Mai sentito parlare di pony play? I pony play sono persone che decidono di farsi ammaestrare come un cavallo da un cowboy, allo scopo di provare l'esperienza di essere un equino. Vi fermo subito! Mettete da parte i giudizi ironici sull'argomento e addentratevi nella lettura di questa recensione perché la cosa è meno ridicola di quello che sembrerebbe. ÊTRE CHEVAL, messo in scena all'Hacker porn film festival è un documentario realizzato da Jerome Clement-Wilz, che ha voluto dar voce a un vero pony play. La protagonista è la transgender Karen, che intraprende un viaggio dalla Francia alla Florida per trasformarsi in un cavallo.
Il documentario rischiava di scivolare nel ridicolo per l'argomento bislacco che tratta. Si tende spesso, per il solito pregiudizio morale, ad associare questa forma di feticismo a persone tendenzialmente instabili: i classici fenomeni da baraccone, folkloristici al punto giusto per strappare qualche risata allo spettatore di turno. Clement – Wilz avrebbe potuto marciarci sopra e creare una storia grottesca su un personaggio con serie turbe psichiche, al contrario scevrio da giudizi moralistici e del tutto disinteressato a questo tipo di personaggi, il regista francese, a voluto invece fare altro, mostrandoci un atipico percorso ascetico.
ÊTRE CHEVAL è girato con pochi mezzi. Una macchina da presa su un cavaletto o a mano che mostra la transgender Karen nell'atto di attuare un ulteriore transizione da essere umano a animale. Una scelta che è una rivendicazione della propria libertà a suo dire, una schiavitù potrebbe obiettare chi in una bestia non vede propriamente il simbolo della libertà. Perché una persona dovrebbe farsi imbrigliare a una fune scegliendo di farsi domare da un altro essere umano? Domanda difficile a cui Karen prova a rispondere dimostrando con le propria capacità introspettiva una notevole maturità intellettuale. Per lei essere un cavallo è conoscere la natura degli esseri viventi imparando a rapportarsi al proprio istinto, col solo scopo di essere più liberi e più umani di tanti esseri umani.
Nonostante qualche tempo morto nel montaggio e qualcosa nella storia che potrebbe risultare noiosa e poco interessante, in tutto questo percorso di ricerca che Karen fa in una fattoria della Florida, la nostra eroina riesce a rendere un documentario atipico qualcosa di veramente interessante. Non un capolavoro ma un lavoro su una persona che vuole conoscersi attraverso percorsi apparentemente estremi ma funzionali ( in questo caso) a un vero cambiamento interiore. Un'altra protagonista non avrebbe potuto rendere in maniera così sobria e profonda una storia diversa dalle altre. Karen fa la differenza in questo documentario. La regia di Être Chevel è anche sua.
Info
Regista: Jérôme Clément-Wilz
Sceneggiatura: Jérôme Clément-Wilz
Produttore: François Pierre Clavel
Cinematografia: Jérôme Clément-Wilz
Cast: Karen Chessman
Anno: 2015
Paese: Francia