Siamo stati all’Auditorium Parco della Musica nell’ambito del Roma Jazz Festival 2022 per Nubya Garcia, giovane artista jazz pluripremiata che ha proposto i suoi successi ad un pubblico folto, eterogeneo e solo apparentemente fermo. Un suono ipnotico dalle sonorità caraibiche, una musica fatta di curve, tra mondi sonori apparentemente lontani. Vi portiamo alla scoperta di questa artista interessante e sofisticata ospitata a Roma lo scorso 11 novembre.
Chi è Nubya Garcia?
Nubya Garcia, classe 1991, è una sassofonista londinese di origine Guyanese. Il suo album d’esordio “Source”, uscito nel 2020, ha incantato una vasta platea di addetti ai lavori e non. Dopo il forzato stop dettato dalla pandemia, una partecipazione al celebre format “Tiny Desk” di NPR e prestigiose nomination tra cui Parliamentary Jazz awards e Mercury Prize (2021), la giovane artista presenta il suo lavoro all’Auditorium Parco della Musica per la rassegna del Roma Jazz Festival.
Scopri la musica di Nubya Garcia nel canale Youtube dell’artista.

Nubya Garcia: un viaggio sperimentale per Roma Jazz Festival
La Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica si riempie timidamente in questo venerdì sera di novembre. Il pubblico è straordinariamente eterogeneo, con una grande percentuale di stranieri che ben si avvicina al melting pot sonoro che Nubya Garcia proporrà di lì a poco. All’interno del contesto del Roma Jazz Festival, giunto alla sua 46° edizione, il nome di Nubya Garcia è una tra le proposte più attuali, fresche ed energiche. La Sala Sinopoli sembra un po’ fagocitare il pubblico poco numeroso, costretto, come sottolineerà anche l’artista, a stare seduto.
Nubya Garcia: mille suoni per un viaggio di ricerca
Nubya Garcia viaggia insieme a batteria, contrabbasso e tastiere. Proprio quest’ultimo, insieme alla sassofonista inglese, è responsabile della maggior parte dei cambi sonori di tutto lo spettacolo. Predilige l’utilizzo di un Wurlitzer, alternato ad una Nord Electro e solamente a metà concerto si sposta brevemente su un piano a coda, per eseguire la sezione più evocativa di tutta la serata. Nubya Garcia invece ha nascosti, dietro i monitor, un paio di assi nella manica: con un pedale attiva riverberi, delay ed altri effetti e sul brano “Before Us” sdoppia virtualmente il suo sax, donando maestosità al suo suono.
Il mondo musicale di Nubya Garcia al Roma Jazz Festival: da Source alle altre tracce
Il mondo musicale di Nubya Garcia si palesa al pubblico già dalle prime note. “Source” è la traccia che dà il nome al suo album d’esordio ed è il brano con cui decide di presentarsi al pubblico del Roma Jazz Festival. Subito evidente è l’influenza Guyanese, con sonorità che rimandano alle origini caraibiche della popolazione dello stato sudamericano. Nubya Garcia si muove fluidamente quasi a creare un tutt’uno con il suo sassofono tenore e il suo suono è ipnotico: la sua è una musica fatta di curve, di morbidi passaggi tra mondi sonori apparentemente lontani, ma che, con grande maestria, si ritrovano naturalmente contigui.
Nubya Garcia: le finestre di improvvisazione riempiono l’Auditorium Parco della Musica
Nubya Garcia modella la musica a suo piacimento: è lei la band leader e comunica con i suoi musicisti durante tutto il concerto, caratterizzato da ampie finestre d’improvvisazione.
Con una ricerca sonora così specifica nei temi, ci si aspetterebbe un linguaggio improvvisativo molto più improntato sul suono. Invece, in questo caso, l’influenza del jazz più tradizionale vince, soprattutto per quanto riguarda i compagni di viaggio della sassofonista londinese.

Nubya Garcia live al Roma Jazz Festival: le tracce scelte
“I’d like you to feel involved”: “Vorrei che vi sentiste parte di questo”. Nubya Garcia esordisce con un timido “buonasera” e con un invito al pubblico seduto della Sala Petrassi. La sua ricerca musicale è un continuo scambio tra il dentro e il fuori, tra l’artista e il pubblico e viceversa. La giovane musicista risente un po’ dell’ambiente serioso e fermo che la platea le restituisce all’inizio del concerto, per andare poi a sciogliersi nel corso della serata.
Dopo il primo brano “Source” si prosegue con “The message continues” e “New Tune”, brano ancora da intitolare con influenze dal mondo dell’UK Garage, un ramo dell’Electronics dance music britannico di metà anni novanta. “Stand with each other” è invece il brano più scarno a livello sonoro ma carico di emotività. Anche il titolo richiama la condivisione ed è un duetto sentito tra sassofono e batteria.
Le sonorità sono desertiche, l’incedere della batteria con un ritmo che richiama il tribale lascia spazio ad un sassofono che regala sprazzi di tutto il suo range. Il brano è suadente, felpato e l’attenzione in sala è palpabile. Al termine della musica si ritorna a casa: non c’è più il deserto, la sabbia e le onde morbide delle dune. Siamo di nuovo all’Auditorium Parco della Musica, e il pubblico restituisce alla sassofonista londinese un applauso scrosciante.
La potenza evocativa del sassofono nella musica di Nubya Garcia
Il concerto si chiude con un bis esplosivo: Nubya Garcia dà sfoggio di tecnica e personalità con un’improvvisazione che regala pirotecnici sovracuti e obbligati ritmici con la sua band. Le piace provare nuove cose in tour, lo dice lei stessa, proprio perché la sua musica vive della risposta del suo pubblico. Il sassofono di Nubya Garcia e le sue sonorità sono profondamente evocative: è un concerto che potrebbe essere visto ad occhi chiusi ma che acquisterebbe molto se avesse una parte visiva ben curata, rendendo l’esperienza ancora più totalizzante.
Una musica che si potrebbe inserire in un contesto di performance artistica visuale, oltre che musicale, parlando al pubblico non solo tramite le orecchie, ma anche attraverso gli occhi.
Visto l’11 novembre 2022
Nubya Garcia – Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
ven 11 nov, 21:00
Roma Jazz Festival Immersivity 6 – 19 Novembre 2022
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Casa del Jazz – Monk – Teatro del Lido
Foto tratte dalla Pagina Facebook di Roma Jazz Festival
Gufetto recensisce il Roma Jazz Festival
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