JACQUELINE BULNES: da Martha Graham a The Gravity Between al Teatro Basilica: l'intervista

Jacqueline Bulnes presenterà la sua ultima creazione “The Gravity Between” al Teatro Basilica di Roma dal 18 al 22 dicembre 2019. La ex solista della Martha Graham Dance Company e della Jose Limon dance company e special guest per la Merce Cunningham Trust di New York, sarà la protagonista di una performance di danza e musica dal vivo composta da Niklas Gjersoe ispirata alla connessione tra gli individui, unendo artisti provenienti da Danimarca, Canada, Italia e Stati Uniti D'America.

L'abbiamo raggiunta per farle qualche domanda su questo lavoro e sulle sue esperienze passate! 

 

Giada Somenzari: Come nasce  lo spettacolo gravity between?

Jacqueline Bulnes: The Gravity Between è nato dopo il mio primo incontro con il giovane compositore Niklas Gjersøe al jazz club Fat Cat di New York.  C'è stata subito una forte sintonia (chimica is more about sex) tra noi che è continuata  per tutta la sua permanenza a New York. È stato lì per una settimana con la "Danish National Academy of Music" durante una gita scolastica con il nostro altro musicista del progetto Marc Bernstein. Durante questa settimana, li ho invitati a vedere le mie prove con la Jose Limón Dance Company e Niklas mi ha invitato a molti eventi di musica dal vivo. Una volta che la settimana era finita, ci siamo capresi in materia di  'arte' e abbiamo deciso di realizzare un pezzo usando il tema di "Gravità", la forza che ci ha uniti la prima volta che ci siamo visti.

GS: Come riesce a conciliare il suo ruolo di regista/direttrice e ballerina?  

JB: Non è per niente facile, ma ne vale la pena perché come direttrice e ballerina posso usare sia il mio corpo che il mio cervello. Credo che se riesco a sentire personalmente la mia intenzione nel movimento, allora la forma di espressione è giusta. Questa consapevolezza mi aiuta a capire quale tipo di dinamica viene dimostrata. Come regista, passo molto tempo a pensare, scrivere, guardare spettacoli di danza, teatro e musica dal vivo e condividere parole con altri artisti nel mondo. Diventa più difficile quando devo dirigere qualcosa in cui ci sono anche io, motivo per cui registro con una telecamera tutte le prove così da poter vedere i video e studiarli prima di ritornare in sala prove e mi piace avere ospiti nelle mie prove per ascoltare il loro feedback. Sono curioso di capire quale intenzione sia stata rappresentata e quando.

GS:Qual è il suo più bel ricordo di quando era solista nella compagnia di Martha Graham? 

JB: È stato quando mi sono esibita al teatro romano Odeon del teatro Erode Attico di Atene, in Grecia, con la Martha Graham Dance Company. Abbiamo ballato un brano con sole donne "Sketches from Chronicle" con una vista perfetta sulla splendida Acropoli. Nel mezzo della nostra esibizione, ha iniziato a piovere e abbiamo dovuto lasciare il palco. Fuori dal palco, le donne hanno fatto un cerchio tenendosi per mano con gli occhi chiusi, aspettando. Circa 15 minuti dopo ha finalmente smesso di piovere e siamo tornati sul palco. E subito dopo che abbiamo finito il pezzo e ci siamo inchinate, ha ricominciato a piovere ed è stata la prima volta che ho sentito veramente lo spirito di Martha Graham.

GS:E il più grande insegnamento?

JB: È stato quando ho avuto l'onore di essere stata diretta da Clay Taliaferro per il mio ruolo di Emilia in "The Moor's Pavane", il capolavoro di Jose Limón sulla storia di Otello. È un ruolo molto teatrale, ma la mia prima interpretazione del ruolo era troppo stilizzata in Graham. Clay mi ha aiutato a trovare un equilibrio tra le tecniche di Graham e Limón, guidandomi a trovare il potere nella sottigliezza della tecnica Limón. Emilia è stato il mio ultimo ruolo da protagonista prima di lasciare la compagnia, e sono orgogliosa di averla lasciata in questo modo perché era il momento in cui avevo trovato un equilibrio organico tra Graham e Limón.

