Intervista a Valentina d'Andrea, autrice di CON AMORE MARC E BELLA CHAGALL

Il prossimo 16 Maggio: Valentina D'Andrea e Simone Càstano torneranno in scena CON AMORE MARC E BELLA CHAGALL, lo spettacolo che racconta con toni visionari e poetici la vita del grande artista: per l’occasione proponiamo questa bella intervista realizzata da Mariasole De Pasquale (caporedattrice Teatro di Bari) alla regista e autrice del testoValentina D’Andrea, realizzata in occasione della messa in scena dello spettacolo al Piccolo Teatro di Bari, qualche mese fa (vedi la nostra recensione)

 

Mariasole de Pasquale (MdP): Cosa ti ha attratto di più nel decidere di mettere in scena la vita e l'amore di Chagall in questo testo, CON AMORE MARC E BELLA CHAGALL di cui sei anche autrice?

Valentina D’Andrea (VdA): Simone Càstano nel 2011 fece un adattamento della biografia di Marc Chagall, intitolata “La mia vita”: ne venne fuori un suo monologo, in cui mi sentii sospesa tra le vacche del povero villaggio di Vitebsk – cittadina bielorussa dove il pittore nacque – e i cieli visti dai suoi occhi, dove le nuvole da grigio perla diventano rosso fuoco…per me questa è la poesia, l’incontro tra qualcosa di estremamente “basso”, terrigno e sporco, e qualcosa di etereo, volatile, e raffinato. Messe insieme creano quella magia in grado di stordire gli esseri umani tutti, perché va a rievocare qualcosa di primordiale in noi, qualcosa che abbiamo vissuto prima di nascere, che ha a che fare con le stelle, con Dio, con l’energia dell’Universo. Bella Rosenfeld, moglie di Chagall, svolazzò in tutte le sue tele, vestita di nero, poi di bianco, angelo e strega, corpo e anima, terra e cielo….fu la poesia più “bella” che Chagall abbia mai letto nella sua vita. In quella donna lui vide dal primo sguardo l’eco di qualcosa di già vissuto e già amato : “I suoi occhi sono i miei stessi occhi, pare che conosca tutto di me del mio presente del mio passato, del mio avvenire”.

Lessi molto della loro vita insieme, e quello che mi attrasse con prepotenza, non fu il Forte amore che nutrivano l’uno per l’altra, ma l’Amore che i due Sentivano per l’essere umano, sia esso un bambino, o un adulto, un ebreo o un cristiano, una capra o un cavallo, una stella o le radici di un fiore…c’era un profondo rispetto verso la Vita e verso tutto ciò che è vivo…

“Noi uomini dovremmo amarci gli uni con gli altri perché siamo tutti destinati a morire”… E’ qui che io ho fatto contatto con Marc e Bella Chagall, ed insieme a me, il cuore grande di Simone Càstano.

Io ho voluto parlare del fatto che il Diavolo e Dio dividono lo stesso tetto, che è il nostro cuore…siamo spaccati, abbiamo dentro la distruttività dell’uno e la creatività dell’altro…gli eventi, gli incontri, le cose della vita, toccando il nostro DNA, “decidono” quale delle due energie prevarrà in noi…spesso purtroppo cediamo alla facilità e alla comodità della distruzione…

Io però sono dell’avviso che le persone cambiano -siamo argento vivo!- e basta poco per risvegliare i pezzi d’Amore che dormono in Noi. Per questo ho scritto lo spettacolo, per ricordare alle persone, con la delicatezza d’un vento che arriva timido da lontano, che siamo Noi a fare la Bellezza di questo Mondo.

 

MdP: Hai interpretato ruoli molto diversi tra loro passando con molta naturalezza da un personaggio a un altro. Sei stata Bella, moglie di Chagall e Apollinaire, suo amico e scrittore. Qual è quello che ti ha suscitato più emozioni?

