Dopo il passaggio al Festival Teatrale di Borgio Verezzi, lo spettacolo PARENTI SERPENTI con la regia di Luciano Melchionna è attualmente in tournée (vedi in fondo le prossime date). Raggiungiamo la protagonista femminile Giorgia Trasselli, che interpreta il personaggio di Trieste.
Credit: Ph. Luca Brunetti.
Antonio Mazzuca (AM): Sig.ra Trasselli, in “Parenti serpenti” interpreta il personaggio di Trieste, fra i più indimenticabili del film di Monicelli, interpretata da una dolce Pia Velsi. Com’è, invece, la sua Trieste?
Giorgia Trasselli (GT): la mia Trieste è la classica madre. Dolce ma forte. Durante il pranzo di Natale Trieste annuncia la decisione che lei e il marito Saverio (Lello Arena) vogliono andare a vivere con uno dei figli e ciò scatenerà il dramma. È molto intenso il rapporto con Saverio, infatti, quando si ama veramente, malgrado la rabbia, i battibecchi resta sempre una grandissima e solida tenerezza nel comprendere la mancanza, perdita di memoria, e di amarlo, nonostante le arrabbiature quotidiane. Durante il pranzo di Natale quando Saverio mostra il suo malessere agli altri c’è una sorta di pudore e scatta la difesa.
A.M.: “Parenti serpenti” è un classico del cinema italiano che investiga sulle affettività e sull’opportunismo di cui è spesso affetta la società italiana. Sono ancora questi i messaggi che la versione teatrale cerca di comunicare, o l’intento è un altro?
G.T.: La regia firmata da Luciano Melchionna credo che abbia voluto mettere in risalto come certi rapporti siano socialmente e apparentemente perfetti e invece vuole far vedere proprio cosa si nasconde sotto. Gli affetti familiari minati esattamente nel momento di una richiesta di responsabilità al bisogno dell’altro ed ecco che succede il delirio. Melchionna mette in luce sottilmente la follia, la falsità dei rapporti, l’assoluta mancanza di generosità.
A.M.: La sua carriera si divide da anni, con successo, fra teatro e televisione. Eppure torna spesso in teatro con produzioni di successo, fra le altre “Dignità autonome di prostituzione” con il regista Luciano Melchionna. Come ricorda quella esperienza?
G.T.: “Dignità autonome di prostituzione” è un fuoco, un vulcano che tira fuori meraviglia e stupore. È una palestra per tanti attori che lascia tante emozioni e una carica di energia vitale, ma anche professionale. È un format, una luce forte che è durata nel tempo e dura senza perdere la sua forza… è un forte risveglio. Partecipare è per me sempre un grande amore…
A.M.: E cosa apprezza di Melchionna?
G.T.: Di Melchionna apprezzo la profondità con la quale affronta qualsiasi testo, l’attenzione e la cura nel dirigere gli attori senza lasciare niente al caso, sospeso. E questo dà sicurezza a noi attori e ci permette di approfondire le nostre caratteristiche senza essere soccorsi da eccessi e manierismi.
A.M.: Ha lavorato con grandi del mondo del teatro e dello spettacolo (Raimondo Vianello fra gli altri). Quale loro lezione le è rimasta maggiormente impressa?
G.T.: È stata una grande fortuna lavorare accanto a Sandra e Raimondo, facendo una televisione di grande qualità che mi ha lasciato un’eredità di cui godo ancora oggi. Da “Casa Vianello” ho appreso molto, e il teatro l’ha sempre fatta da padrone. Io sono stata scelta, dopo varie audizioni, perché attrice che venivo dal teatro. E non dimentichiamo mai che sia Sandra che Raimondo hanno cominciato da lì. La lezione più profonda che mi è rimasta impressa è lavorare con cura e rispetto di tutto ma con molta leggerezza. A volte infatti ci si finge seri.
A.M.: Da anni insegna recitazione e dizione e tiene corsi e seminari alla scuola “Fondamenta”. Cosa è più difficile comunicare ai giovani aspiranti attori?
G.T.: Che bisogna fare i conti con la propria fretta. Il tempo ci vuole ma il passo dopo passo porta lontano. Dare valore al tempo anche nella sua lentezza. Bisogna sapere aspettare le giuste opportunità senza ritenersi incapaci se le cose non arrivano subito. È indispensabile un buon rapporto con il tempo.
A.M.: Gufetto si rivolge ad un pubblico interessato a nuova drammaturgia e mondo teatrale off. Qual è il suo giudizio sulle nuove drammaturgie e quali messaggi secondo lei andrebbero comunicati?
G.T.: È importante che ci siano storie nuove che ci tengano incollati alle sedie con il desiderio di capire “come va a finire”.
PARENTI SERPENTI – Tournée
8 agosto – Bagno Regio
9 agosto – Termoli
2017:
26-29 gennaio – Napoli, Teatro Cilea
PARENTI SERPENTI di Carmine Amoroso
con Lello Arena e Giorgia Trasselli e con (in o. a.) Andrea de Goyzueta, Marco Mario de Notaris, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona
regia LUCIANO MELCHIONNA
scene Roberto Crea
costumi Milla musiche Stag
assistente alla regia Sara Esposito
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi