QUINTO PARADISE @Teatro Limonaia: intervista a Francesca Sanità

 Gufetto vi propone l’intervista a Francesca Sanità, una delle registe di Teatro come Differenza, coordinamento teatrale attivo nell’ambito della salute mentale sul territorio fiorentino e pratese: una esperienza originale di collaborazione tra esperienze artistiche e sociali diverse. Ad aprile si è concluso il progetto dedicato alla complessa figura di Joseph Beuyssciamano dell’arte” e ambientalista ante litteram, QUINTO PARADISE: OMAGGIO A JOSEPH BEUYS. Il progetto in collaborazione con la Fondazione CR Firenze da gennaio ad aprile 2023, ha coinvolto, attraverso un’azione artistica collettiva, i cittadini nella valorizzazione del Parco di Quinto a Sesto Fiorentino, con istallazioni, laboratori e spettacoli ispirandosi all’artista tedesco Beuys che ha fatto dell’arte un impegno sociale.

FRANCESCA SANITÀ: “l’arte è rivoluzione collettiva”

una scena di “7000. Tentativi di paradiso”

Sandra Balsimelli: Come sono nate le diverse esperienze e come si è articolata la creazione delle performance e delle installazioni di QUINTO PARADISE: OMAGGIO A JOSEPH BEUYS?

Francesca Sanità: La natura del progetto QUINTO PARADISE ha in sé uno dei concetti più importanti e affascinanti di Beuys: la collettività e l’arte collettiva. Il progetto si è articolato in vari momenti.  La rivoluzione siamo noi (ndr: titolo di una celeberrima opera dell’artista) è stato il laboratorio teatrale che dato vita allo spettacolo del 2 aprile scorso al Teatro della Limonaia dal titolo 7000. Tentativi di paradiso. Ha seguito Tutto all’aria laboratorio di circo per i più piccoli, che si è svolto all’interno della giornata di inaugurazione dell’opera permanente nel parco di Quinto. Ancora il laboratorio artistico Stratificazioni naturali che ha permesso ai partecipanti di diventare protagonisti, progettisti, autori e realizzatori dell’opera collettiva. Infine il secondo appuntamento teatrale è stato lo spettacolo ospite Anima Mundi.

QUINTO PARADISE: Beyus l’artista sciamano

QUINTO PARADISE: OMAGGIO A JOSEPH BEUYS

SB: La vita di Beuys è davvero incredibile: personaggio atipico rispetto alle correnti artistiche in cui si è cercato invano di circoscrivere la sua opera, Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale, Performance. Uno dei più controversi tra i padri dell’arte concettuale per i suoi affascinanti racconti autobiografici in bilico ambiguo tra verità e leggenda e per i suoi mai del tutto negati rapporti col nazismo. In QUINTO PARADISE lo incontriamo come profeta di una riconciliazione dell’uomo con la Natura e promotore di un’arte sociale in cui riassumersi la responsabilità condivisa di creare un nuovo mondo capace di pacificare natura e cultura. Quali aspetti vi hanno spinti a sceglierlo come spunto di ispirazione?

FS: La straordinaria attualità del pensiero di Beuys ci ha permesso di entrare in contatto con la nostra urgenza di occuparci della natura e del rapporto dell’uomo con la natura. Artista di grande fascino ci ha comunicato amore e desiderio di fare arte insieme, incontrando nuove suggestioni.                                                

TEATRO COME DIFFERENZA: “l’ascolto e la curiosità”

Gruppo di lavoro del progetto QUINTO PARADISE

SB:  Avete messo insieme un gruppo di lavoro eterogeneo: utenti di comunità terapeutiche, cittadinanza, allievi attori del Laboratorio Nove, e altri. Quali frutti raccogliete dal confronto tra queste diverse dimensioni?

FS: La formazione di un gruppo così eterogeneo e numeroso (sono stati ben 24 i partecipanti) è stata una vera e propria sfida foriera di grandi soddisfazioni. Lavorare con persone tanto diverse fra loro come età – dai bambini a persone avanti con gli anni –  e come provenienza, ha prodotto possibilità di confronto e di scambio a un livello emozionale ed artistico profondi. L’ascolto è sempre alla base del lavoro di Teatro come Differenza, le nostre visioni e i nostri linguaggi si confrontano e si fondono in nuove immagini. La curiosità e la voglia di sperimentare ci accompagnano verso la costruzione di nuove forme sceniche e drammaturgiche.

Il potere trasformativo dell’arte

Grazie a Teatro come Differenza e Francesca Sanità per averci permesso di scoprire e approfondire un personaggio così interessate del ‘900 come JOSEPH BEUYS. La freschezza della lettura che la compagnia ne ha dato si armonizza con le urgenze del terzo millennio che chiedono con forza all’Arte di farsi portavoce di una nuova idea di comunità corresponsabile di nuovi equilibri. Usciamo da questa riflessione con la convinzione rinnovata del potere trasformativo dell’arte, capace di dissolvere i confini cerebrali delle ideologie per farne materiale fecondo di nuove visioni, soprattutto quando, come in questo caso, si fa incontro reale tra le persone, spazio di progettazione democratica di un mondo migliore, che solo cosi e proprio grazie a questo, diventa possibile. Anzi, già reale.

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