JUDY: il tormento da Oscar della Garland

Lo abbiamo visto conquistare il Golden Globe, il Critics’ Choice Movie Award, il SAG Award. Lo abbiamo visto in anteprima nazionale italiana alla recente Festa del Cinema di Roma, e subito dopo si sono rincorsi rumors ben informati per i quali non ci sarebbero dubbi: l’Academy Award potrebbe regalare tra qualche settimana a Los Angeles una statuetta a Renèe Zellweger per la sua interpretazione recitata (e cantata, non è stata doppiata) in JUDY.
Le belle notizie non arrivano però mai da sole e già qualche nube funesta l’uscita di questo attesissimo film su Judy Garland. Lorna (Luft) e Lisa (Minnelli), le figlie della Diva, coalizzate contro il regista inglese, hanno dichiarato che non andranno a vedere il film dedicato alla madre che sarà nelle sale italiane da giovedi 30 gennaio, diretto dal regista londinese autore di numerose regie teatrali shakespeariane Rupert Goold.

In questo film la scelta drammaturgica del regista Rupert Goold predilige raccontare una Garland sul viale del tramonto che ricalca proprio la pièce teatrale “End of the Rainbow”.
Il film si concentra su una Judy Garland ormai a fine carriera, che sul crinale della sua vita accetta di esibirsi in un night club londinese. Pone l’accento sulle fragilità della attrice protagonista de “Il mago di Oz”, ormai dipendente dalle sostanze e dalla salute mentale ormai compromessa, che affronta il palcoscenico con forte ansia da palcoscenico.

JUDY: le figlie della Garland contro il film

È dunque già bufera sull’imminente uscita di questo film “JUDY” sugli ultimi anni della carriera di Judy Garland dove emerge, senza veli, la vita disordinata (alcolizzata, caratterizzata da abuso di droghe, due tentati suicidi, ripetuti ricoveri cliniche psichiatriche, una confusione sessuale o bisessualità).
A seguito di una intervista pesantissima, uscita sul britannico “Good Morning Britain”- Lorna Luft (nata dall’unione con il produttore Sid Luft), interpellata in merito all’abuso di sostanze stupefacenti da parte di Judy, ha minimizzato: “Sono stata la persona più fortunata del mondo, ad averla avuta come madre: una donna instancabile che ha lavorato moltissimo collezionando molti successi sin da giovanissima”.
Ma ancor più dura della sorella Lorna è stata la presa di posizione di Liza Minnelli che, senza nascondere il suo disappunto, ha dichiarato: “Avrei voluto essere consultata, intervistata per aiutare a fare un ritratto più veritiero di mia madre invece io non sono mai stata contattata, né ho mai parlato o col regista o con l’attrice protagonista Renée Zellweger”.

JUDY: il regista Rupert Goold risponde alle critiche

Il regista Rupert Goold circa le critiche piovute sul film ha minimizzato: “Capisco sia difficile essere figlia di una star, qualcuno che vuoi proteggere in modo intimo e personale, ma non ritengo il film una violazione della privacy, appartiene a tutti noi, è di pubblico dominio, è di tutti” Ed ancora aggiunge : “Vorrei che le figlie vedessero il film, sebbene abbiano asserito il contrario, perché vi assicuro che in realtà in questo film l’occhio di bue è tutto puntato fuori dal palcoscenico e non c’è niente della Garland cinematografica. Vi è lei con tutte le sue fragilità, c’è una forte umanizzazione della persona più che i lustrini del personaggio”.
In questa versione cinematografica di Rupert Goold il privato prevale sul pubblico che tuttavia è ben rappresentato.
“Io spero che prima o poi Liza e Lorna torneranno sui propri passi e vedranno il film, che non è certamente un documentario ma un omaggio alla loro madre, perché penso che sia una celebrazione di Judy Garland e della sua vita”.

Attendiamo le reazioni del pubblico a questo film che si preannuncia bollente e che magari ha voluto restituire molta veridicità al tanto, troppo fango gettato sulla attrice da certa critica sperando così di smorzare i toni di una polemica che, a suo dire non ha ragione di esistere.

Judy Garland: una carriera di eccessi

Il successo di Judy Garland inizia precocemente, a soli tre anni come figlia d'arte di una famiglia di attori di vaudeville del Minnesota, che presto si trasferirono in California per inseguire il sogno americano per antonomasia: il cinema.
Hollywood non si fece attendere troppo per la giovane Garland che nel 1935 esordì nel cinema raggiungendo in pochi anni la celebrità sia come cantante in un trio con le sue sorelle, che come attrice, fino ad ottenere un contratto favoloso con la più grande delle major.
Malgrado il contratto con la MGM la sua carriera cinematografica è stata costellata di successi e di fiaschi. Ricordiamo tra i film: Broadway melody of '38 (Follie di Broadway 1938, 1937); The wizard of Oz (1939, che le valse un Oscar speciale); A star is born (1954); Judgment at Nuremberg (Vincitori e vinti, 1961, con cui si aggiudicò una nomination all'Oscar come migliore attrice che fu vinto da Grace Kelly col film La ragazza di campagna).
Una curiosità circa “Il Mago di Oz”: per l’ambito ruolo di Dorothy la Garland non fu la prima scelta: il ruolo lo ottenne solo dopo il rifiuto di Shirley Temple e Deanna Durbin al regista Victor Fleming.
Morì suicida a 47 anni dopo aver recitato in quaranta pellicole, partecipato a 500 show radiofonici e registrato 1260 concerti.

 

Info:
NOTORIOUS PICTURES
presenta 
J U D Y
un film di
RUPERT GOOLD
con
RENÉE ZELLWEGER
JESSIE BUCKLEY     FINN WITTROCK     RUFUS SEWELL    MICHAEL GAMBON

 

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