Bocchignano: RISONANZE, un omaggio alla Donna

Anche fuori città,  i piccoli paesi si animano di cultura. Succede a Bocchignano dove da poco è stata aperta la sede “Intrecci Sonori” dell’Associazione Culturale Euterpe, dove si svolgono corsi di musica, artigianato ed eventi culturali di ogni genere. Una realtà che promuove la qualità artistica e culturale del territorio e che domenica 13 marzo ha voluto omaggiare la donna in “Risonanze”.

“Risonanze” è stato un evento fatto di momenti molto diversi, che sono risultati però complementari attraverso il fine comune del rendere omaggio alla donna, e proponendo molteplici stimoli ad un pubblico sensibilizzato all’argomento. Il tutto comincia con la performance di Alessia Babrow, ma noi non conosciamo l’identità di questa donna quando compare sulla scena, perché interamente avvolta in un nastro da pacchi con la scritta “FRAGILE” anche sul volto. Accompagnata da Alberto Ottaiano che gli stende un “red carpet” di giornali sotto ai passi, da una piazzetta del tipico centro storico raggiunge la sede “Intrecci Sonori” per poi calarsi nel “sottosuolo” e rimanervi fino al termine dell’evento. Scrive Alessia Barbow: “Ogni –fragile- sul mio corpo è un ruolo o un compito a cui la donna si è sottomessa, volontariamente e non, ma che non appaga e rispecchia la sua profonda essenza” e così rappresentando il duro cammino di rivalsa storica che ha affrontato la donna nei secoli, così “Reclusa negli abissi dell’ignoranza viene sottoposta ad una scelta. Morire o ritrovare la sua identità. Ma la donna è vita e creazione… la sua stessa natura le impone di rinascere a sé stessa”.

 

Dunque, Annamaria Arlotta, attivista contro lo sfruttamento mediatico sessista dell’immagine della donna, amministratrice del gruppo facebook “La pubblicità sessista offende tutti” , ha presentato l’argomento –Un prodotto chiamato donna: la figura femminile in pubblicità sessista- con lo scopo di sensibilizzare le persone a riconoscere le tecniche dei media e delle pubblicità che sviliscono la dignità femminile per puri scopi di marketing.

Ma il cuore artistico dell’evento è stato senza dubbio la musica dei bellissimi “Lied” di Clara Wieck, eseguiti da Isabella Cola al pianoforte e Bruna Chiarotti al flauto. Moglie del celebre compositore Robert Schumann è stata ingiustamente inombrata dalla figura del marito, ma Clara Wieck fu una pianista e compositrice straordinaria dall’ammirevole dedizione nello studio della musica, già all’età di 10 anni era una talentuosa concertista e vedeva pubblicate le sue prime composizioni; sacrificò parte della sua carriera per supportare la musica del marito e sostenerlo anche nei momenti difficili della sua malattia. È doveroso ricordare Clara Wieck Schumann tra le più grandi pianiste e pianisti del suo secolo, ma anche e soprattutto come una straordinaria donna.

Ad alternarsi ai Lied le letture di importanti poeti e poetesse dello scenario contemporaneo italiano, che hanno unito i loro componimenti per rendere omaggio a tutte le donne che si fanno raccontare dai loro versi: dalla figura materna evocata da Sabrina D’Alfonso, alla sua lettura delle “Altre Madri” di Michela Murgia; l’esuberanza di Cony Ray e le  “madri vili, mediocri, servili e feroci” ( "La Ballata delle Madri" – P. Pasolini)  attraverso le quali rimproverava piuttosto la debolezza di queste generazioni di figli di quelle madri.

Fabiana Capriceci che ha letto sé stessa e i versi di poetesse del calibro di Marina Cvetaeva e Vivian Lamarque che rammenta in “Poesia illegittima” come una donna può essere madre della sua arte, ed essere madre e donna è di per sé un’arte; le diverse donne ispiratrici dei versi di Remo Capone; la poetessa Cetta Petrollo ricorda  “La ragazza Carla” del grande Elio Pagliarani,  ma di particolare fascino è stata l’evocazione metaforica della scrittura come corpo di una donna e della lettura come un mago che percorre questo corpo e lo possiede; infine Carlo Bordini accompagnato da sua moglie Myra Jara Toledo e dalle sue poesie biografiche fatte di pensieri teneri d’infanzia,ma  a volte anche sofferti col contegno e la dignità di una donna forte, il poeta suo marito non poteva che raccontare il suo amore per lei, riassumendo in quest’ultimo sentimento l’omaggio alle donne di tutto il mondo e di tutti i tempi.

Nel frattempo Alessia Brabow è risorta dal sottosuolo, quasi di nascosto, lontano dagli occhi degli spettatori rivolti già altrove da quel luogo reso sacro e magico dalla sua metamorfosi. La donna è arte, la donna è musa e musica, è madre, è ammirevole sensualità, è  una regina. Se è vero che “la bellezza salverà il mondo”, come suggeriva Dostoevskij senza sapere quali sarebbero state oggi le condizioni del genere umano,  gran parte del destino delle future generazioni è senz’altro in mano alle coraggiose donne di oggi, come quelle che hanno dato vita agli “Intrecci Sonori” di Bocchignano.

Fotografie di Dino Ignani

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