EVGENY KISSIN @Santa Cecilia, un concerto trionfale per l’erede della grande scuola pianistica russa del ‘900

Abbiamo assistito mercoledì 22 febbraio a un concerto molto atteso: nella sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma, gremita di pubblico (i biglietti erano sold out già da diverso tempo) si è tenuto il recital solistico del famoso pianista russo, naturalizzato britannico, Evgeny Kissin. Un evento imperdibile, all’interno della Stagione da Camera dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia.

Il pianista Evgeny Kissin

Evgeny Kissin si è imposto giovanissimo negli anni ‘80 come astro nascente del pianoforte, facendosi apprezzare come interprete dei Concerti per pianoforte di Chopin e del Concerto n.1 di Tchaikovsky,  quest’ultimo niente meno che eseguito in occasione del Concerto di Capodanno del 1988 diretto da Karajan alla guida dei Berliner Philarmoniker,  intraprendendo una brillante carriera che lo ha visto esibirsi nelle principali sale di tutto il mondo. Il modo di suonare di Evgeny Kissin racchiude in sé una tecnica sopraffina che gli permette di raggiungere un impetuoso virtuosismo titanico, un fraseggio ricercato e di ampio respiro, una sensibilità del tocco che si concretizza in un nitido controllo polifonico, una padronanza delle dinamiche estrema, dal fortissimo più vigoroso fino alle sfumature più delicate del pianissimo, insieme a una profondità interpretativa di prim’ordine.

Evgeny Kissin @Santa Cecilia: un programma attraverso i secoli

Kissin per questo suo concerto romano propone un programma attraverso i secoli bello e impegnativo: nella prima parte un trittico di pezzi tra i più famosi del repertorio pianistico, iniziato con la Fantasia Cromatica e Fuga di J.S.Bach,  per poi passare attraverso il Classicismo della Sonata n.9 K311 di W.A.Mozart  e approdare al Romanticismo con lo Scherzo n.2 di F.Chopin. Dopo l’intervallo, la seconda parte è tutta dedicata a Rachmaninoff, con Liliacs,  dalle Romanze op.21, il Preludio n.8 op. 32 e il n. 10 op. 23 e 5 brani dagli Etudes Tableaux op.39.

L’interpretazione di Bach, Mozart e Chopin

Evgeny Kissin ©Accademia Nazionale di Santa Cecilia, foto di Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Con enorme sicurezza e slancio Kissin attacca la Fantasia Cromatica e Fuga di Bach, in cui la brillantezza e il virtuosismo fanno da contraltare a un controllo della polifonia e delle dinamiche da grande maestro. Kissin affronta Mozart con brio, piglio ritmico ed eleganza.  Le frasi sono cesellate a tutto tondo e risaltano nella loro brillantezza ed equilibrio. Mantenendosi in bilico tra virtuosismo e rigore formale, Kissin sembra giocare con le melodie mozartiane, divertendosi e divertendo il pubblico con un’interpretazione dalla  chiarezza apollinea.

L’esecuzione dello Scherzo n.2 di Chopin è impetuosa e travolgente. Kissin si lascia andare in dinamiche estreme e virtuosismo brillante, senza sacrificare nulla all’espressività. L’enorme controllo delle capacità tecniche, insieme alla propensione a un virtuosismo estremo,  gli permettono  di lanciare, con trasporto emotivo, il cuore oltre gli ostacoli tecnici delle impegnative pagine del capolavoro di Chopin, per raggiungere vette interpretative sublimi. Colpisce il contrasto e lo scavo con cui affronta il secondo tema, in cui Chopin, presentando un tema dal carattere così diverso e con una tonalità così lontana rispetto al primo, sembra confrontarsi con il mistero dell’animo umano, prima della ripresa della parte rapsodica e frammentaria del primo tema, proposta rispettando le dinamiche del fortissimo e nella quale il pianista russo dà sfoggio di tutta la propria bravura.

Immagine tratta da kissin.org

La seconda parte del concerto di Kissin dedicata a Rachmaninoff

La seconda parte è tutta dedicata a Rachmaninoff. Qui Kissin raggiunge le vette più alte del concerto. La profondità e la molteplicità di sfumature di cui è capace la sua interpetazione restituiscono al pubblico tutta la complessità della musica di Rachmaninoff che, tra polifonie complesse e ricercate, ricchezza di colori e contrasti, melodie seduttive e  armonie dissonanti, avvolge con le sue atmosfere misteriose e sognanti il pubblico, che ascolta estasiato e con il fiato sospeso l’interpretazione di Kissin.

Evgeny Kissin, Roma, Auditorium Parco della Musica 22 02 2023 STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA ©Accademia Nazionale di Santa Cecilia/Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Evgeny Kissin: I tre bis di Rachmaninoff

Al termine il pianista, richiamato più volte sul palco, concede tre bis, senza annunciarli. Il pubblico in sala, incuriosito, mormora tirando a indovinare di chi fossero i tre brani,  rivelatisi essere sempre di  Rachmaninoff, tratti dai Morceaux de fantasie op.3, il n.3  Melodia,  il n.5 Serenata e il famoso Preludio in do diesis minore.

Un concerto superlativo, che ha visto il pubblico di Santa Cecilia entusiastasmarsi, commuoversi e decretare il trionfo di Kissin con scroscianti e fragorosi  lunghissimi applausi. Un recital particolarmente riuscito ed apprezzato, per un pianista che si conferma come il vero erede della scuola pianistica russa del ‘900.

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