Compagnia Flamenca @ Teatro Vascello: Diego del Morao a Roma

Il 9 gennaio è stata una serata al Teatro Vascello molto attesa dagli amanti del flamenco e della chitarra. Produttore dello spettacolo è Giuseppe Palazzo, tenace amante dell'Andalusia e della sua musica, che già negli anni passati ha offerto al pubblico romano la possibilità di un vis-à-vis con il grande flamenco, tra gli ultimi il noto Diego Amador. La sera del concerto la sala è piena, in modo -ahimè- sorprendente il pubblico è variegato in età, ci sono molti giovanissimi, spettatori purtroppo rari a vedersi in teatro e presenti invece in occasione della visita di uno dei chitarristi più conosciuti oggi sulla scena del flamenco contemporaneo: Diego del Morao.

Nato in seno alla musica, fa parte della dinastia gitana di Jerez de la Frontera "Morao", ed è il padre, Moraito Chico, ad introdurlo alla chitarra. Diego è riconosciuto come uno dei migliori accompagnatori al cante nel flamenco: nel tempo affianca niente meno che La Macanita, José Mercé, Diego el Cigala, Niña Pastori, Diego Carrasco e collabora con il maestro Paco de Lucía, Tomatito e Diego el Cigala. Insomma, è molta l'aspettativa suscitata nei suoi estimatori per questo spettacolo.

La sensazione però, purtroppo, è che benché musicista eccelso, come solista in questa occasione non abbia potuto brillare. È un chitarrista che trasmette spontaneità, rilassatezza e  grande passione, elementi essenziali nel flamenco, un fenomeno socioculturale oltre che musicale, nato nelle case, tra incontri familiari e ritrovi festosi. Ma anche la congiunzione più perfetta, come quella tra cante, baile e musica nel flamenco, al momento di varcare le soglie del teatro deve considerarne le esigenze e le caratteristiche, poiché se non calibrate rischiano di schiacciarne anziché esaltarne la bellezza e qualità.

In generale, poteva essere più curata la struttura dello spettacolo. L'interazione tra i protagonisti, Diego, Pepe del Morao (seconda chitarra), Ane Carrasco(percussioni), Maloko Soto (cante) e Gema Moneo(baile), era animata da visibile affetto e stima, ma poco ordinata, cosa che si accetta e apprezza in tablao, difficilmente invece in teatro. Qui, infatti, la forza accentratrice che si crea quando la bailaora entra, le dinamiche di fitta comunicazione tra lei e i musicisti, rischia di trasformarsi in un monologo che non tiene conto del pubblico teatrale. La quarta parete diventa una cortina pesante se ignorata. Potremmo dire, in sintesi, che c'era tanto materiale artistico di alto livello, in primis chiaramente Diego del Morao, ma anche la bailaora Gema del Moneo, di mirabile virtuosismo tecnico, che però poteva essere meglio assemblato nello spettacolo, in modo che potesse brillare come tale e non solo come unione di grandi artisti.

Momenti salienti sono stati la seguiriya iniziale, profonda e melodica, e l'ultima bulería, creata dal padre di Diego, un esempio forte ed emozionante di questo stile creato da Moraito Chico e portato avanti da Diego del Morao.

Info:
Concerto
Compagnia Flamenca DIEGO DEL MORAO (Jerez De La Frontera)

Diego Del Morao – Chitarra flamenca
Pepe Del Morao – 2a Chitarra
Ane Carrasco – Percussioni
Maloko Soto – Cante
Gema Moneo – Baile

Produzione Giuseppe Palazzo

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