Grazie Anna, per il tuo coraggio!

Si è spenta questa mattina, 30 luglio, Anna Marchesini, artista eclettica, attrice e regista teatrale e televisiva dai mille volti, geniale, estemporanea, fuori le righe. Molti sono gli epiteti che le potrebbero appartenere. Nessuno in grado di definirla pienamente, come spesso capita ai grandi attori multiformi.

Per chi come me, appartiene alla generazione degli anni ’80 che l’ha vista innanzitutto in televisione, resta l’immagine di una comicità al femminile archetipa, geniale e provocatoria, intrisa di coraggio e spassionata ironia. Attrice dalla voce tremula ma potente, dagli occhi strabuzzanti di gioia, ma anche di tanto dolore per la malattia che l’ha nel tempo logorata.
Un’attrice che lascia nel cuore le risate di una generazione che ha apprezzato il suo parlare di sesso senza pudori sconfessando cliché sessuali, storici e letterari, con la sola forza della voce.
Per aver riempito le serate della nostra adolescenza, ed in particolare di alcuni miei momenti buii, con una comicità volutamente fuori dalle righe e apparentemente indiretta, la ringrazio. La ringrazio per avermi lasciato dentro il coraggio di osare, di ironizzare con garbo e spregiudicatezza sulla vita e sulle sue assurde eccentricità, senza lasciarsi mai troppo sopraffare dal Dolore, anche quando è così attaccato alle tue ossa dal non lasciarti andare.

Noi di Gufetto, la ricordiamo con le parole di Wanda Castelnuovo, che l’ha recensita per noi in CIRINO E MARILDA NON SI PUÒ FARE al Piccolo Teatro Milano:
“Una grande serata in cui la voce della Marchesini resa ferma da una determinata volontà e la vivacità straordinaria degli occhi parlanti hanno sostituito la ben nota dinamicità propria dell’attrice limitata dal male che nello spettacolo è stato vinto e schiacciato così tutti vorremmo accadesse nella vita.
Sul palcoscenico privo di elementi scenografici, una donna la cui intelligenza e il cui talento genuino ben utilizzati divengono elementi di vitalità e forza propulsiva di un’energia di cui il pubblico percepisce l’entusiasmo restituendo con una calda e prolungata ovazione la carica vitale ricevuta.
Grazie, cara Anna per il tuo coraggio!”

La Carriera
Diplomata all'accademia d'Arte drammatica Silvio nel 1979, il debutto con Tino Buazzelli nello spettacolo "Il Borghese Gentiluomo". Seguì Virginio Puecher (Piccolo di Milano) nello spettacolo "Platonov" di Anton Cecov nel 1979.
Negli anni ’80 è con Mario Scaccia ne "Il Trilussa Bazar". Nel 1981 per la regia di Mario Maranzana interpreta "Il Barbiere di Siviglia" e l’anno seguente per la regia di Tonino Pulci recita ne "Il Fantasma dell'Opera".
Sempre negli anni ’80 l’impegno televisivo con “Il Trio” con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, che nel sito a lei dedicato ricorda come “sodalizio" di lavoro e amicizia e una sfrenata e "libidinosa" attività come autrice-attrice-regista.
Fu impegnata anche con un varietà radiofonico del sabato mattina nel 1982 per la Rai di Genova dal titolo "Helzapoppin su Radio Due e nel 1984 il suo primo e unico film con Montesano, "A me mi piace" “interpreto la sua segretaria! senza spogliarmi! era un ruolo comico” scrive sul sito.
Nel 1985/86 La grande maratona di "Domenica In", 40 puntate e “Fantastico” nel 1987.
Sempre col Trio lo spettacolo teatrale: “Allacciare le cinture di sicurezza” nel 1988, poi Biglietto d’oro nel 1988 e messo in scena al Sistina.
E ancora, lo sceneggiato de “I Promessi Sposi” trasmesso in 5 puntate da Rai 1 con ascolto medio di 13 milioni e picchi di 17 milioni
Nel 1990 debutta nello spettacolo teatrale “In principio era il Trio”, scritto diretto interpretato e prodotto dal Trio anch’esso premiato con il “Biglietto d’oro”.
Nel 1995 per Rai Uno registra lo spettacolo comico “Speciale”. Nel 1996/97 al piccolo Eliseo di Roma debutta con Tullio Solenghi nello spettacolo “Due di Noi”. Nel 1998 è la volta di “Parlo da sola; infatti al Teatro Olimpico debutto con il monologo “Parlano da Sole” nel primo atto “ Un letto fra le lenticchie” di Alan Bennett e “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello nel secondo atto: i suiu personaggi. Spettacolo curato da Mario Missiroli.
Nel 1999 debutta al Teatro Olimpico con “Una patatina nello zucchero” e ancora Alan Bennett nel primo atto due monologhi “Una patatina nello zucchero” e “L’occasione d’oro”. Nel secondo atto un monologo della sessuologa Merope Generosa.
Nel 2001/2002 “La cerimonia del Massaggio” lungo racconto di Alan Bennett da lei riadattato a monologo, spettacolo che girerà al Teatro Eliseo e al Piccolo di Milano per due anni.
Nel 2005/2006, la riduzione a monologo del breve romanzo "Le due Zittelle" di Tommaso Landolfi.
Nel 2007 il ritorno in tv con un memoriale del Trio e l’impegno come Maestra nell’Accademia Silvio d’Amico,

A proposito dell’Accademia, due i ricordi che ci piace citare, tratti dal sito a lei dedicato:
"Certe volte entravo nella scuola salivo l'ascensore fino al 5° piano – la sede allora era in via 4 Fontane nel palazzo di una Marchesa.
Salivo in "Paradiso" solo per sentire l'odore, attraversare un corridoio fare una domanda solo per "stare lì". L'Accademia per me è uno dei posti più "evocativi" come dicono i poeti”
scrive.
E
P.S.
Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo.
Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri. E' una aspirazione che piano piano troverò il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato.
Posso tentare…. e se mi ribocciano?
E se poi l'Accademia trasloca?
E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! essere spazzata via dall'Accademia no mai più…

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