsson non abbia potuto intraprendere una carriera che, sicuramente, avrebbe regalato all’umanità capolavori non inferiori a quelli scritti dal fratello. Nonostante ciò la sua figura viene sempre più riscoperta attualmente, soprattutto nell’ambito degli studi sulla produzione musicale di compositrici donne del passato. Da questo punto di vista siamo stati felici di assistere a questa proposta musicale, così come abbiamo assistito con grande interesse all’esecuzione del Concerto per pianoforte di Clara Wieck ai primi di novembre al Parco della Musica.
Il Trio Hermes, costituito da tre ragazze tanto giovani quanto brave, ha saputo restituire tutta la ricchezza e il pathos di queste pagine romantiche. Un po’ emozionate all’inizio, si sono sciolte nel corso dell’esibizione, offrendo una performance che è stata molto apprezzata dal pubblico della Filarmonica presente al Teatro Argentina.
Tutta la notte i cani hanno abbaiato: L’atmosfera da romantica si fa contemporanea e esotica

Dopo il romanticismo di Fanny Mendhelsson l’atmosfera musicale è diventata contemporanea e al tempo stesso esotica con Tutta La notte i cani hanno abbaiato. Si tratta di un’opera prima, di Federica Volante su testo di Sandro Cappelletto, commissionata appositamente per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dall’Accademia Filamonica romana e presentata per la prima volta in pubblico sotto forma di concerto. La vicenda, ambientata in Burkina Faso, nasce da un fatto di cronaca realmente accaduto , che riguarda quella che, purtroppo, in Burkina Faso come in altri paesi africani, è una condizione di cui sono vittime molte donne, costrette ad abbandonare i propri villaggi perché accusate di stregoneria. La storia racconta una forma di violenza domestica, ma allo stesso tempo è anche la testimonianza di una presa di coscienza e un esempio di superamento della drammatica condizione femminile. Una storia ambientata nella savana africana ma emblematica anche di altre realtà geografiche e storiche.
Tutta la notte i cani hanno abbaiato: Effetti rumoristici e suoni percussivi per un’immersione suggestiva nella savana

L’opera non è lunghissima, circa una quarantina di minuti. L’organico strumentale vede sul palco percussioni, clarinetto, violoncello e fisarmonica. Sono inoltre presenti il quartetto vocale Evo Ensemble, il mezzosoprano Virginia Guidi e Angela Favella, come voce recitante. La prova della Favella ci è sembrata molto convincente, in equilibrio tra slanci emotivi, brio e chiarezza dell’esposizione. Bravi tutti i musicisti in scena. Molte idee musicali sono suggestive, sicuramente efficaci gli effetti rumoristici e percussivi della fisarmonica e del clarinetto iniziali, che hanno trasportato immediatamente il pubblico in maniera onomatopeica, ma non del tutto scontata, nel contesto della savana africana.
Interessante l’uso degli armonici eseguiti dal clarinetto basso, a cui rispondono quelli del violoncello, che sottolineano il racconto aggiugendovi mistero e dramma. Non siamo rimasti del tutto convinti, invece, da alcune scelte di scrittura, sia del libretto che della partitura. Ovviamente si tratta di gusti personali, ma ci sarebbe piaciuto vedere maggiormente sviluppate alcune parti narrative, sia descrittive che introspettive.
Anche nelle parti vocali della solista, affidate al mezzosoprano Virginia Guidi, la sensazione è stata di una certa monotonia: si è sentita la mancanza di uno sviluppo melodico e drammatico delle parti vocali, che raggiungono un climax senza mai approdare ad aperture liriche vere e proprie e andare oltre un certo senso percepito di frammentarietà. Ci sarebbe piaciuto, a livello narrativo e conseguentemente anche sul piano musicale, una delineazione maggiore del carattere dei personaggi, che così sono rimasti un po’ stilizzati nel ruolo di cantori della storia, senza assumere un’identità propria come singoli esseri umani. Forse una scelta stilistica di Cappelletto e Volante. La compositrice ha dipinto un quadro musicale comunque apprezzabile (ed apprezzato dal pubblico) e ricco dal punto di vista coloristico e ritmico.

Tutta la notte i cani hanno abbaiato: in scena la condizione femminile
Questo evento dell’Accademia Filormanica Romana al Teatro Argentina di Roma ha visto una partecipazione numerosa e calorosa. Una serata incentrata su un programma tutto al femminile, in cui è stata rappresentata una vicenda ambientata in un paese lontano dal nostro, dove certi diritti sono ancora molto lontani dall’essere raggiunti, ma che è paradigma della condizione femminile in generale e che racconta, in qualche modo, anche parti della nostra storia passate e presente.
TUTTA LA NOTTE I CANI HANNO ABBAIATO (2022) *
TEATRO ARGENTINA
giovedì 24 novembre | ore 21
opera da camera di Federica Volante
su testo di Sandro Cappelletto
Virginia Guidi mezzosoprano
Angela Favella voce recitante
Mimma Campanale direttrice
Imago Sonora Ensemble
Alice Cortegiani clarinetto
Silvia Gira violoncello
Andrea Pennacchi fisarmonica
Fabio Cuozzo percussioni
EVO Ensemble
Norma Sereni soprano
Cinzia D’Anella contralto
Edoardo De Vincentiis tenore
Emanuele Gizzi baritono
Commissione dell’Accademia Filarmonica Romana
esecuzione in forma di concerto