ENRICO RAVA – FRED HERSCH @ Auditorium Parco della Musica di Roma: un dialogo perfetto tra due mostri sacri del Jazz

Siamo stati alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per vedere il concerto jazz di Enrico Rava e Fred Hersch.

Enrico Rava e Fred Hersch, due giganti del jazz.

Enrico Rava

Dall’incontro tra due giganti del jazz, Enrico Rava e Fred Hersch, non ci si poteva che aspettare un concerto di altissimo livello. Ma qui siamo andati oltre. Questi due grandissimi musicisti sono riusciti a creare insieme un dialogo musicale che ha lasciato col fiato sospeso tutti i presenti al concerto romano alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, perchè non si è trattato semplicemente di un gran concerto, il dialogo che si è creato tra loro ha raggiunto delle vette artistiche che difficilmente si possono esprimere a parole.

Chi è Enrico Rava

Enrico Rava non ha bisogno di presentazione. Classe 1939, nel corso della sua sfolgorante carriera ha attraversato e superato epoche, stili e mode, dai tempi del free, con Steve Lacy, fino ai giorni nostri, ha collaborato con molti dei nomi più importanti della storia del jazz mondiale ed è diventato, di diritto, il jazzista italiano più conosciuto all’estero. Un pezzo di storia del jazz, una leggenda vivente che ha incantato e incanta le platee di tutto il mondo.

Chi è Fred Hersch

Fred Hersch, dal canto suo, è uno dei pianisti jazz più apprezzati della scena internazionale, eletto per tre volte jazz pianist of the year, maestro e mentore di Brad Mehldau, vanta qualcosa come una quindicina di nomination al grammy, ha collaborato con il gotha del jazz internazionale, acclamato dalla critica tanto nelle sue numerose collaborazioni, quanto come bandleader che come solista. Artista sensibilissimo anche sul sociale, gay dichiarato, Hersch si è impegnato, per oltre 20 anni, come attivista per la lotta contro l’hiv/aids. Durante il lockdown a seguito della pandemia da covid-19, Hersch ha inoltre offerto su youtube, quotidianamente, una serie di concerti per piano solo, per alleviare la drammaticità dell’isolamento a cui eravamo costretti in tutto il pianeta.

Rava e Hersch, due grandi artisti che mettono a nudo la propria anima e la offrono al pubblico

Dal connubio tra questi due mostri sacri non potevamo che aspettarci un concerto emozionante, ma il dialogo tra questi immensi artisti sul palco dell’Auditorium romano ha superato ogni aspettativa. Rava e Hersch hanno rapito il pubblico e l’hanno trasportato in un modo a parte, in una magica bolla che ci ha fatto dimenticare, per una sera, le brutture e le tragedie del mondo.

I due musicisti, che fino a poco più di un anno fa non si conoscevano e che pubblicheranno un disco per la ECM a settembre prossimo, contenenti brani originali di Rava ed Hersch ed alcuni standard, hanno messo a nudo la propria anima, in un dialogo perfetto e intimo, creando una sintesi, in cui il duo è, se possibile, ancora più della somma dei singoli e ci hanno regalato un dono prezioso, inestimabile come un diamante, dalle mille sfaccettature come mille sono state le sfumature della loro musica.

Fred Hersch

Il Jazz di Rava ed Hersch, quando nella musica nessun gesto è fine a se stesso

Già dall’apertura rimaniamo rapiti dalla raffinatezza e dal tocco di Hertsch, che introduce, in maniera quasi rarefatta e con dinamiche orientate al piano, il primo brano, quel “Retrato en blanco e preto” che, come dichiarerà Rava durante il concerto, vuole essere un omaggio a tre dei suoi idoli: Tom Jobim che l’ha scritta, Joao Gilberto che l’ha suonata e Chet Baker, che l’ha incisa. Dal solo introduttivo classico ed elegante, Hersch passa all’accompagnare in maniera ritmica e incisiva il lirismo solistico di Rava. Attraverso standard e composizioni originali, da echi bebop (My little suede shoes di Charlie Parker) e blues, dai ritmi di tango, come in Mandevilla di Hersch, a improvvisazioni free, la musica dei due si dispiega potente e misurata al tempo stesso, come un magma incandescente, libero e incontenibile, che strega e affascina la platea.

Lo stile unico di Rava incontra il ricercato pianismo di Hersch

I fraseggi di Rava, ora rapidi e nervosi, ora lirici e caldi, incontrano la ricercatezza ritmica, timbrica e melodica del pianismo di Hersch, che ci stupisce per un modo di suonare che è una sintesi, unica e personale, di vari stili e influenze, dal jazz alla classica, dove tutto è funzionale alla musica e nessun gesto è fine a se stesso. Sono diversi I momenti in cui il pubblico applaude ai suoi soli a scena aperta e anche Rava stesso , in più occasioni, appare affascinato dalla maestria del suo sodale, che riesce a creare atmosfere ogni volta diverse, ma sempre perfettamente ispirate, su qualsiasi registro del pianoforte. Bellissimo il solo di Rava nel penultimo brano, una ballad emozionante in cui il fraseggio ricercatissimo di Hersch al pianoforte crea un dialogo parlante con il flicorno di Rava, in un dialogo dove significante e significato si fondono in qualcosa di sublime.

Rava ed Hersch: due bis all’Auditorium Parco della Musica

Dopo brevi ringraziamenti, con un Hersch emozionato che si dichiara onorato di suonare con il “Maestro Rava”, ci vengono offerti due bis, nel primo riecheggiano le melodie di Roundmidnight, in una originalissima versione quasi “destrutturata”, nel secondo Fred Hersch, da solo al pianoforte, ci regala una perla delicatissima e commovente, dove il suo tocco morbido e al tempo stesso deciso, il suo stile così personale ed emozionale, lo confermano come uno dei pianisti più innovativi e rappresentativi della scena attuale.

Enrico Ravaci conosciamo da neanche un anno, abbiamo suonato la prima volta a Pescara. Poi, la magia, ed eccoci ancora qui. Quando suono con Fred ho la sensazione di essere trasportato su un tappeto volante, sul quale vai ad esplorare il mondo scegliendo traiettorie e destinazioni sempre nuove.

Visto il 20 marzo 2022

Auditorium Parco della Musica

Sala Sinopoli

Enrico Rava e Fred Hersch in concerto

Domenica 20 marzo ore 21

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