WAR IS OVER! Palazzo Braschi dal 26/09/2015 al 10/01/2016

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Nell’ambito del congresso CINEMA E STORIA, svoltosi a Roma dal 25 al 27 Novembre, abbiamo avuto la possibilità di ammirare la mostra WAR IS OVER! a Palazzo Braschi, che proseguirà fino al 10 Gennaio, con due guide d’eccezione ovvero i curatori della mostra Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni.

Un racconto nel racconto: i curatori cercano di spiegare la scelta e la cernita delle foto che hanno visionato in un percorso storico e narrativo, su immagini a loro volta effettuate nel tempo e a suo tempo per raccontare un momento storico e narrativo.

 

Una selezione di circa 140 immagini, molte delle quali inedite, ci raccontano non tanto la fine della guerra ma del lungo percorso, tra il luglio del 1943 (lo sbarco degli alleati in Sicilia) e il 1946, che il paese dovette attraversare prima di poter dire concluso il percorso che avrebbe reso ufficiale in tutto il territorio la fine del conflitto.

Le immagini sono divise tra gli scatti dell’Istituto Luce, l’organo ufficiale di documentazione di foto e filmati del regime, tutte assolutamente in bianco e nero, come espressione del rigore del fascismo prima e poi testimonianza di un paese che cerca di ricostruire una sua dignità sulle rovine della guerra.

Dall’altra parte le fotografie americane dei Signal Corps, l’efficiente servizio di comunicazioni al seguito delle truppe statunitensi, provenienti da un raro repertorio, conservato presso la NARA(National Archives and Records Administration)di Washington e solo in parte conosciuto in Italia.

Qui la scelta del colore, abbastanza rara per l’epoca sia per il costo ma soprattutto per la difficoltà di lavorazione della pellicola, viene usata dall’esercito americano come una vera e propria propaganda per “pubblicizzare” la campagna italiana, particolarmente difficile.

Già allora le immagini che ritraggono il nostro paese sono quelle che sono e saranno sempre simbolo che contraddistinguono il “Bel Paese”; immagini di panorami e di personaggi  caratteristici e caratterizzati nell’immaginario, che si può supporre siano riflesso di un’ idea precostruita degli alleati oltreoceano.

 

Ma le immagini a colori vengono usate dal Signal Corps anche per enfatizzare gli aspetti più eroici del loro esercito, dove non ci sono morti, muoiono solo i nemici, e dove molte delle immagini dei soldati sarebbero potute essere tranquillamente delle copertine di LIFE.

In tutto questo sono venute alla luce anche tutta una serie di fotografie del fondo “Reparto Guerra Riservatiin cui erano conservati i negativi bloccati dalla censura, immagini esplicative sul sistema in atto durante il regime, dove tutto ciò che non rifletteva la serietà del conflitto veniva eliminato, non era ammessa nessuna immagine che non facesse intravedere la serietà della guerra e quindi anche dei soldati mimetizzati come delle pecore venivano considerati ridicoli, senza neanche immaginare il rifiuto alla vista di un uomo in un campagna isolata nudo che si lava, o di un muro con il nome di Mussolini bombardato simbolo di un declino ormai in corso.

Info:

La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dal MIBACT e Istituto Luce Cinecittà con il patrocinio dell’ Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e dell’ Università degli Studi Roma Tre.

A cura di Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.Regia Video Roland Sejko.

 

26/09/2015 – 10/01/2016

War is over!

L’Italia della Liberazione nelle immagini dei U.S. Signal Corps e dell’Istituto Luce, 1943-1946

 

Museo di Roma

Orario

martedì-domenica ore 10.00-19.00

chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.

24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00.

La biglietteria chiude un'ora prima

Foto tratte da http://www.museodiroma.it/mostre_ed_eventi/mostre/war_is_over

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