Festival FLAUTISSIMO @ Teatro Vascello: La Passeggiata, l'ironia ci salverà 

Lunedì 29 ottobre, è andato in scena per il festival Flautissimo al Teatro Vascello, Roberto Herlitzka nei panni di  Robert Walser ne "La Passeggiata"; la regia è di Teresa Pedroni che ne cura anche il testo; la musica dal vivo di Alessandro di Carlo e Alberto Caponi, violoncellista Donato Cedrone.

Il Festival Flautissimo, direzione artistica di Stefano Cioffi, dislocato in più spazi della città – il Teatro Vascello, il Teatro Palladium, il Teatro del Lido e la Biblioteca Vaccheria Nardi, è ormai alla sua XX edizione: deve la sua longevità e il suo ormai consueto forte richiamo, alla ricerca della qualità delle sue proposte, che oltrepassano ciò che è noto, e ciò che non lo è, al grande pubblico.

Roberto Herlitzka che abbiamo visto di recente al Brancaccino in EX AMLETO, interpreta Robert Walser e ci racconta, facendoci rivivere i luoghi e i paesaggi della stessa mente dello scrittore, alle prese con il modo che lo circonda, una delle sue consuete passeggiate tra le  campagne della cittadina natale, in Svizzera, nel Cantone Berna.

Nell’incipit del racconto, lo scrittore ci suggerisce che quelle passeggiate nascono quasi dalla necessità di lasciare una stanza colma di presenze: «Un mattino, preso dal desiderio di fare una passeggiata, mi misi il cappello in testa, lasciai il mio scrittoio o stanza degli spiriti, e discesi in fretta le scale, diretto in strada.» Ma anche le sue solitarie passeggiate sono affollate di personaggi, di cui non si distingue ciò che è reale da ciò che è frutto di una fantasia ancora più florida della vegetazione che costella i paesi del Cantone svizzero; rigogliosa soprattutto di parole che sgorgano come un fiume in piena ad ogni incontro, fantastico o reale che sia, in dialoghi  ricchi di dettagli che colpiscono i sensi- le forme, i colori, gli odori- e  surreali al tempo stesso.

“Bisogna perdere se stessi per vivere le sensazioni suscitate dall’incontro”, ci rivela Walser nella sua Passeggiata. Ascoltando la voce di Herlitzka si ignora quasi subito la questione del reale o del fantastico in questo racconto, ci si lascia semplicemente guidare nella Passeggiata, ci si affida ad una maestria tecnica che diventa naturalezza, spontaneità; la perizia nelle tecniche attoriali, non sarebbe sufficiente, però, a rendere la narrazione il capolavoro che ne risulta, è indispensabile la capacità di interpretare e comprendere parole che camminano sempre su un filo, un confine sottile; Roberto Herlitzka sa, ad esempio, ricercare e cogliere con saggezza l’ironia nascosta, restituendoci momenti ilari e perle di saggezza. L’ironia ci salverà , sembra dirci Walser, e l’interpretazione sa riecheggiare, di questo brano che ha il ritmo di un allegro  e di un andante, sia i momenti in cui appare lo spettro dell’inquietudine, con personaggi che sono l’ombra della paranoia, sia i passaggi ironici ed esilaranti nel parossismo di dialoghi garbati, ma schietti. L’ensemble accompagna con armonia, Alessandro Di Carlo (clarinetto), Alberto Caponi (violino), Donato Cedrone ( violoncello), accentuando, alternandosi alla voce, o rendendo più suggestive i paesaggi e le figure evocate.

Sono diversi i personaggi che punteggiano la Passeggiata: il professore, il libraio, il meccanico, l’attrice ( che poi attrice non è), il gigante, la cantante, il funzionario di banca e l’impiegato del comune, la Sig.ra Ebi, il sarto, e infine, sì, anche questi sono descritti con la stessa  potenza visionaria dei personaggi: il passaggio a livello e il lago. Rappresentano le tappe dell’esistenza? Sulla via si incontra come prima tappa il professore che ci incute soggezione, rispetto, ma anche una velata paura; ma Robert  Walser vorrebbe poi proprio sapere, ed è la domanda che rivolge al libraio, qual sia il libro che vende più copie in assoluto, lui che è malato di scrittura, ma non riesce a vendere i suoi libri e sente che anche i potenziali lettori lo lasciano nella sua inesorabile solitudine esistenziale ed affettiva. Nella sua Passeggiata non mancano gli incontri in cui si sente affascinato e sedotto, oppure, per gioco, costretto a mangiare più di quanto non voglia; non manca il bisogno di ritagliarsi un abito su misura: le maniche, il panciotto, le pieghe…ma il sarto è tra tutti, il personaggio meno malleabile.

Si deve arrivare al lago, all’ultima tappa, per capire quel che resta di questa lunga passeggiata: sensi di colpa per aver fatto del male, e “la pioggia sembra un pianto”; la mancanza d’amore, e l’incapacità di capire se si poteva fare diversamente; l’ultimo pensiero va al rimpianto per un amore perduto, forse si sarebbe dovuta dire una parola in più, una frase per spiegare meglio.

Info:
29 ottobre 2018 h.21 | Teatro e Musica   
Festival Flautissimo  
LA PASSEGGIATA 
di Robert Walser 
a cura di Teresa Pedroni
con Roberto Herlitzka 
musica dal vivo Alessandro Di Carlo e Alberto Caponi
violoncellista Donato Cedrone

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