Un trionfo per l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia guidata da Antonio Pappano e dalla pianista Beatrice Rana, solista nel Concerto per pianoforte di Clara Schumann, per la prima volta eseguito a Roma dal 3 al 5 novembre.
L’abbiamo segnalata nel nostro Editoriale sugli eventi di Musica a Roma per il mese di Novembre!
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Casa Schumann: un concerto dedicato ad alcune pagine importantissime del Romanticismo musicale
Siamo stati al Parco della Musica per raccontarvi il concerto “Casa Schumann”, in cartellone per la stagione sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il concerto era anche il primo evento legato alla residenza artistica di Beatrice Rana, pianista salentina ormai di casa all’Auditorium romano. Il titolo del programma, “Casa Schumann”, è lo stesso dei diari dei due coniugi Schumann, pubblicati in Italia dall’EDT.
Parte centrale del programma è dedicata al “Concerto per pianoforte in La minore” di Clara Wieck Schumann, per la prima volta eseguito a Roma, un concerto di grande virtuosismo, che risente più dell’influenza Chopiniana che di quella del marito Robert. In apertura e in chiusura due pagine importantissime di musica sinfonica: la meravigliosa Sinfonia n.8 in Si minore, detta “Incompiuta” di Franz Schubert, capolavoro assoluto del compositore viennese e la Sinfonia n.2 in do maggiore di Robert Schumann, monumento della musica sinfonica del periodo romantico.
Casa Schumann: l’Incompiuta di Schubert, capolavoro indiscusso della musica sinfonica
La Sinfonia n.8 di Franz Schubert è una delle composizioni più sublimi della storia della musica. L’ottava delle sinfonie schubertiane, composta nel 1822, è detta Incompiuta perché consta solo di due movimenti, a differenza dei quattro canonici presenti nelle sinfonie classiche. Nel corso degli anni, numerosi musicisti e musicologi si sono interrogati sul perchè Schubert non l’abbia portata a termine. Non si tratta infatti dell’ultima sinfonia di Herr Franz, che ne scriverà altre due, la n.9 in Do maggiore, detta “La grande”, scritta nel 1827 e la n.10, che rimarrà, questa sì realmente non terminata dall’autore, che vi lavora prorio nelle ultime settimane prima della morte, avvenuta nel 1828.
l’Incompiuta di Schubert: le particolarità dell’esecuzione
Atipica rispetto al resto della produzione non solo schubertiana, ma classica in generale, presenta una tonalità mai usata prima nelle sinfonie di nessuno dei grandi compositori della triade classicista viennese, Haydn, Mozart Beethoven, quella tonalità di Si minore, che dispiega tutto il suo mistero grandioso e terribile e spinge l’orchestra verso sonorità che fanno affacciare l’ascoltatore davanti ad abissi sconfinati mai contemplati prima.
D’altronde, già la melodia iniziale, affidata agli archi, apre con stupore quasi mistico il primo tempo in forma sonata, introducendo poi quel magnifico tema affidato a clarinetto e oboe, che verrà poi sviluppato in una maniera molto più ardita e profonda d quanto Schubert non faccia nelle sinfonie precedenti.
Con quei due movimenti ternari, con l’uso di una tonalità che è in sè precisa dichiarazione di intenti, una scelta timbrico-espressiva pregna di simbolismi e significati, la Sinfonia n.8 di Schubert, detta incompiuta, appare perfettamente compiuta così com’è, un’opera che travalica la sua epoca e apre al dramma e all’inquietudine del Romanticismo. Dopo l’Allegro Moderato e l’Andante con moto, solo apparentemente differenti tra loro, ma in realtà strettamente connessi come un’unità indissolubile, Schubert non poteva aggiungere altro, avendo già raggiunto la vetta del sublime e dell’irragiungibile.

Casa Schumann: un trionfo per Beatrice Rana, interprete del Concerto per pianoforte di Clara Wieck
Dopo la Sinfonia schubertiana, che riscuote enorme gradimento presso il pubblico, Beatrice Rana entra accolta dagli scroscianti applausi del , bellissima nel suo abito cangiante, quasi una sirena giunta sul palco ad ammaliare il pubblico. Questo concerto è per la giovane pianista pugliese una conferma, se mai ce n’era bisogno, dopo I numerosi successi riscossi non solo in questa sala, ma in tutto il mondo. Affronta il difficile Concerto per pianoforte di Clara Wieck con grande piglio e sicurezza, il virtuosismo della pianista non sembra conoscere incertezze o defaillance, ed è capace di restituire le impegnative pagine della Wieck in tutta la loro brillantezza. Quello che colpisce di più dell’esecuzione della pianista pugliese è l’equilibrio; il tocco, infatti, rivela un controllo dei pesi totale, che favorisce una resa musicale di grande chiarezza, oltre che di una pregevole eleganza. Il pubblico apprezza con calore l’interpretazione di Beatrice Rana, confermando il successo della sua performance.
Casa Schumann: la magnifica Sinfonia n.2 in Do maggiore di Robert Schumann
A chiudere la serata la magnifica Sinfonia n.2 in Do maggiore di Robert Schumann. Se l’Incompiuta di Schubert è stata definita da qualcuno la prima sinfonia romantica, con questa sinfonia di Schumann siamo già in un Romanticismo pieno, tanto per la forma musicale quanto per gli effetti coloristici e timbrici impiegati. Iniziata nel 1845, ma terminata solo l’anno successivo a causa dei problemi di depressione dell’autore, viene pubblicata a Lipsia nel 1846. Lo stile di Schumann è immediatamente riconoscibile nelle armonie, nelle sue atmosfere intimamente struggenti e al tempo stesso piene di slanci vitalistici. L’orchestra di Santa Cecilia, guidata magistralmente da Sir Pappano, fa risaltare tutte le sfumature di colore di questo capolavoro del romanticismo musicale, attraverso un suono pieno e potente quanto morbido e delicato.
Casa Schumann: un concerto di successo per Antonio Pappano e l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Casa Schumann, un concerto di successo per questo inizio di stagione sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, guidata da Antonio Pappano nella sua ultima stagione da direttore stabile, confermato dai lunghissimi applausi che il pubblico numerosissimo ha offerto come riconoscimento agli artisti sul palco.