LA VENDETTA DI UN UOMO TRANQUILLO

LA VENDETTA DI UN UOMO TRANQUILLO per BIM Distribuzione, è lo stupefacente thriller di debutto di Raúl Arévalo. Vincitore di 6 premi Goya e di un premio alla sezione nuovi orizonti per la miglior interpretazione femminile al Festival di Venezia 2016. In sala dal 30 marzo 2017!

José è un uomo mite e solitario che comincia frequentare un bar gestito da Ana, facendo amicizia con gli altri avventori e in particolar modo con la donna, che vede come una speranza per la sua misera vita. Curro, fidanzato di Ana e padre di suo figlio, esce di prigione dopo otto anni di reclusione per una rapina in una gioielleria. L'uomo spera di ricominciare una nuova vita con Ana, ma tornato a casa trova Josè che fa crollare tutte le sue aspettative e modificare i suoi piani.

Con un piano sequenza di ben tre minuti che si rifà ai clichè del genere, senza sembrare banale ed evitando effettacci speciali tipici di questo tipo di pellicole, il regista spagnolo Raul Arevalo ci introduce in una storia che si preannuncia secca e realistica. Ed è la parola realismo che più di tutte si addice all'esordio alla regia di questo promettente attore spagnolo con alle spalle già diversi lungometraggi (Gli amanti passeggeri, La ballata dell'odio e dell'amore), il quale realizza un film sulla vendetta dai toni duri e non spettacolori, come siamo stati abituati a vedere, soprattutto dal cinema americano.

Siamo vicini a una violenza che per certi versi è imparentata con quella di Matteo Garrone – cupa, reale – benché a differenza di quest'ultimo, non ci sia un ritmo frenetico da videoclip a fare da supporto alle scene più crude, oppure vicina a quella dei fratelli Dardenne, con un intimismo comunicato soprattutto attraverso le immagini più che con la sceneggiatura ( il pianto dell'ottima Ruth Diaz quando non riesce ad avere rapporti sessuali col suo compagno, ci trasmette tutto il suo disorientamento di fronte a un nuovo amore).

In che cosa differisce da altri mille film realizzati sulla vendetta questo bell'esordio alla regia di Raul Averalo? Il regista spagnolo ha il coraggio di raccontare per ben 50 minuti di film, cambiando solo in prossimità della fine registro, un film sulla vendetta in toni drammatici evitando però il melò, il noir fine a se stesso, i sensazionalismi e riuscendo a coniugare l'autenticità quasi neorealista della storia a tutti i cliché presenti in pellicole come questa.

Supportatato da ottimi attori, il film riesce nell'intento di risultare disturbante a chi si aspetterebbe il classico film sulla vendetta proprio perché tocca in maniera veritiera quei sentimenti che coverebbe ognuno di noi se perdesse un proprio caro in modo brutale: non ci sentiremmo degli eroi o dei giustieri della notte alla Charles Bronson per intenderci. La sensazione di disagio che lo spettatore ha nel vedere il film è nella mancanza di una catarsi vera e propria che solitamente da la vendetta al cinema.

Non c'è rivalsa. Non c'è rinascita. Non c'è la ben minima consolazione nell'amaro protagonista della vendetta di un uomo tranquillo, solo autoflagellazione. L'inferno del protagonista diventa l'inferno delle sue vittime, non solo quelle che uccide, ma anche quelle che incontra lungo il suo percorso, come Ana e Curro, una coppia che non solo dovrà confrontarsi con la solidità dei propri sentimenti, ma anche coi propri sensi di colpa e con la triste realtà dei fatti: essere stati complici di una tragedia.

Info:
DATA USCITA: 30 marzo 2017
GENERE: Drammatico, Thriller
ANNO: 2016
REGIA: Raúl Arévalo
ATTORI: Antonio de la Torre, Luis Callejo, Ruth Díaz, Raúl Jiménez, Manolo Solo
SCENEGGIATURA: Raúl Arévalo, David Pulido
FOTOGRAFIA: Arnau Valls Colomer
MONTAGGIO: Ángel Hernández Zoido
MUSICHE: Vanessa Garde, Lucio Godoy
PRODUZIONE: Agosto la Película, La Canica Films
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Spagna
DURATA: 92 Min

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF