FUTOUROMA: un futuro di turismo più roseo per Roma

Lunedì 3 giugno 2019, nella splendida cornice della sala centrale dell’Acquario Romano, dal 2002 conosciuto anche come Casa dell’Architettura, si è tenuta la presentazione di FUTOUROMA – Verso il Piano strategico per il turismo di Roma, promosso dall’Assessorato allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale e organizzato da Zètema Progetto Cultura. FUTOUROMA sinteticamente racchiude le parole chiave che ispirano questo complesso ed ambizioso progetto: Future, Tourism e Roma. Infatti, è stato delineato come un percorso partecipato, che porterà ad un piano strategico di valorizzazione di Roma appetibile meta turistica, che consideri le varie sfaccettature di cui la città è composta e le varie voci attraverso cui parla. 150 partecipanti tra istituzioni, università, operatori, enti, organizzazioni, rappresentanze di settori strategici quali trasporti, sanità, commercio, servizi, …, suddivisi in 14 gruppi, prenderanno parte al Town Meeting previsto per l’intera giornata di mercoledì 5 giugno 2019, sempre all’Acquario Romano. L’intenzione di questi concentrati lavori di incontro, dialogo, confronto e consultazione, organizzati per diverse tematiche, è di generare il Piano strategico del turismo di Roma 2019-2025, che verrà presentato ufficialmente sabato 28 settembre 2019, al Convention Centre La Nuvola.

La presentazione, moderata dal giornalista Gerardo Greco, è stata storicamente contestualizzata dal critico d’arte Costantino D’Orazio, il quale ha tracciato in maniera sintetica la storia di Roma come città che accoglie. Le numerose cinta di mura avevano evidentemente avuto lo scopo di proteggerla, ma già dal VIII secolo d.C. la città inizia ad aprirsi con la costruzione di un edificio per i pellegrini inglesi, e che oggi conosciamo come l’Ospedale S. Spirito in Saxia. Bisognerà però attendere il 1300, anno in cui papa Bonifacio VIII istituì il primo Giubileo, perché Roma si trasformi. E lo sarà a tal punto che persino Dante menziona l’elevato numero di pellegrini che affollano la città, tanto che sul ponte Elio (meglio noto come Ponte Sant’Angelo) divenne necessario regolare il flusso di pedoni, in due distinti sensi opposti, “verso ‘l castello e vanno a Santo Pietro" e “verso ‘l monte” (Inferno XVIII, 32-33).

Per Luca Bergamo, Vice Sindaco con delega alla Crescita culturale del Comune di Roma, è proprio questa una delle maggiori sfide che si presenta a Roma: come rendere compatibile la fruizione ed il godimento della città da parte del turista, con la quotidianità della vita dei residenti del centro storico, che oltretutto dal 2001 sono andati diminuendo in maniera consistente, spesso per lasciare il posto a soluzioni di soggiorno alternativo all’albergo. Altri temi proposti sono stati la fidelizzazione del turista, a cui viene offerta un’esperienza cosi positiva che lo ispiri a ritornare, ed il proporgli alternativi siti di altrettanto pregiato valore storico e culturale, che languono ignorati accanto ad altri che vengono per così dire depauperati da un abuso affollato, spasmodico e pigro: sono state menzionate come esempio le Terme di Caracalla, a fronte del Colosseo.

Tra i vari punti elencati da Carlo Caffarotti, Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale, spiccano quelli della soddisfazione non solo del turista ma anche dell’operatore turistico, e di uno sviluppo della città che avvenga in un quadro sostenibile e rispettoso delle varie realtà che la caratterizzano, e che tenga conto del benessere ed altresì di una crescita culturale per tutti coloro che fanno parte di questa comunità romana, permanenti e provvisori.

Maria Elena Rossi, Direttore Marketing e Promozione di ENIT, ha passato in rassegna i più recenti, significativi e promettenti dati statistici per un’Italia che continua a crescere ed essere preferita meta turistica: Roma troneggia nella classifica delle prime 10 città europee per presenze totali con 27 milioni di notti seguita da Madrid con poco più di 20 milioni.

Marco Agostini, Capo staff Assessorato Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro, ha riassunto cinque punti per cui questo Piano strategico di tipo partecipativo, il primo del suo tipo in assoluto per la capitale italiana, dovrebbe trovare soluzioni ed azioni a breve, medio e lungo termine: 1. diversificazione ed innovazione dei prodotti turistici,” 2. rigenerazione della qualità dell’offerta, 3. realizzazione di un sistema di accoglienza che consideri il capitale umano, 4. sviluppo del turismo digitale, ed infine 5. adozione di un’efficace strategia di comunicazione e promozione turistica.Mentre sembra illusorio aspettarsi che i lavori generino un rimedio magico che soddisfi tutti e che elimini anche solo i problemi più urgenti, ci si può realisticamente augurare che le diverse voci che fanno parte dei lavori preparatori del Piano strategico riusciranno a convergere, ad essere ascoltate, e a generare un programma eterogeneo di priorità concordate e di soluzioni provvisorie, che avrà la capacità di rigenerarsi laddove si dimostrerà inefficace: un piano non statico, ma dinamico, un work in progress da cui  non ci si aspetterà miracoli, ma da cui si potrà imparare per il fine ultimo di migliorare la situazione della città, passo per passo, giorno dopo giorno, con pazienza, rispetto e tolleranza, tutti insieme.

“Si può governare Roma solo se la si ama” Luigi Petroselli (sindaco di Roma 1979-1981)

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