FLOTSAM AND JETSAM @Asian Film Festival: una famiglia alle prese con il mistero dell’esistenza

Nel contenitore di immagini provenienti dall’oriente, delineato dalla Ventesima edizione dell’Asian Film Festival, anche quest’anno ospitato nella sala dell’ Arthouse Farnese di Roma, abbiamo visto il film in concorso FLOTSAM AND JETSAM (titolo cinese, Il cavallo rosso nel cielo d’estate), opera del 2022 del regista taiwanese Tso-chi Chang.

Tso-chi Chang: un regista fedele all’Asian Film Festival

Il regista, classe 1961, non è alla sua prima partecipazione al Festival romano dedicato al cinema dell’estremo oriente.  La diciottesima edizione del Festival ha decretato a Tso-chi Chang il Premio al miglior film con Synapses, una pellicola che vede al centro della trama una vicenda di demenza e perdita della memoria. Il regista taiwanese si contraddistingue per uno stile rigoroso che si esplica attraverso la leggilbilità delle immagini e da un montaggio lento, riflessivo, attraverso il quale intende perseguire il risultato di scandagliare ciò che si cela dietro la psicologia dei personaggi.

FLOTSAM AND JETSAM: una trama apparentemente semplice

In una casa umile situata in una foresta remota non distante dal mare, vive Chen You Ming, uomo severo ma in realtà non così burbero come sembra, padre di tre figli: il figlio maggiore A-wei non vive con lui e i fratelli, è indebitato e si occupa di affari discutibili, mentre A-liang il minore, svolge lavori precari, dipinge e si prende cura del fratello disabile psichico A-ting. La madre dei ragazzi, Mey Yun, dopo aver rischiato di annegare versa in gravi condizioni in ospedale e sarà oggetto di frequenti visite da parte del marito e i figli. La situazione ordinaria viene sconvolta dall’arrivo di Hui Zhen, ragazza ventenne, la quale sostiene che Chen è suo padre. La vita dell’uomo, che scorre nella quotidianità, viene così perturbata oltre che dalla grave condizione della moglie, anche dalla novità non gradita apportata dalla ragazza.

FLOTSAM AND JETSAM: la normalità perturbata

Il film sembra raccontare una vicenda ordinaria con tinte malinconiche. L’ambientazione è coerente con le vicissitudini dei protagonisti: nella contea rurale di Yilan piove sempre, la casa è sperduta nella foresta e si può raggiungere solo a piedi; la spiaggia adiacente all’abitazione è deturpata da un considerevole inquinamento dato da materiali plastici e rifiuti di vario genere. In questo scenario paesaggistico il figlio minore esercita la pesca in acque fortemente contaminate. La vita del nucleo familiare scorre così in un frangente che sembra non riservare nulla di buono per il futuro.

FLOTSAM AND JETSAM: una narrazione che procede per sussulti

La realtà statica del film, narrata con un inquadrature lunghe e con un andamento compassato, è incentrata sul mostrare la vita di una famiglia come tante altre. Ciò che rende dinamismo alla storia sono le “scoperte” improvvise, eventi, che il regista fa intervenire con il fine di andare a scompigliare una trama piuttosto piatta. Questi fatti, in vero facenti parte della vita, divengono così una sorta di motore che porta avanti la proiezione e fornisce energia ad un soggetto oltremodo flebile. A questo scopo concorre anche la storia collaterale di Hui Zhen, che apporta alla narrazione un alone di mistero generato da un passato poco chiaro.

FLOTSAM AND JETSAM: sconnessioni senza epifanie

L’andamento del film presenta discrasie narrative dovute, a volte, al mancato approfondimento dei personaggi e della loro storia e, in altri momenti, ad una scarsa fluidità narrativa. Gli “imprevisti” dei quali parlavamo precedentemente, colgono lo spettatore impreparato, contribuendo a non rendere chiara la direzione che sta prendendo la trama. Il film fino alla fine non propone rivelazioni particolari, come potrebbe far intendere l’atmosfera di attesa che permea tutto il lavoro. Le uniche indicazioni ci vengono fornite dal testo della canzone che il capo famiglia canta al karaoke che ripete più volte “la vita va avanti” e dal cavallo gonfiabile rosso del quale Hui Zhen si appropria in un magazzino, che sembra impersonare la speranza alla quale i personaggi si aggrappano come ultima istanza di salvezza.

FLOTSAM AND JETSAM: il mistero della speranza

Alla fine della proiezione rimane il dubbio se il film sia riuscito a dipanare qualche questione esistenziale o se al contrario non abbia fornito, più o meno intenzionalmente, alcuna risposta riguardo al sentimento riposto nella speranza e nella fiducia. L’esistenza, secondo quanto proposto da Tso-chi Chang, sembra destinata a scorrere indipendentemente dal volere degli esseri umani, vittime inconsapevoli di rovesci e imprevisti davanti ai quali si rivelano impotenti e dove l’accettazione delle cose sembra essere l’unica possibile via di uscita. Tuttavia, gli aspetti positivi del film si registrano nell’importanza della famiglia, che, anche se può essere luogo di incomprensioni, rappresenta l’ultimo baluardo difensivo contro le incognite dell’esistenza umana.

Visto il 3 aprile 2023

FLOTSAM AND JETSAM

Titolo cinese: Il cavallo rosso nel cielo d’estate

Regia: Tso-chi Chang

Sceneggiatura: Tso-chi Chang, Hui-Ching Hsieh

Musica: Shang-Te Lin

Produttore: Wen-Horng Kao

Fotografie: Taiwan cinema

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF