In occasione della ventesima edizione dell’Asian Film Festival, anche quest’anno ospitato nella sala dell’Arthouse Farnese a Roma, abbiamo assistito alla proiezione del film Six Characters (in kangi มายาพิศวง), reinterpretazione del 2022 in salsa thai del capolavoro di Luigi Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore”.
Leggi su Asian Film Festival la Recensione di S.Battista
Contenuti
Bhandeyanov Devakula porta Pirandello per la prima volta sul grande schermo
La proiezione della pellicola viene anticipata dall’ambizioso discorso del Ministro thailandese, la Sig.ra Rommanee Kananurak, convinta che attraverso il film, ispirato a Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, si possa avere una maggiore visibilità all’estero del cinema Thai e avere un punto di convergenza con il nostro Paese. Il regista e sceneggiatore ML Bhandevanov Devakula, scomparso prematuramente nel settembre del 2022, tenta l’impresa in cui nessuno dal 1921 è mai riuscito: porta per la prima volta sul Grande Schermo il capolavoro pirandelliano.
SIX CHARACTERS: la trama
Il film si apre con le riprese di un set cinematografico carico di tensione, dove un regista nervoso (Mario Mauer) cerca di dirigere un film horror dal titolo “Lust of de Devil Maiden”. All’improvviso i suoi piani vengono interrotti dall’esplosione di un generatore e, senza alcuna cognizione logica, compaiono sulla scena in modo improvviso sei sconosciuti che cominciano a raccontare la loro drammatica storia. I “Personaggi”, protagonisti di un copione lasciato incompleto dall’Autore morto suicida, a poco conquistano il fulcro della narrazione, recitando un film nel film, come fine ultimo di portare a conclusione il loro melodramma incompiuto e uscire finalmente dal limbo del suicidio del loro Creatore.

SIX CHARACTERS: tra telenovela e opera teatrale amatoriale
Sin dalle prime riprese, il regista espone i fatti in modo lento, monotono e melodrammatico, vagando sulle sottotrame in ogni occasione e ignorando l’abbondanza di via di fuga narrative: un crescendo contorto che si stabilizza con un finale approssimativo e inconcludente. La percezione è quella di assistere ad un mix privo di empatia e di verve, tra una telenovela sudamericana e un’opera teatrale amatoriale, con scarsa fluidità espositiva.
Costumi non sense
Curiosa e insensata la scelta dei costumi: Gli abiti antichi e sfarzosi sfoggiati dagli attori originali di Lust of the Devil Maiden, che trascorrono la maggior parte del tempo sgranocchiando popcorn come pubblico surrogato, vanno in netta contrapposizione con l’outfit biker/fetish indossati del regista e da tutta sua troupe, senza che ci sia alcuna connessione logica.
Comicità pirandelliana e black humor grottesco
I momenti di umorismo durante tutto Six Characters, a differenza dell’opera originale, sono rari o addirittura involontari: memorabile la scena in cui un assistente urla “Portate il kit del pronto soccorso!” dopo che uno dei “Personaggi” si spara alla testa. Quella che doveva essere l’apice della drammaticità del film, il culmine massimo in cui lo spettatore si commuove, diventa invece una scena grottesca e quasi caricaturale.
Unica nota positiva del film è l’interpretazione ad alto livello di Khemanit Jamicorn, che recita nel ruolo della figliastra, decisamente il più incisivo dei Personaggi. La bellissima e carismatica attrice, famosa in tutto l’Oriente anche con il nome d’arte di Pancake, ogni volta che è sullo Schermo, risveglia gli animi dell’ormai annoiato spettatore, regalando performance ad alto contenuto erotico e drammatico.
Possiamo affermare che Devakula non ha affrontato con sufficienza maturità un’opera di così tale complessità da non poter essere rielaborata e proposta a spettatori europei e, in particolare italiani, avvezzi alle sue riproposizioni di più o meno successo in base alla reale comprensione dei suoi meccanismi e significati di fondo.
SIX CHARACTERS – credits
(M.L. Pundhevanop Dhewakul, Thailandia, 2022, 127’)
ASIAN FILM FESTIVAL
Direzione artistica: Antonio Termenini
Sito web ufficiale: asianfilmfestival.info
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