VENEZIA SCARLATTA: LOTTO, SAVOLDO CARIANI @Barberini Corsini Gallerie Nazionali: oltre il colore “rosso”

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Quarto appuntamento con la direttrice Direttore Flaminia Gennari Santori nelle rinnovate Barberini Corsini Gallerie Nazionali con VENEZIA SCARLATTA: LOTTO, SAVOLDO CARIANI. Sei opere che ruotano intorno dalla meravigliosa tela di Lorenzo Lotto, "Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria'"(1524), conservata a Palazzo Barberini,  e i prestiti da grandi musei internazionali come il Louvre, il Prado, Metropolitan Museum of Art e da eccellenze italiane quali l'Accademia Carrara di Bergamo.

L’esposizione si pone perfettamente nel progetto che ci era stato preannunciato dalla Direttrice Flaminia Gennari Santori  lo scorso Gennaio: con le opere in possesso della Galleria, e una serie di collaborazioni avviate con i più importanti musei, valorizzare le rispettive collezioni e creare un nuovo filo espositivo dove le mostre estemporanee si fondono perfettamente con il percorso fisso del Museo. Io visitatore mi trovo in questo modo, entrando in una stanza, ad esplorare una piccola sala dove solo raccolti dei capolavori, anche solo sei, che vanno a raccontare una storia, in un misto tra sorpresa, stupore ed ovviamente curiosità che non mi distraggono dal percorso prestabilito ma che anzi lo arricchiscono.

 

 

 

Il capolavoro di Lotto, Matrimonio mistico di Santa Caterina di Alessandria, 1524, custodito al Palazzo Barberini si affianca alla sua versione del 1523 custodito a Bergamo all’Accademia Carrara, e si relaziona con il Ritratto di Giovanni Benedetto Caravaggi, 1520-1521 di Giovanni Busi, detto Cariani sempre dell’Accademia Carrara di Bergamo, con il Ritratto di Marsilio Cassotti e Faustina Assonica,1523 di Lorenzo Lotto del Museo Nacional del Prado di Madrid ed il Cristo portacroce,1526 sempre di Lotto, del Musée del Louvre di Parigi ed infine con San Matteo e l’angelo,1534 ca. di Giovanni Gerolamo Savoldo del Metropolitan Museum of Art di New York.

Il racconto del curatore Michele di Monte è particolarmente affascinante, come solo un grande appassionato e studioso può trasmettere e in questo caso fortunatamente è raccontato anche nei pannelli che accompagnano la mostra.
Lotto, Savoldo, Cariani, ha proseguito, costituivano una triade minore della pittura veneziana, tutti e tre attivi nella provincia, ''ma non erano da meno degli artisti più celebrati''. Basti pensare al magnifico "San Matteo e l'angelo"di Giovanni Gerolamo Savoldo, in cui il gioco tra luci e ombre ne fa, con molti decenni di anticipo, un precursore di Caravaggio. O alle soluzioni geniali del Lotto, pittore riservato e misterioso, che come nessun altro infiamma le sue tele di tutte le tonalità dello scarlatto.

Il colore “scarlatto” è stato da sempre il colore dei veneziani, ancora prima che in pittura nella grande tradizione tintoria delle botteghe, simbolo per la sua ricercatezza di una elitè che poteva permetterselo e per questo veniva riconosciuta grazie ad un colore specifico, che virava dallo scarlatto, al cremisi al carminio….
Questo "riconoscimento" viene richiesto dai committenti e i pittori fanno loro la tradizione trasportandola nelle opere con il “senso del rosso” a memoria di una ricercata qualità e differenziazione di sfumature “sociali”.

“Una committenza “di terra”, dove la cultura materiale era motivo di orgoglio civico persino più che in laguna, esplorano con talento tali sottili variazioni, che sono altrettanti simboli di status e di valore: dal paludato raso cremisi di Giovanni Benedetto Caravaggi (Accademia Carrara), dottore in medicina immortalato da Cariani, al misterioso velluto rutilante del San Matteo di notte (Met), raffigurato da Savoldo, dal vermiglio assoluto delle madonne di Lotto, che si declina nella miracolosa tunica del Cristo portacroce (dal Louvre) fino al carminio di seta della ritrosa consorte di messer Marsilio ('Ritratto di Marsilio Cassotti e Faustina Assonica' del Prado).”

Ma non solo, i dipinti del periodo sono stati per il momento storico piccoli racconti biografici, di affetti mondani, passioni religiose, devozioni private, di orgoglio professionale: “così Cariani effigia il suo ritratto come un'icona veneziana, mentre Lotto celebra il sontuoso sposalizio allegorico di Cristo e Caterina direttamente a casa del committente, che era nientemeno che il padrone di casa cui l'artista doveva un anno di pigione. E siccome era un appassionato di tappeti, ne decora l'interno con uno pregiato che fa da sfondo, rivoltandone persino un lembo per far ammirare la perfezione della trama. E se Savoldo coglie l'evangelista Matteo come fosse l'umanista solitario e notturno vagheggiato da Petrarca, finisce per vestirlo con gli stessi panni del Cristo portacroce di Lotto, che interpella lo spettatore più personalmente e immediatamente di qualunque altro ritratto.”

Indubbiamente un piccolo gioiello quello della sala che accoglie la mostra, non solo per le sale del palazzo che riescono ogni volta a lasciare senza fiato, che si va ad incastare perfettamente con le altre due mostre in sede, Mediterraneo in chiaroscuro Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma e Il pittore e il gran signore Batoni, i Rezzonico e il ritratto d’occasione (che ho avuto il piacere di vedere e recensire) in un dialogo musicale che racchiude il circolo esclusivo dell'arte Mediterranea.

Foto credit:

Foto copertina: Lorenzo Lotto (Venezia,1480–Loreto,1556/1557) Ritratto di Marsilio Cassotti e Faustina Assonica, 1523 Olio su tela,cm 71×84 Madrid, Museo Nacional del Prado
Foto 1: Lorenzo Lotto (Venezia,1480–Loreto,1556/1557) Matrimonio mistico di Santa Caterina di Alessandria,1524 Olio su tela, cm 98×115 Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica
Foto 2: Lorenzo Lotto (Venezia,1480–Loreto,1556/1557) Matrimonio mistico di Santa Caterina di Alessandria, 1523 Olio su tela, cm 189,3×134,3 Bergamo, Accademia Carrara
Foto 3:Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia,1480 circa–post1548). San Matteo e l’angelo,1534 ca. Olio su tela, cm.93,4×124,5 New York, Metropolitan Museum of
Art

info:

VENEZIA SCARLATTA: LOTTO, SAVOLDO CARIANI

Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13
15 marzo all’11 giugno 2017

 

ORARI: martedì/domenica 8.30 – 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00
GIORNI DI CHIUSURA: lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio
BIGLIETTO BARBERINI CORSINI:  Intero 10 € – Ridotto 5 €

Il biglietto è valido dal momento della timbratura per 10 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini.

Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell'Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell'ordine, portatori di handicap con accompagnatore.

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