IL SALONE DI Z*** @Teatro di Cestello: il passato nel presente

IL SALONE DI Z*** del Teatro dell’Elce, performance sensoriale per due spettatori, con oltre dieci anni di repliche, è parte del festival Il Respiro del Pubblico al Teatro di Cestello a Firenze.

Autori: Giacomo Biscini, Edoardo Michelucci, Matilde Menegatti, Gruppo di Visione Ciuchi Mannari – Progetto Il Respiro del Pubblico

La riscoperta del barbiere

Lo spettacolo o per meglio dire la performance prevede l’ingresso nella sala a coppie poiché il salone ha due poltrone da barbiere. Il resto del pubblico, ovvero della clientela, attende il proprio turno nella sala d’attesa: il foyer del teatro. Qui invece di riviste d’epoca, i clienti assistono al documentario BARBIERI: alcune interviste a storici barbieri fiorentini. Non sarà essenziale per la partecipazione, ma se una persona ha meno di trent’anni è fortemente consigliato prenderne visione. Girato nel 2010, racconta una realtà di Firenze ormai quasi del tutto persa che difficilmente fa parte della cultura dei più giovani.

IL SALONE DI Z*** ci fa riscoprire un luogo e un mestiere ormai dimenticato, con un viaggio nel tempo in quello che è stato parte della vita del secolo scorso. Ci invita a ricordare il passato che ha fatto parte di tutti e, anche se sicuramente superata, riscoprire la cura antica del barbiere. Lo fa nel miglior modo possibile: facendolo vivere sulla pelle dello spettatore, sicuramente così più coinvolto che difronte ad una esibizione convenzionale.

Con gentilezza, il barbiere ci fa accomodare a coppie bendati. Le sedie vengono ruotate con le spalle al palco e lo spettacolo inizia. L’unica cosa che viene spontaneo fare è ascoltare, stare. Rimanere in una situazione per molti aspetti bizzarra: catapultati in un’esperienza sensoriale, privati della vista, senso che utilizziamo maggiormente nella quotidianità. Si immagina, sentiamo i rumori provenienti dall’esterno, dalla strada: le auto che passano, i clacson, le voci dei passanti; sentiamo i barbieri cantare, avvolgerti nel telo, mescolare il sapone da barba con pennello. Entrano in gioco l’olfatto, il tatto, l’udito: mani, pennello, sapone, gesti delicati, rumori di phon, profumi, shampoo e dopobarba, al termine la sensazione di un panno tiepido, avvolgente e rassicurante.

Un teatro diverso: punti di vista

Edoardo: IL SALONE DI Z*** è uno spettacolo diverso, incentrato sul far vivere allo spettatore emozioni uniche e dimenticate. In pochi minuti riesce a catapultarti all’interno dell’esperienza. Si vedono solo il video introduttivo, le luci che isolano l’esterno, la presenza di un solo personaggio che accompagna alla poltrona: nascondere praticamente tutto si è rivelata una scelta vincente, essendo il resto solo una distrazione fuori luogo.  É uno spettacolo molto coinvolgente, adatto a tutti perché breve ma senza tralasciare nessuna parte.

Matilde: Essendo bendati non si riesce a vedere come gli attori agiscono all’interno della scena, ma attraverso i movimenti e i gesti si percepisce. Credo proprio che l’intento sia quello di riportare le persone a sentire a percepire la vita attorno e la vita che si sta vivendo. Affidarsi al prossimo anche senza vedere dove ti porta e cosa ti fa fare, ma che comunque si prende cura di te. Tornare a ritmi che forse per molti aspetti non riusciamo più ad avere, assaporando gesti, sensazioni, odori e rumori.

La domanda che viene spontanea è: “ma che spettacolo è questo?” La risposta è che questo è uno spettacolo al quale non si assiste e questo lo rende unico: i confini sono infranti lo spettatore è anche attore, è anche protagonista ma può essere addirittura antagonista nel caso decida di levarsi la benda, è lì al centro della scena, protagonista assoluto dell’esperienza. Questo è uno spettacolo da vivere. Personalmente vorrei riviverlo nuovamente perché è stato come entrare in una realtà parallela.

Giacomo: Se pensate “il teatro? che p****”: bene, abbiamo trovato uno spettacolo che potrebbe farvi cambiare idea: una performance più che breve, ma con un tema preciso, che viene ben sviluppato, non saranno discorsi o immagini a fare da medium in quest’esperienza ma bensì le sensazioni che si provano.

L’articolo è stato realizzato dal Gruppo di Visione Ciuchi Mannari all’interno del Respiro del Pubblico Festival Di Cantiere Obraz, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze e in collaborazione con Teatro di Cestello.

Il gruppo di visione Ciuchi Mannari è composti da Alarigo Serguei Innocenti Angelini, Bianca Bartolozzi, Cosimo Calvelli, Edoardo Michelucci, Elena Sofia Feminò, Emma Bani, Franceska Boci, Gaetano Barni, Giacomo Biscini, Giovanni De Vincenzi, Lorenzo Cervini, Matide Menegatti, Lisa Momo Sandri e, come uditrice, Alessandra Mancarella.

Info:
IL SALONE DI Z***
di e con  Marco Di Costanzo
con Stefano Pargi e Roberto Caccavo
musiche di Andrea Pistolesi
Produzione Teatro dell’Elce
Teatro di Cestello, Firenze
28 novembre

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