GS:La danza e la musica sono state composte separatamente in questo caso: è stato difficile ricongiungerle in un’unica performance?

JB: Abbiamo provato due metodi diversi. Il nostro primo metodo è stato quello di creare musica e danza in paesi separati, per un periodo di mesi. Durante questi mesi, condividiamo pensieri e idee gli uni con gli altri e poi ci riuniamo solo una settimana prima dello spettacolo. Questo metodo ha funzionato molto bene perché il processo va avanti per molti mesi lasciando a me e Niklas il tempo per il nostro lavoro di crescere ed evolversi. Questo metodo richiede anche molta organizzazione e volontà di comunicare con una differenza oraria di sei ore. 

Il secondo metodo che abbiamo provato è stato quello di riunirci e creare qualcosa. L'unico problema con questo metodo è che, mentre siamo insieme nello stesso spazio, ci manca il tempo necessario per riflettere sul lavoro. In questo caso, la riflessione segue nei mesi successivi al lavoro fatto insieme in studio.

GS:A chi sente di dire grazie oggi?  

JB: Innanzitutto, vorrei ringraziare la mia compagnia di attori a Roma con la quale ho creato e sperimentato dal 2012. Questi attori sono il motivo per cui sono rimasto a Roma per iniziare il mio lavoro come coreografa. Rappresentano i colori in tutti i miei lavori oggi. Secondo, vorrei ringraziare i miei amici più cari che vivono in città separate, Roma, Parigi, Danimarca e New York. Sono come una famiglia per me e mi sento a casa con loro, non importa quanto sono lontano da casa. Tre di loro sono proprio in questo spettacolo: Stefano, Michele e Frances. Terzo, vorrei ringraziare la mia famiglia, soprattutto mio padre Evaristo e la mia madrina Jody. Sono stati le mie rocce e mi mantengono calma, ricordandomi di avere fiducia nel percorso della mia vita. Infine, vorrei ringraziare mia madre Lourdes che ho perso quando avevo 18 anni. La sua vitalità e la sua solarità sono dentro di me e questa vitalità che lei ha perso troppo giovane mi spinge a voler godere ogni momento della mia vita – nel bene e nel male.

 

Jacqueline Bulnes

Jacqueline Bulnes ('83), nata a Miami in Florida, ha iniziato la sua formazione con Edmundo Ronquillo del Balletto Nazionale di Cuba. In seguito ha ricevuto un BFA con il massimo dei voti dalla New World School of the Arts. Jacqueline ha ballato come solista sia con la Martha Graham Dance Company che con la Jose Limón Dance Company a New York. E' stata l'attrice protagonista nel film italiano “Proserpina”, diretto da Federico Tocchella – che uscirà il prossimo gennaio 2020 – ed è stata anche la prima ballerina del video musicale premio Oscar di Bill Laurence “After Sun”. Ha inoltre lavorato ampiamente in Europa negli ultimi sette anni come coreografa e insegnante, avendo diretto produzioni per Torino Fringe Festival (Italia), Teatro Asti Festival (Italia), In Teatro Festival (Italia), Festival di Teatro Sociale (Italia), Cupar Arts Festival (Scozia), Quirinetta Theatre (Italia), Odeon Theatre (Danimarca), SDMK Concert Hall Esbjerg (Danimarca) e Chez Bushwick (New York – Stati Uniti)

Il suo ultimo lavoro “The Gravity Between” è sponsorizzato dalla Danish Arts Foundation, Koda Denmark, Danish National Academy of Music, Jonah Bokaer Arts Foundation, New York Live Arts, Department of Global Affairs Canada, Kulturfactory.

 

Info:
THE GRAVITY BETWEEN

Teatro Basilica – Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma

Tutti i giorni alle 21, il sabato doppia replica alle 14 e alle 21,  la domenica alle 18

Biglietto intero euro 15, ridotto 12

Info e prenot. Teatro Basilica:+39 392 97.68.519 – info@teatrobasilica.com

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