L’utopismo di Saraceno ben si sposa con l’attenzione ai nuovi linguaggi artistici della Fondazione Strozzi e del curatore Arturo Galansino. Molteplici sono i primati della mostra: innanzitutto si tratta della prima monografica che l’Italia dedica a Saraceno. Inoltre l’artista, classe 1973, è il più giovane nella storia ventennale degli eventi ospitati a Palazzo Strozzi. Infine il suo studio, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha eseguito la prima scansione di una ragnatela, di cui è stata qui ricostruita la struttura tridimensionale, dando così vita a una raccolta unica nel suo genere.
Formatosi come architetto, Saraceno è diventato famoso per il suo approccio interdisciplinare. Dall’ingegneria all’astrofisica, dall’ecologia agli studi sociologici, il suo sguardo poliedrico gli è valso l’invito presso alcuni prestigiosi centri di ricerca: per la prima volta un artista è entrato al MIT, al Max Planck Institute e al CERN. Il suo lavoro si alimenta di intuizioni estetiche che, in un connubio sinergico con la tecnologia d’avanguardia, dà corpo all’invisibile e affascina per la sua capacità affabulatoria. Non solo: Saraceno è impegnato nel tentativo di disegnare un futuro diverso dalla prevista fine catastrofica dell’Antropocene. La mostra è quindi dedicata al futuro, all’epoca dell’Aerocene. In alcune sale infatti domina la luce accecante che alleggerisce le opere sospese, volte a evocare l’immaterialità dell’aria, ma nel cuore della mostra si impone l’oscurità per facilitare l’immersione meditativa nella struttura delle ragnatele.
All’origine di questo viaggio immaginifico vi è la locandina, non a caso dedicata a un gigantesco ragno palombaro che sovrasta una Firenze sommersa dalle acque. La fascinazione per gli aracnidi offre la prima chiave di lettura della mostra, accompagnando il visitatore nel mito greco ripreso da Ovidio, che decanta la maestria nella tessitura della fanciulla di nome Aracne: “Non solo era un piacere ammirare i tessuti finiti, ma la loro creazione, tanta era la grazia del suo lavoro”. Invidiosa della sua bravura, Pallade Atena si vendicò trasformandola in ragno. Già gli antichi avevano riconosciuto l’abilità dei piccoli animali, i primi coloni delle terre emerse.
Saraceno però va oltre: ritrova nei ragni un modello di convivenza innovativo a cui l’umanità dovrebbe oggi ispirarsi. Forse molti ignorano che questo animale non si nutre fino a quando non ha concluso di tessere la sua ragnatela. La tela intesa come grande bocca, un’estensione del corpo dell’aracnide, diventa in mostra la metafora del web che connette gli esseri umani tra di loro ma non ancora con l’ambiente circostante. Il lavoro di Saraceno spinge perciò il visitatore a immaginare un futuro diverso, quando la specie umana riuscirà finalmente a interagire con il pianeta, senza sfruttamento o devastazione.
L’esempio viene dalle stesse comunità di ragni, capaci di autoregolarsi senza costrizioni o conflitti: quando un gruppo comprendere che l’ambiente circostante non è più in grado di sostentarlo, la categoria dei più giovani si allontana per colonizzare un nuovo territorio. Lo spostamento avviene attraverso il ballooning, ovvero il lancio di fili seta che, in un giorno, permettono di percorrere fino a trenta chilometri. Saraceno si serve di questo fenomeno per tracciare con cinque liane un pentagramma, trasformato dalla tecnologia in uno strumento musicale che viene suonato dal calore radiante e dal respiro dei visitatori.
L’impegno sui temi ambientali pone Saraceno al di là dell’antropocentrismo, che proprio nelle accademie e nelle botteghe fiorentine ha avuto i suoi natali. L’artista non intende negare lo spirito del Rinascimento, ma avverte l’esigenza di rinnovarne l’afflato per ampliarne la prospettiva. Etica ed estetica si intrecciano in mostra come i fili delle ragnatele cui sono dedicate le sale centrali, dove il visitatore deve muoversi con la delicatezza di chi si avventura sul sentiero dei nidi di ragno. Il richiamo a Calvino è esplicitato anche dalla presenza nelle sale di 33 carte da aracnomanzia, pratica cartomantica che richiama quel castello dei destini incrociati ove ogni interpretazione non solo è lecita, ma necessaria per uscire dal labirinto. Le sale sono microcosmi sospesi tra luce e oscurità, vuoti e piante sospese, fili e forme geometriche. Tutti richiami alle città invisibili, realtà forgiate dall’aria e intessute di ragnatele che, troppo spesso, lo sguardo disattento della modernità non riesce a cogliere.
L’inesausta inventiva di Saraceno lo porterà anche a scavalcare i confini della mostra per spargere i semi della sua riflessione fino ai margini della città. Come primo appuntamento, a fine maggio alla Manifattura Tabacchi di Firenze verranno riproposti i suoi Aerocene Flight: riprendendo il sogno di Leonardo, l’artista ha stabilito il record del primo volo dell’uomo senza l’uso di elio, idrogeno o altre forme di combustibile. In opposizione all’inquinamento causato dall’estrazione del litio nella regione argentina delle Salinas Grandes, infatti, Saraceno ha concepito un kit di volo ecosostenibile per dare voce agli unspoken, ovvero a coloro che non hanno la forza economica e politica necessaria per far sentire la loro protesta. Durante la conferenza stampa Saraceno ha specificato che questo particolare progetto ingegneristico è volto non solo a denunciare ogni forma di devastazione ambientale, ma sul piano simbolico raffigura quell’ideale movimento che, affidandosi alla forza del sole e del vento, precede e supera il disegno di confini, controlli e barriere. L’artista vuole così ricordare al visitatore che, se l’arte non conosce limiti spaziali, nessun impero o governo è mai riuscito a costruire muri così imponenti da frenare i movimenti migratori.
Sempre in ambito ecologico, il Museo Aero Solar ha deciso di coinvolgere i visitatori attraverso la raccolta di sacchetti di plastica che alla fine della mostra gli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Firenze trasformeranno in un’installazione volante e itinerante.
A fronte della prossima estinzione di massa, la sesta da quando esiste il pianeta Terra, la mostra di Palazzo Strozzi invita ciascun visitatore a diffondere una nuova visione del mondo, perché oggi è necessario ammettere che, dopo sessant’anni di lotte, il vecchio movimento ambientalista ha miseramente fallito. Abbiamo bisogno di una nuova visione ecologica, di un linguaggio innovativo per parlare della nostra casa (dal greco: oikos, casa, e logos, discorso), che coinvolga tutti gli abitanti e li unisca sotto la bandiera di ideali collettivi. Al vento e alla pioggia si sono sostituiti pesticidi clorurati e diossido di zolfo. Il pensiero individualista deve trasformarsi in azione reciproca perché, come scrive Saraceno, “quando interroghi la ragnatela, gli oracoli ragnatela hanno scelto la tua carta; in un altro Universo, i ragni scelgono la tua carta”.
Come ama rispondere a chi gli chiede informazioni sulla sua residenza, Saraceno abita e lavora sulla Terra, ma anche al di là dei suoi confini.
LA MOSTRA È TEMPORANEAMENTE CHIUSA FINO AL 3 APRILE 2020
INFORMAZIONI
Tomàs Saraceno, Aria
A cura di Arturo Galansino
Dal 22 febbraio al 19 luglio 2020
Palazzo Strozzi, piazza Strozzi, Firenze
Orario mostra:
tutti i giorni 10.00-20.00
giovedì 10.00-23.00
mostra aperta anche nei giorni festivi
Biglietti
Intero data aperta 15 euro
Intero 13 euro
Ridotto adulti 10 euro
Maggiori di 65 anni, possessori tessera ACI, ARCI, COOP, FAI, TCI, ADSI, Carta Più e Carta MultiPiù Feltrinelli, Rinascentecard, Studenti della Toscana, possessori biglietto o abbonamenti ATAF, BUSITALIA, Autolinee Chianti Valdarno e Mugello Valdisieve, Firenze Parcheggi, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, ORT Orchestra della Toscana, Amici della Musica Firenze, Teatro della Toscana, Museo Zeffirelli, Museo Novecento, Museo Galileo, Gallerie d’Italia, Centro Pecci, Museo del Novecento e del Contemporaneo Palazzo Fabroni, Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, possessori coupon Mercato Centrale
Gruppi 10 euro
Gruppi organizzati (min. 10 persone) con prenotazione
Giovani e gruppi scuole 4 euro
Ragazzi dai 6 ai 18 anni compresi, gruppi scuole e università, studenti IED, possessori Maggio Card, Pergola Young Card. Tutti i giovedì sera dalle ore 18.00 per possessori carta Studenti della Toscana e ragazzi dai 19 ai 26 anni
Ridotto ragazzi (6-18 anni) 4 euro
2×1 Trenitalia 13 euro
Due biglietti al prezzo di uno a tutti i possessori CartaFRECCIA con biglietto Le Frecce destinazione Firenze (con data di viaggio antecedente al massimo 5 giorni da quella della visita) e abbonamenti regionali
Famiglie 24 euro
Per tutte le famiglie composte da uno o due adulti e almeno un ragazzo dai 6 ai 18 anni (valido massimo per 6 persone)
Gratuito
Amici di Palazzo Strozzi, bambini di età inferiore ai 6 anni, visitatori con disabilità e accompagnatori, accompagnatori di gruppi, insegnanti con classe, giornalisti con tessera professionale previo accredito, guide turistiche, possessori Firenzecard, soci ICOM
Prenotazione e prevendita
Biglietti online palazzostrozzi.org
Prenotazioni:
lunedì-venerdì, 9.00-13.00; 14.00-18.00
Tel. +39 055 2469600 / Fax +39 055 244145
prenotazioni@palazzostrozzi.org
Costo prevendita a biglietto (escluso gruppi scuola) 1 euro
Audioguida 5 euro a persona