Al Teatro Trastevere, la sera di sabato 28 novembre, nell’ambito della 8° edizione di EXIT Emergenza Per Identità Teatrali, ha avuto luogo il concerto per pianoforte a quattro mani del DUO MEPHISTO. Composto dai maestri Stefano Caponi e Stefania Maroni, sotto il patrocinio di Assokipling, DUO MEPHISTO ha suonato alcune celebri composizioni nate per il quattro mani, in particolare la “Sonata N.4 K.V. nr. 521” di W. A. Mozart, la “Petite Suite” di Claude Debussy, la “Danza Ungherese n.1” di Brahms (originariamente scritta per pianoforte a 4 mani) e la “Danza Slava op.72 n.2 ” di Dvorák, e poi, pezzo scritto originariamente per orchestra, anche la “Rapsody in blue” di George Gershwin.
Un concerto molto piacevole, i brani scelti hanno mantenuto avvincente il legame tra gli esecutori e il pubblico in ascolto durante tutta la durata dello spettacolo. Inoltre, fa sempre un certo effetto di novità vedere uno strumento solista come il pianoforte suonato dalle quattro mani di due maestri. Il protagonismo del singolo pianista, in quel caso, va condiviso con l’altro, così come si condivide la tastiera e i ruoli.
Nel loro concerto il maestro Stefano Caponi ha suonato alla parte grave, mentre alla sua destra sedeva Stefania Maroni alla parte acuta della tastiera. Mentre lei si esprimeva nel suo ruolo di solista acuto, lui aveva il difficile compito del ruolo orchestrale che, il più delle volte, è affidato ai tasti gravi del pianoforte. Un ruolo difficile perché riuscire a non coprire certi passaggi delicati del solista acuto è davvero un’impresa ardua, ma soprattutto sarebbe stato un vero peccato data la bravura espressiva della maestra Stefania Maroni. Eppure hanno saputo mantenere una buona sintonia in tutte le esecuzioni ottenendo il giusto equilibrio delle parti e un’ottima interpretazione dei brani.
Dalle melodie fanciulle e vivaci inimitabilmente mozartiane, distinte e cristalline, il Duo Mephisto ha saputo curare anche gli aspetti che, nella “Sonata N.4 K.V. nr. 521” come in tutte le sue opere, da Mozart preludiano agli stili espressivi romantici dell’ ‘800. Dello stesso spirito fanciullesco è la “Petite Suite” di Claude Debussy, anche se molto più intricante nelle sue armonie esatoniche, dalle leggere dissonanze, che permettono alla musica di essere un continuo flusso danzante. Terzo brano la “Danza Slava op. 72 n.2” di Antonìn Dvorák, di cui tra l’altro, a fine concerto, i maestri hanno eseguito molto bene anche la “Danza Slava n.8” in risposta al consueto bis che è stato chiamato dal pubblico a gran voce. Una musica piena di “colpi di scena” dati sicuramente dalla poliedricità di questo compositore, che intrecciava sapientemente gli insegnamenti classici della grande tradizione musicale sinfonica ai motivi della musica folkloristica.
La "Danza Ungherese n.1" di Brahms è stata eseguita magistralmente: nelle numerose variazioni del ritmo continuamente accelerato e rallentato i due pianisti erano perfettamente coordinati e hanno dato prova di vero affiatamento. Infine, la “Rapsodia in Blu” di Gershwin. Un brano che oggi è molto diffuso e che si lascia interpretare in mille modi. In parte, questo è dovuto al fatto che sia una composizione molto ispirata ad una certa sensibilità jazz quindi, pur rimanendo un pezzo classico, si presta a interpretazioni spesso improvvisate ma sempre curiose e stimolanti. Negli ultimi tempi, in tutto il mondo i musicisti lo stanno proponendo in tutte le salse, ma non è molto usuale sentirlo eseguito a 4 mani al pianoforte, nonostante sia stato pensato come tale in principio. Per la rapsodia i maestri hanno invertito i ruoli al piano e hanno eseguito la musica in una trascrizione davvero nuova. Nell’evocazione dei ritmi urbani, a cui si ispirava il compositore americano, questi si sono presentati martellanti e concitati in maniera molto più marcata delle aspettative, ma quasi realistici di una vita statunitense in continuo movimento, vicini ai ritmi metropolitani di New York molto scanditi anche se pressanti e incalzanti, eppure egualmente bilanciati, anche molto bene, dai momenti sognanti e nostalgici all’interno del brano.
Info:
“Duo Mephisto”
Concerto a 4 mani eseguito dai Maestri Stefano Caponi e Stefania Maroni
EXIT
Emergenze per Identità teatrali
dal 18 al 29 novembre al Teatro Trastevere