Apre l'Accademia Europea di Danza – Intervista a JOSEPH FONTANO

Apre finalmente a Roma, in via della Magliana 63/E, un nuovo istituto per lo studio delle discipline coreutiche, musicali, teatrali e delle arti in genere: l'Accademia Europea di Danza.
Presidente e direttore artistico il maestro Joseph Fontano, il pluripremiato danzatore e coreografo statunitense di origine italiana che con Elsa Piperno costituì nel 1972 la prima compagnia di danza contemporanea in Italia a Roma.
Lo abbiamo incontrato il giorno dell'inaugurazione… 

Paola Proietti (P.P.): Lei maestro, oltre ad essere considerato il padre spirituale della Danza contemporanea in Italia, è molto stimato per le sue battaglie per la tutela della qualità e dell’eccellenza della Danza praticata ed insegnata a Roma. Nel 2016 ha vinto una lunga e dolorosa battaglia legale per far valere la legalità all’interno dell'Accademia Nazionale di Danza di Largo Arrigo VII, a Roma. Cosa l’ha spinta a ricominciare da un’altra parte con un’Accademia tutta sua?

Joseph Fontano (J.F.) : Avrei voluto creare già da molto tempo uno "spazio"dove la danza potesse vivere e respirare un'aria più europea, nonché internazionale, dove i talenti, che hanno voglia di fare "ricerca coreografica", potessero trovare un ambiente sano e divertente, ovvero, un "polo" che non ponesse limiti creativi o interpretativi. Forse come direttore dell’AND avrei potuto difinire delle linea più Europee e internazionali, però sono contento di aver scelto di andare avanti sua una mia strada.

Dopo aver frequentato per tanti anni varie istituzioni come il  San Carlo di Napoli, l'Accademia della Scala di Milano e per quasi 30 anni all'Accademia Nazionale di Danza, sono arrivato a una sola  conclusione: in questi luoghi non regna la creatività, non ci sono spazi per la vera cultura e la ricerca coreutica. Si continua a lavorare sui nomi dei grandi personaggi senza supportare il singolo talento. Il motivo di ciò mi sfugge, o meglio, non mi sfugge affatto…..capisco che ci sono troppi interessi di una politica culturale sbagliata e per niente meritocratica!

Sin da quando dirigevo  la Compagnia Teatro danza Contemporanea di Roma (1972-90) non mi limitavo a valorizzare il mio estro , ma cercavo di dare sempre  molto spazio ai giovani talenti, tanto che alcuni di loro  sono diventati  oggi coreografi, docenti e danzatori noti.

Ora, ho capito che, dopo tanti anni di esperienza ,è  arrivato il momento di fondare una "scuola"   e così, con il supporto dell'Associazione World Dance Alliance Europe, di cui sono il presidente e con l’artista multidisciplinare Luca Di Paolo come vicepresidente, circondato da una giovanissima e talentuosa "equipe" composta da Veronica Grasso e Amedeo Iagulli,abbiamo deciso di fondare l'Accademia Europea di Danza. Io, sostenuto dal loro entusiasmo, dalla loro gioventù, dal loro coraggio e dal loro talento, abbiamo raggiunto insieme il nostro obiettivo: è arrivato il momento per creare uno "spazio" nuovo per la danza italiana.

 

P.P.:  La celebrazione della Giornata Internazionale della Danza, fortemente voluta da lei e curata per tanti anni con l’Associazione World Dance Alliance Europe ONLUS, farà ancora parte della sua vita?

J.F.: Certamente, non ho mai abbandonato la Giornata Internazionale della Danza. Negli anni passati dopo aver fatto il presidente del Comitato Internazionale della Danza presso l’istituto Internazionale del Teatro (ITI) presso la Masion de l’UNESCO, ho organizzato all’interno dell’Accademia Nazionale di Danza per ben quattro anni una manifestazione di rilievo. Adesso, con il nostro nuovo spazio una delle primissime manifestazioni che vogliamo organizzare è proprio il GID@AED: Giornata Internazionale presso l’Accademia Europea di Danza 2018. E’ un momento dove si porta all’attenzione del publico l’importanza di quest’arte che ha sempre tanto da esprimere e che sa sempre regalare emozioni.

 

P.P.:  Nel mondo della danza italiana non c’è una chiara regolamentazione riguardo l’insegnamento. Lei come ha strutturato i corsi in questa Accademia?

accademia_danzaJ.F.:  L'insegnamento della danza non è solamente imparare a fare dei passi, saper fare dei bei "port de bras", conoscere il "fall and ricovery", eseguire una "curve" o fare una "contrazione" stile Graham. Per me la danza è un linguaggio, per cui ciò che vale è la ragione del perché si danza. La danza è l'arte più complessa tra le arti dello spettacolo dal vivo. L'arte coreutica comprende il teatro, la musica, la pittura, il canto, il movimento; è un mondo del tutto singolare dove, se questi elementi vengono a mancare, la danza per me diventa noiosa, incompleta e incomunicabile. Quindi, chi insegna la danza oggi deve avere ben chiaro in testa questo: serve conoscere l’anatomia, la storia della danza, psicologia e pedagogia e, soprattutto, metodologia e avere danzato un repertorio di danza classica o contemporanea.

