Al Teatro Parioli è andata in scena una delle operette più longeve della storia del teatro musicale italiano: CIN CI LÀ, scritta nel 1925 da Carlo Lombardo su musiche di Virgilio Ranzato.
Con la sua ambientazione da cartolina, una visione dell’oriente a dir poco naif, caratterizzazioni delineate con l’accetta ed espedienti comici e narrativi che torneranno di gran moda con l’avvento dei cinepanettoni, CIN CI LA' è uno dei capisaldi dell’operetta, genere di gran successo nel primo dopoguerra e capostipite del varietà.
Per essere subito chiari, la qualità del materiale di partenza non toglie alcun merito alla messa in scena del Parioli, coerente, sfarzosa e peraltro molto apprezzata dal pubblico, a cura della Compagnia Italiana di Operette, che propone e rinnova da più di cinquant’anni questo peculiare patrimonio del teatro italiano.
Il genere in sé è stato negli anni un po’ bistrattato (secondo molti, a ragione), forse a causa di un confronto impari con l’Opera propriamente detta, cui l’operetta soccombe a causa dell’eccessiva leggerezza, della commistione fra arie liriche non proprio memorabili, parti recitate e balletto e a causa di libretti talvolta incentrati su tematiche pruriginose e infarciti di doppi sensi.
Da questo CIN CI LÀ non si discosta affatto: la protagonista che dà il nome all’opera è un’attrice francese, della quale viene continuamente sottolineata la passione per l’adulterio, che è stata moglie o amante della maggior parte dei protagonisti.
Fra questi vi è Fon-Ki, Mandarino di Macao alle prese con l’ingenua figlia Myosotis e l’altrettanto ingenuo principe Ciclamino che, freschi sposini, non sanno come consumare il recente matrimonio.
Suo consulente Blum, francese ed ex marito di Cin Ci Là, che ha deciso inspiegabilmente di fingersi eunuco alla corte di Fon-Ki, senza sapere che la sua ex moglie è ora, altrettanto inspiegabilmente, l’amante del Mandarino. Nel frattempo, ça va sans dire, la reticenza dei due sposini agli obblighi coniugali diventa un caso nazionale che richiederà l’aiuto di Cin Ci Là e di Petit Gris, un suo ex pretendente giunto provvidenzialmente dalla Francia, per educarli all’amore.
La messa in scena della Compagnia Italiana di Operette è sicuramente di qualità, e si nota la perfetta padronanza del genere, e dei tempi comici che richiede, da parte di attori, caratteristi e cantanti. Altro elemento assolutamente di spicco sono le scenografie e i ricchissimi costumi, che denotano un lavoro accurato e sapiente.
Rimanendo nell’ambito prettamente musicale, che più ci interessa, citiamo per prima la brava Silvia Santoro, il cui personaggio Cin Ci Là richiede parti canore prettamente leggere, perfettamente eseguite; anche il tenore Massimiliano Costantino è un Ciclamino divertente nelle parti recitate ed espressivo nelle arie.
Una menzione particolare va alla soprano Irene Geninatti Chiolero, la cui bella voce (prestata al personaggio di Myosotis) riempie la scena e più di una volta dà la suggestione di assistere ad un’opera, senza diminutivi di sorta.
Un’eccellente messa in scena dunque, seppure di un testo non imprescindibile, nella quale però occorre tristemente notare quella che è una recente tendenza di molti spettacoli del genere, ovvero l’assenza di musicisti: è comprensibile che molti teatri o compagnie non possano permettersi un’intera orchestra, ma dispiace notare che, anziché tentare soluzioni alternative come una formazione ridotta, magari coadiuvata da un pianoforte, si preferisca direttamente passare all’utilizzo di basi (in questo caso, per di più, digitali e di qualità non eccelsa).
Speriamo che l’innegabile successo di questa esperienza possa portare ad una scelta diversa nella prossima messa in scena.
Info:
da giovedi 28 a domenica 31 gennaio 2016
Compagnia Italiana di Operette
presenta
CIN CIN LA
Regia:Franco Barbero
Direttore Musicale: Maurizio Bogliolo
Coreografie:Monica Ermini
Musica :Carlo Lombardo,Virgilio Ranzato
Librettista: Carlo Lombardo
Personaggi e Interpreti:
Petit Gris: Victor Carlo Vitale
Cin Ci La : Silvia Santoro
Fon Ki : Claudio Pinto
Principessa Myosotys :Irene Gennati Chiolero
Principe Ciclamino : Massimiliano Costantino
Blum : Gianvito Pascale
Din : Simone Pavesio
Don : Mattia Rosellini
Dan: Nicola Vivaldi
PROSSIMAMENTE al Teatro Parioli
CTB Teatro Stabile di Brescia – Teatro de Gli Incamminati
Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai, Franco Branciaroli, Maurizio Donadoni
DIPARTITA FINALE
Dopo l’apprezzata edizione di Finale di Partita di Beckett del 2006, Franco Branciaroli da autore firma, con questo Dipartita Finale, un testo ascrivibile alla stessa atmosfera dell’assurdo.
È la storia di tre clochard, Pol, Pot e il Supino, comicamente alle prese con le questioni ultime, cui li costringe Toto, travestimento della morte. Oltre allo stesso Branciaroli, ad interpretarlo ci sarà un cast esemplare di attori: Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Maurizio Donadoni, presentati in locandina in ordine anagrafico. Insieme a loro sul palco anche Sebastiano Bottari.
Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
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