Il Concertinspettacolo di Francesco Leineri al Teatro Studio Uno

"Sonòriter | Armònikem | Melòdikes | Rìtmiken | Formàtikon" è il quarto lavoro presentato da Francesco Leineri al Teatro Studio Uno dal 31 marzo al 3 aprile, che si può definire con una sola parola con la quale l’autore l’ha voluto battezzare, un “Concertinspettacolo”.
È una creazione senza precedenti, nuova proprio come il neologismo che la definisce più per esigenza pratica che per l’esigenza di confezionarla in un nome, è il risultato di una cieca ricerca al di là di quel confine convenzionale all’interno del quale i termini di musica, teatro, o anche danza (perché no?) stanno stretti, mentre al di là di quel confine sembrano prendere vita in forme affatto banali.

Un “Concertinspettacolo” risulta essere qui il dialogo alchemico di elementi diversi che sembrano non avere alcun nesso tra loro, apparentemente improvvisato: c’è un uomo, presumibilmente un’artista, un pianoforte a muro scoperchiato che permette di essere suonato non esclusivamente sulla tastiera, altri strumenti come una fisarmonica, dei tamburi e percussioni di ogni genere, quattro abiti appesi su delle stampelle, oggetti per cambiare identità come una corona, un rossetto, degli occhiali da pagliaccio, del nastro per tapparsi la bocca, e un metronomo… ecco forse il metronomo è l’unico che tenta di stare nella sua forma e di darla allo spettacolo, perché quella è la sua natura, ma il compositore e tutto il resto che fa parte della scena sconfinano in una libertà inquieta e ipnotica.
 

L’apparenza di ciò che accade suggerisce allo spettatore tantissimi dettagli, ma tutte queste informazioni vacillano se si prova a renderle definitive, prima tra tutte la forma. Il titolo stesso ce ne offre una, quella della musica e dei suoi cinque pilastri: suono, armonia, melodia, ritmo e forma appunto; poi compaiono delle maschere interpretate dall’autore stesso nel ruolo di attore, sono un re di cui non si conosce il regno, un muto che sembra essere responsabile lui stesso del suo mutismo, un professore condannato al suo stesso nozionismo e infine un pianista alle prese con lo spettacolo. Ma questa forma è la prima a vacillare, a causa dei complessi nessi tra idee impossibili da scovare di un unico performer che guida tutta la baracca del concerto, e per l’improbabile delineazione di quali siano i confini tra le varie realtà, compresa quella degli spettatori che vedono demolita la quarta parete. I quattro personaggi sono la stessa persona ma distinta in quattro personalità, la musica vera e propria non marca alcuna differenza con altri suoni rumori e voci, le stesse essenze di teatro e musica, come nella parola “concertinspettacolo”, si confondono. Vediamo e ascoltiamo quel che sembra essere, ma potrebbe essere qualunque altra cosa.

La difficoltà del districarsi nei significati che vuole comunicare il giovanissimo artista sembra insormontabile, al che diviene evidente che l’intento è tutt’altro, senza alcuna pretesa di dare significato all’arte in opera, senza alcuna pretesa di comunicare una verità. A coloro che cercano un qualche significato Francesco Leineri viene incontro in un’intervista a cura di Alessio Fabra pubblicata su igorwebzine.net, in cui chiarisce che il concertinspettacolo è un “naufragio”, e tutte quelle essenze collidono nelle loro interazioni alchemiche più perché scosse da un mare in tempesta che per volontà propria. Il tutto è mirato a lasciarci sconfitti in questo naufragio per ammirare cosa può esserci al di là di tutti quei limiti che l’uomo può valicare solo sul vascello della performance artistica.

Francesco Leineri nel “Concertinspettacolo” ha inventato un nuovo sentiero per esplorare le forme dell’arte, rimanendo fedele a quell’unico “dovere nei confronti della musica: inventarla”, dalle parole di Stravinsky citate nella medesima intervista. La sua ricerca compositiva percorre una strada che esplora nuovi modi di sentire la musica e la scena teatrale, più genuini, istintuali, giocosi, apparentemente caotici, ma che dietro una sincerità autentica trovano una forma riconoscibile, che abbattono tutti i muri immaginabili ed entrano in un’immensità artistica nella quale il performer e lo spettatore si trovano entrambi dolcemente naufragati. Il risultato finale e la consapevolezza, conscia e inconscia, di un universo onirico delle infinite possibilità, nel quale il senso e i significati si perdono in una magnifica entropia.

Info

SONORITER ARMONIKEM MELODIKES RITMIKEN FORMATIKON !
di e con Francesco Leineri //

TEATRO STUDIO UNO
31 MARZO-3 APRILE

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF