Al Teatro Vascello, il 28 dicembre tutto esaurito per lo spettacolo “IL SEGRETO DI CHET BAKER”, tratto da un libro di Roberto Cotroneo, con la voce narrante di Massimo Popolizio e le musiche eseguite dal vivo di Javier Girotto.
“E nemmeno un rimpianto: Il segreto di Chet Baker” è un libro di Roberto Cotroneo che appartiene a quella categoria di opere sognanti dove si palesa l’illusione che qualcuno di quei tanti artisti o musicisti scomparsi a cui siamo intimamente legati, sia ancora vivo così da poterlo ascoltare o anche solo vedere un’ultima volta, almeno per un istante.
Da questo sentimento, che avrebbe potuto cogliere ognuno di noi in un momento o l’altro della propria vita, scaturisce l’omaggio di Cotroneo a Chet Baker, il grandissimo trombettista e cantante americano, che in particolare con l’Italia ebbe un rapporto duraturo e proficuo, fino a poco tempo prima della tragica morte avvenuta ad Amsterdam nel 1988.
E proprio da una suggestione prende le mosse il monologo di Cotroneo, letto magistralmente da Popolizio: la suggestione di un Chet Baker che, simulando la propria morte, si ritiri in una casa di campagna nel Salento, cessando persino di suonare la tromba per trovare nella solitudine la pace da una vita che è stata segnata in eguale misura sia da un raffinato talento musicale sia dalla tossicodipendenza.
Sulla bravura di Popolizio non rimane ancora molto da dire: la sua lettura è dinamica, coinvolgente e infonde emozione a un testo che, seppure sincero e rigoroso negli aneddoti e nella documentazione, non è fra i più memorabili su Chet Baker. La maestria raggiunta nella narrazione da Popolizio – di cui abbiamo avuto un altro esempio recente con PILATO all’Auditorium Parco della Musica – ovvia a qualsiasi limite, evocando immagini e sensazioni in perfetta simbiosi con le musiche eseguite da Javier Girotto.
Il caposaldo dello spettacolo è infatti il commento musicale (e non poteva essere altrimenti): seppure in prima istanza potrebbe sembrare bizzarro affidare tale elemento a un sassofonista, appare subito evidente come la versatilità di Javier Girotto lo renda perfettamente adatto all’occasione, come anche la sua capacità interpretativa.
La gamma di suoni utilizzata da Girotto, anche grazie alla scelta di due strumenti ai “limiti”, per così dire dell’estensione dei sax – ovvero un sax basso e un soprano – ben si adatta ai diversi momenti della narrazione, accompagnandola e fermandosi spesso su sonorità vellutate, dolci, che ben evocano su un piano emozionale più che timbrico, la tromba di Chet Baker.
Talvolta, la narrazione si ferma lasciando libera improvvisazione al solo Girotto che esegue alcuni noti standard con, in particolare, il fil-rouge di My Funny Valentine (brano che più di altri vanta alcune memorabili interpretazioni di Baker) sulla base di piano. Proprio la scelta di utilizzare delle basi di pianoforte, gestite sul palco dallo stesso Girotto, più che una pecca risulta un elemento che lascia perplessi: sicuramente e senza ricorrere necessariamente a nomi altisonanti, non devono essere difficili da trovare pianisti professionisti in grado di accompagnare il sax in brani conosciuti e apprezzati come quelli dello spettacolo.
Nonostante quest’unico elemento, quello a cui abbiamo assistito al Vascello rappresenta sicuramente una celebrazione sentita di un artista straordinario, da parte di due interpreti di altissimo livello che, l’uno con le parole, l’altro con il suo sax, hanno raccontato al numeroso pubblico presente la grazia e la maledizione di Chet Baker.
Note stampa
Dopo la lettura PILATO all'Auditorium Parco della Musica (VEDI LA NOSTRA RECENSIONE), Popolizio torna sul palco per un nuovo spettacolo incentrato su un mito della musica, Chet Baker, accompagnato dal saxofonista Javier Girotto. Si tratta di un reading teatrale ispirato al libro di Roberto Cotroneo: "E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker".
"Possibile che Chet Baker fosse ancora vivo? E che la sua morte sia stata una messa in scena? Proprio vivo, e in Italia, e capace di passeggiare, di tanto in tanto, per un reticolo di paesi del Sud senza essere riconosciuto? Un vecchio, con una ragnatela di rughe sul viso che sembravano un insieme di tracce, di strade da percorrere?"
Una serata che si prefigge di offrire la magia dell'incontro tra la letteratura e la musica. Un omaggio al grande Chet Baker con lo straordinario interprete Massimo Popolizio e l'eclettico e sensibile saxofonista Javier Girotto, insieme per ricreare l'atmosfera evocata dalle pagine emozionanti dell'autore Roberto Cotroneo su di un personaggio mitico come il trombettista Chet Baker.
Il rapporto tra la lettura attoriale e la lettura musicale impegnate a tessere una partitura che esprima al suo meglio le possibilità e i sottotesti nascosti nell'opera letteraria. La premessa di questo romanzo è finzione. Ma di quella finzione che nella musica trova la possibilità di esistere: un musicista dato per morto, che in realtà è ancora vivo e si è nascosto al mondo. Baker non si è suicidato nel 1988 ad Amsterdam, dopo una vita trascorsa a suonare la tromba, cantare con quella sua voce fragile e commovente, e a lottare con la droga. Si è ritirato nel Salento a vivere come un eremita sulla via indicata dal mistico Gurdjieff.
Sulle note di My funny Valentine il narratore e protagonista della storia si mette alla ricerca del genio. Cotroneo nelle pagine vibranti e appassionanti del libro, sospese tra realtà e immaginario, sviluppa il suo viaggio misterioso nella musica e nella poetica di questo grande protagonista del jazz, viaggio che funge da specchio al percorso stesso del protagonista del romanzo, assurgendo a vero e proprio viaggio iniziatico alla ricerca di se stessi.
IL SEGRETO DI CHET BAKER
Reading-spettacolo ispirato a Chet Baker
tratto dal testo E nemmeno un rimpianto – Il segreto di Chet Baker di Roberto Cotroneo
voce recitante Massimo Popolizio
musiche eseguite dal vivo da Javier Girotto
cura registica Teresa Pedroni