Noi ci auguriamo che presso l'Accademia Europea di Danza i nostri programmi intensivi e flessibili possano creare una nuova generazione di pensatori, danzatori, insegnanti e coreografi. I corsi professionali prepareranno gli allievi al mondo del lavoro attraverso un programma ricco, impegnativo ma creativo.

Il Corso Triennale è nato per sviluppare il talento nell'apprendimento di varie tecniche della danza e materie teoriche in un’unica sinergia che sposa il lavoro in sala con quello del palcoscenico. Accanto alle classi quotidiane delle tecniche di danza contemporanea e del balletto classico, i vari laboratori creativi aiuteranno a modellare la artisticità dell'allievo, sviluppando anche una loro voce coreografica. Avranno numerose opportunità per creare le loro coreografie ed eseguire loro opere insieme ad altri.Riflettendo su una serie di processi creativi e studiando il movimento e la danza nei suoi contesti storici, sociali e culturali permetteremo loro di individuare una strada indipendente e di poter esplorare le aree che a loro interessano. La musica, la recitazione, la scenografia, il canto e i tanti altri stili di danza prepareranno i giovani talenti per il mondo del lavoro.

Dopo il secondo anno potranno cominciare ad approfondire aree diverse, per esempio la metodologia delle tecniche, la composizione coreografica o potranno continuare a rafforzare il loro linguaggio non verbale attraverso il movimento. Con il nostro spazio performativo World Dance Alliance Europe Theatre, si propone di dare uno sbocco al talento coreografico dei nostri allievi e di tutti quegli ospiti che vorranno esibirsi "performando" nella nostra sala teatro. La danza è lavoro che crea lavoro; non posso pensare che la formazione non abbia come sbocco l'andare in scena. Ci saranno corsi per diventare danzatori, coreografi e docenti, ma non trascuriamo altri aspetti importanti. Sono previsti corsi di musica, scenografia, teatro, pittura,  pilates, Laban, storia dell’arte e molti di più. Attendiamo che i giovani talenti vengano per scoprire il nostro triennio. Aspettiamo nelle nostre aule anche l’amatore che si avvicina la danza per la prima volta: la danza fa bene a ogni età!

 

P.P.:  C’è un particolare personaggio della scena della danza italiana o internazionale con cui le piacerebbe collaborare all’interno dell’Accademia?

J.F.: Noi abbiamo intenzione di estendere l’AED ai giovani talenti che hanno voglia di mettersi in gioco e professionisti che vorranno dare loro sapere per fare crescere un nuovo modo di lavorare in uno spazio creativo e interdisciplinare. Non posso pensare a un singolo personaggio, ma piuttosto mi sento di dire che ci piacerebbe avere tutti i personaggi della danza tra le nostre mura, personaggi che abbiano la voglia di trasmettere la loro arte ai giovani di oggi, avere del tempo per fermare e fare conoscere in Italia i nostri talenti italiani, proprio nel Paese dove nasce la danza!

 

P.P.:  Quale messaggio trasmetterà ai giovani e al pubblico questa Accademia, riguardo la Danza italiana del futuro?

J.F.: Io mi considero un "artigiano", un "maestro" che deve trasmettere da generazione a generazione ciò che è stato il suo percorso e quelle che sono le sue "verità", senza mai creare una copia di "carta carbone" di se stesso. Ho sempre cercato di insegnare gli strumenti e gli stimoli, senza mai trasferire facili e automatiche soluzioni. Quindi, dentro ognuno di noi si trova la verità del movimento, del teatro, della musica, del pittore e della vita stessa. Bisogna solo trovarla e individuarla. I giovani di oggi sono preoccupati in quanto non c'è lavoro e pertanto sarebbe necessario creare degli scambi, riaprire i tanti teatri italiani ormai chiusi, fare spazio per delle residenze, creare 5 o 6 compagnie nazionali (basti ricordare che Cuba ha ben 3 compagnie nazionali di danza!). I giovani si impegnano ma non prendono iniziative e tutto ciò è poco rassicurante per il futuro. Vorrei una generazione che avesse il coraggio e la voglia di conquistare il mondo! Vorrei trasmettere l’amore per l’arte coreutica e dell’arte in genere, far capire che siamo noi che dobbiamo costudire la bellezze del mondo e tramandare le nostre esperienze. Però, le esperienze vanno prima vissute in modo di poterle trasmettere.

L’equipe creato per dirigere l’A.E.D è pronta: Luca, Veronica e Amedeo sono determinati nel portare avanti una nuovo generazione di talenti che abbiano voglia di conquistare il pubblico e il mondo con il loro arte. La danza è una cosa seria, è un lavoro, e questo messaggio deve essere posto sempre in primo piano.Poi esiste la passione, il sudore, le conquiste, le delusioni, il dolore e l’amore per ciò che facciamo. Dico: stiamo attenti ai venditori di sogni facili, perchè la danza non è in vendita, si raggiunge l’eccellenza solo con lo studio il lavoro, sudore, passione, fortuna e molta dedizione.

Ringraziamo Joseph Fontano per la disponibilità a rispondere alle nostre domande, augurando lunga vita all'Accademia Europea di Danza!

Info:
Accademia Europea di Danza

Indirizzo: Via della Magliana 63 E – Roma
Orari: Lunedì – Venerdì  09.00– 19.00
Telefono: 347 777 9785
E-mail: info@accademiaeuropeadidanza.it

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF