In occasione della decima edizione del Festival Internazionale de L’architasto abbiamo assistito al concerto di madrigali del ‘500 “Anchor che col partire” del duo scandinavo Marie Stockmarr Becker (viola) – Gunnhild Tønder (clavicembalo). La cornice, come da tradizione, è la sala dell'Immacolata della Basilica dei SS. Apostoli, nel cuore di Roma.
Il programma, interessantissimo dal punto di vista filologico, rappresenta il punto d’arrivo di un notevole lavoro di ricerca effettuato dalle due interpreti sulle composizioni madrigalistiche e le loro evoluzioni strumentali nel primo barocco.
Il tema portante del concerto è quello dell’improvvisazione, tecnica che acquisisce grande importanza nel ’500 man mano che i madrigali rinascimentali, da composizioni vocali, vengono “formalizzati” in chiave strumentale. Nel primo Barocco si assiste così ad alcuni interessanti espedienti, come gli ornamenti e le diminuzioni, che costituiscono gli strumenti privilegiati per l’improvvisazione su temi, talvolta celebri, che affondano le proprie radici nel Rinascimento. Tali escamotage rappresentavano anche un pretesto per occasionali virtuosismi da parte dell’esecutore.
Il programma eseguito dal duo scandinavo presenta composizioni di alcuni autori maestri di tale arte, dallo spagnolo Diego Ortiz (c. 1510 – c. 1570), con brani tratti dal suo monumentale Tratado de Glosas, al genovese Michelangelo Rossi (c. 1601/1602 – 1656), al veneziano Giovanni Bassano (c. 1561 – 1617), oltre a composizioni di Giovanni Paolo Cima (c. 1570 – 1622), John Dowland (1563 – 1626), Giovanni Pierluigi da Palestrina (c. 1525 – 1594). Il concerto prende il titolo dalla bellissima Anchor che col partire del fiammingo Cipriano de Rore (c. 1515/1516 – 1565), eseguita da Stockmarr Becker e Tønder in due variazioni, rispettivamente di Antonio de Cabezón (1510 – 1566) e Riccardo Rognoni (c. 1550 – 1620).
In tale repertorio vi è stata ovviamente occasione di brani solistici per le musiciste che, affiatatissime come duo, vantano singolarmente una preparazione ed esperienze di levatura internazionale, oltre ad essere versatili maestri nel proprio strumento. La presenza in cartellone di così valide interpreti della musica antica è il marchio di fabbrica di un Festival che, ormai da dieci anni, dà al pubblico romano l’occasione di ascoltare repertori di estremo interesse, con particolare attenzione alle tastiere storiche (clavicordo, clavicembalo, fortepiano fra gli altri).
La Rassegna, che come negli anni precedenti si svolge nella Sala dell'Immacolata della Basilica dei SS.Apostoli, proseguirà fino al 10 Dicembre. Prossimo appuntamento il 28 ottobre con I suoni di Milano, concerto per violino (Prisca Stalmarski), tiorba e chitarra barocca (Francesco Tomasi) e clavicembalo (Chiara Tiboni). Qui, il programma completo del Festival.