E’ nata grazie alla grande mostra realizzata nel 2014 dal museo di Belle Arti di Budapest, in occasione del 150esimo anniversario della nascita di Lautrec, la mostra organizzata in Italia, al Museo dell’Ara Pacis di Roma, che presenta l’opera grafica dell’artista nel periodo che va dal 1891-1900.
Il percorso espositivo è ben realizzato, composto da video, fotografie, manifesti, illustrazioni, locandine e circa 170 litografie, tra cui otto affiches e due cover degli album della cantante , attrice e scrittrice Yvette Guilbert, alcune di esse sono stampate in tiratura limitata, firmate dall’artista e numerate dall’editore.
Le opere sono dispiegate lungo varie sale divise in 5 sezioni: “Notti parigine” e “Le Dive” : con i caffè-concerto, i cabaret, il Moulin Rouge , di cui disegna il primo manifesto per pubblicizzarlo nel 1891, il famoso manifesto di “Aristide Bruant” e le “Divan Japonais”, queste composizioni erano per l’epoca assolutamente nuove, destarono molto scalpore per come erano realizzate, a superfici piatte e a larghe campiture di colore, che conferiscono una forte bidimensionalità all’opera.
Lautrec che ama rappresentare le donne celebra l’arte di queste dive prima di tutto sue amiche, come nel caso di Yvette Guilbert la “dama dai gaunti neri”, che caratterizzano il personaggio e di cui lei stessa riferisce: “ misi dei guanti alle mie audacie…. Erano anche un simbolo di eleganza, in un ambiente un po’ canagliesco e di basso livello”.
La sezione intitolata “Le donne della notte” o “ Elles” racconta del suo trasferimento tra 1892-95 in una maisons de plaisir, la mancanza di inibizione delle ragazze abbatte ogni barriera tra loro e l’artista, si lasciano usare come soggetti con estrema naturalezza grazie alla confidenza che hanno con il proprio corpo, lui le immortala nei loro gesti più intimi, mentre si lavano, si pettinano o si truccano, in questo momento affronta anche il tema del lesbismo, quello che più lo incuriosiva era la sessualità indipendente e autonoma dal desiderio maschile, inoltre questa era una pratica consueta nelle case chiuse ma anche tra le sue celebri amiche che vivevano la promiscuità della vita notturna.
La sezione “A teatro”: narra il suo rapporto con il teatro che è vivo e vitale, lo ama talmente tanto che diventa il principale testimone dell’attività teatrale parigina, sa cogliere tutti gli aspetti di questo mondo, dai gesti parossistici degli attori alle loro emozioni, dallo spazio scenico a quello dei palchi degli spettatori. Elabora programmi grafici locandine e decorazioni, in particolare è il teatro d’avanguardia che suscita in lui un grande interesse anche perché influisce sull’evoluzione delle arti decorative. Di particolare rilievo la litografia ad otto colori dell’attrice Marcelle Lender, vero e proprio capolavoro nella storia della litografia.
L’ultima sezione “Con gli amici”: rappresenta la parte più intima della mostra, quella che lo riporta al primo periodo della sua formazione dominato dall’amore per i cavalli, illustrazioni di libri e copertine di spartiti che realizza esclusivamente su richiesta degli amici e il manifesto per la rivista “La Revue Blanche”.
Ritratto dell’artista TOULOUSE LAUTREC:
Nell’immaginario collettivo questo è l’artista dei manifesti pubblicitari, del colore, del “divertissement”: in realtà la sua arte è molto di più. Oltre alla sapienza tecnica che padroneggia con disinvoltura Lautrec è prima di tutto un grande rivoluzionario e innovatore.
Si distacca ben presto da ciò che aveva appreso durante gli anni della formazione e dal post-impressionismo, “Lui” guarda avanti, “sperimenta” prima di tutto la vita, quella vita apparentemente impietosa nei suoi confronti che egli vuole dominare, vuole vincere su di essa, perciò la osserva sapientemente la penetra, cogliendone la grandezza, fermando attimi salienti della vita quotidiana. Narra di un’umanità disparata fatta di personaggi assurdi che vivono con intensità i loro sentimenti, nel microcosmo di Montmarte, un quartiere sregolato dove si ritrovano artisti, ballerine, impresari teatrali, prostitute, cantanti e attori dal quale è tagliata fuori la borghesia , che varca la soglia di quel mondo solo per puro “divertissment” ma non è in grado di cogliere la grandezza di quelle anime.
Ecco, Lautrec restituisce al mondo tutto questo, rende perfetto il volto dell’imperfezione tramite l’eccezionale dono della sintesi, il tratto veloce, stilizzato e caricaturale che arriva con grande immediatezza allo spettatore, di lui Frantz Jourdain scrive su “La Plume”: “Lautrec è padrone della linea a un grado supremo, la domina con una sicurezza rara, la piega alla volontà del suo cervello, la rende spirituale, elegante e triste, sempre decorativa. La sua grande scienza del disegno permette al pittore di sintetizzare , con tinte uniformi di grandissima personalità”.
Info:
La mostra curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor.
Museo dell'Ara Pacis, Spazio espositivo Ara Pacis
Orario
Dal 4 dicembre 2015 all' 8 maggio 2016
Tutti i giorni 9.30-19.30La biglietteria chiude un'ora prima
N.B. Per eventuali aperture e/o chiusure straordinarie consultare la pagina dedicata agli avvisi