VdA: Tutti. In ognuno c’è una piccola parte di me che parla…

La nonna di Marc mi fa tenerezza perché dialoga con Dio e gli fa tante raccomandazioni, con la semplicità e la schiettezza con cui chiederebbe al bambino vicino di casa di andarle a fare la spesa, elencandogli la lista. Mi scioglie il modo in cui lei si è costruita la sua fede e il modo in cui la sua fede le dà anima, energia e voce…nella testa di questa anziana signora ogni cosa che accade nel mondo, dal cinguettio di un uccellino, a un biscotto venuto male, al pianto dell' agnello, tutto è un segnale di fumo che arriva da Dio. E lei guarda e interpreta. …questo personaggio mi meraviglia perché non può morire…è talmente forte la sua fede, che la tiene costantemente sveglia, all’erta, e pronta… non potrei mai immaginarla sdraiata sul letto di morte…Questa nonnina è una foglia che svolazza nel vento e non tocca mai terra.

Apollinaire è la rotondità della Terra, dove gli uomini, proprio per la sua forma, sono costretti a guardarsi negli occhi. Apollinaire saluta a desta e a manca. Per lui nessuno è invisibile…e ha fame, tanta fame, una fame da lupo…Apollinaire è il piacere, è una grassa mangiata e una grossa risata, Apollinaire è un clown che si diverte a cadere, è il capro espiatorio, è quello che alle feste balla per primo, Apollinire è la libertà. Apollinaire, ogni volta che lo interpreto, mi ricorda di osare, di lasciar parlare il mio cuore, e di non dare mai regole alla mia arte. Questo poeta solletica il bambino che è in me.

Bella Rosenfeld, il mio scoglio. Risveglia le parti di me che hanno paura, che soffrono la dipendenza, che cercano di controllare la vita, di prevedere gli eventi. Bella è una bambina che non ha avuto amore – i suoi genitori erano troppo occupati a vendere orologi. E per tutta la vita sogna l' Amore fra gli uomini….chi è cresciuto senza calore, sviluppa una sensibilità, una visionarietà ed un coraggio, che sono il risarcimento per l'amore che non hanno avuto. Bella da bimba s'incantava ad ascoltare il ticchettio degli orologi..ognuno aveva il suo ritmo..ma c'era un momento brevissimo in cui tutti andavano insieme..quella per lei era la pace. E, fino alla fine, porterà pace in ogni terra dove cammina, in ogni aria dove respira.

 

MdP : Durante lo spettacolo hai permesso al pubblico di esprimere con dei disegni i propri sogni. Il sogno di Bella è la Pace, qual è il sogno di Valentina?

VdA: Apollinaire in un momento dello spettacolo dice a Marc "Ma ricordati Chagall che non è una contraddizione credere ai propri sogni e al tempo stesso accettare la realtà"…

Il mio sogno è di imparare ad accettarmi e ad accettare quello che la vita mi mette davanti alla porta, nel bene e nel male. Non è facile…io sono per la giustizia e per la vita eterna…davanti al non rispetto e davanti alla morte, impazzisco…mi piacerebbe arrendermi e farmi attraversare dagli eventi, dalle persone, senza che questi possano compromettere la mia stabilità…mi piacerebbe piantare a terra le MIE radici e poi godermi il vento che mi muove da una parte all'altra…

Sogno anche di creare una squadra di persone che lavorano con amore e rispetto, dando vita a tante cose Belle. La Compagnia del Sole che ci ha ospitati al Piccolo Teatro di Bari, ne è un grande esempio: Uomini che si aiutano per creare bellezza, e già nel gesto di darsi la mano, ne Creano tanta.

 

Ringraziamo Valentina d'Andrea per la disponibilità dimostrataci e le facciamo un grande in bocca al lupo per lo spettacolo CON AMORE MARC E BELLA CHAGALL al Teatro della Visitazione il 16 Maggio Via dei Crispolti 142 Roma – Zona Pietralata

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