TOMMASO FRANCHI – Florence Nightingale LA DAMA DELLA LAMPADA @ Galleria Monserrato Arte 900

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Arte

Una mostra-installazione dell'artista Tommaso Franchi, dedicata, a Florence Nightingale, infermiera britannica, ispiratrice della Croce Rossa, soprannominata la 'Dama della Lampada' perchè con una lampada ad olio in mano, si  aggirava di notte tra le brandine dell'Ospedale di Scutari (Turchia) per vegliare, accudire, incoraggiare e dare speranza ai feriti sul campo di battaglia, durante la Guerra in Crimea (1850). Un omaggio dell'artista alla sua devozione nella 'cura' dei malati.

 

172 'lettini in miniatura', realizzati con materiali poveri, artisticamente creati con estrema precisione come dei 'piccoli gioielli preziosi'. I lettini di Tommaso sono degli 'sguardi' alla sofferenza e all'assenza, 'impronte' di vissuti, 'frammenti' di storie. Un richiamo alla memoria e alla guerra che devasta, alla nostra fragilità e all'appartenenza a quel ciclo naturale di nascita-morte-trasformazione, dove la 'cura' si rivela l'ingrediente essenziale per qualunque forma di sopravvivenza e di rinascita.

 

Una stanza con le pareti rivestite di rete metallica e al centro un lungo tavolo-letto con sopra 158 lettini in miniatura, tutti diversi. Posizionati con estremo ordine, uno accanto all'altro, sembrano comporre un grande pentagramma, rappresentare la tastiera di un organo, dove ogni lettino-tasto, toccato dal nostro sguardo produce un Suono che si attiva dentro di noi, e tutti insieme sembrano produrre una Musica che avvolge lo spettatore, lo orienta e lo disorienta, creando momenti di stupore e di sospensione riflessiva.

Corpi vivi, assenti, corpi che si dissolvono, letti di ospedali, letti totem, culle, pire per la cremazione…. ci conducono verso un immaginario archetipico .

I lettini di Tommaso sono degli 'sguardi' alla sofferenza e alla assenza. Ci riportano a immagini e vissuti legati alla malattia, alla immobilità del corpo, alla tristezza dei luoghi che la ospitano, alla guerra che molto spesso li determina. Sono 'testimoni' di una prigionia e una costrizione  fisica e mentale, dove i sogni fanno fatica ad emergere.

 

Realizzati con materiali poveri e di riciclo legati al mondo naturale, sono 'frammenti' di storie, dove a raccontare i vissuti, sono i materiali stessi: la rugosità del legno, la freddezza del marmo, la ruvidità del metallo, la freschezza delle garze, il calore della lana …

Lettini liberi, in dialogo tra loro o piegati in un assoluto silenzio, o avvolti da reti, corde, fili di rame, o ferro spinato. Lettini vuoti che parlano da soli, che portano le 'tracce', le 'impronte' dei corpi che hanno ospitato. Lettini abitati da 'piccoli esseri neri immobili', fasciati da garze di lino , blindati-ingabbiati -protetti da reti  o file di chiodi.

 

"Sono bozzoli " dice Tommaso "sono l'inizio di una vita nel suo stato più essenziale', 'corpi in attesa di qualcosa'… distesi su di un letto. Ma perchè proprio il letto ? "Il bello del letto è che non ha un significato ma ne ha tantissimi, è il sonno, il sogno, la nascita, la morte, campo di battaglia dove si agiscono amori e passioni, sofferenza e malattia, paure … è il momento in cui si dorme e sei fragile. La loro Immobilità – spiega Tommaso – è la reazione  alla loro fragilità. E' la stessa immobilità che hanno sia i Bozzoli in natura, sia le Mummie degli Egizi. Corpi avvolti in attesa che nasca qualcosa, così come era nell'idea degli Egiziani che quando li avvolgevano  non pensavano solo al  'cadavere' ma pensavano che da lì sarebbe nato qualcosa" .

 

Attraverso la Materia si parla dunque dell'Anima.

Come Fisico, quale egli è, Tommaso conosce bene la connessione tra Materia e  Psiche, e la sa usare, e lavora all'interno di quella polarità nella quale oscilla la nostra esistenza. Attraverso le qualità dei materiali, la accuratezza con la quale li compone, e i contrasti volutamente creati, ci fa sentire sulla pelle, così come dentro l'anima, l'odore della malattia e della sofferenza, la qualità delle ferite, la profondità del dolore, il livello della nostra fragilità.

 

Come un alchimista trasforma la povertà dei materiali in preziosità, come un artigiano li assembla con precisione, e come  un orafo lavora con le forme per farli diventare dei piccoli 'gioielli preziosi'.

 

Come uno studioso del mondo naturale procede con 'insistenza' nella ricerca continua di possibili combinazioni tra i materiali, quasi a volerne rappresentare le infinite sfaccettature della condizione naturale dell'essere umano, e dare luce all'individualità preziosa di ogni essere vivente, per poi offrircela nella sua totalità.

 

Una Fragilità, quella che emerge nell'Opera di Tommaso, che viene evidenziata  anche nella scelta delle dimensioni dei lettini, che ha a che fare con la distanza, tra spettatore e osservatore ed è legata al valore della visione. Dice Tommaso –  "Questo modo di guardare un mondo umano da una prospettiva che non è più quella umana ci porta a renderci conto della nostra Fragilità rispetto al mondo. Ridotti ad essere minuscoli rischiamo anche noi di non essere più visti nella nostra identità di essere viventi."

 

Una distanza imposta dall'artista, che necessita anche di una vicinanza.

Come Florence, giriamo intorno a quei lettini, e a quell'unico grande letto che sembra contenerli.  Ci avviciniamo ad ognuno di loro, e lo facciamo con lo stupore e la curiosità di un bambino, e una volta entrati nella profondità ci ritroviamo immersi in una conoscenza che risveglia anche la nostra coscienza.

 

La fiamma di Florence che illumina e porta calore  è anche la fiamma di Prometeo che per amore ruba il fuoco per donarlo agli uomini e lo libera dal buio della oscurità. In quel buio, di solitudine e di dolore, rischiarato dalla luce del fuoco, il genere umano inizia a guardarsi intorno, ed è in questo 'intorno' che impara  a 'riconoscersi'.

La ' cura'  viene dal cuore . E il cuore è capace di connettersi con l'infinito .

 

" …questo modo di vedere, di guardare alle cose mi aiuta a capire che c'è un enorme vivere in ogni essere, che quello che uno prova, le gioie, i dolori … non dipendono dalla dimensione"  Tommaso Franchi

 

TOMMASO FRANCHI

Laureato in fisica, ha seguito studi di pittura tradizionale e figurativa. Ha studiato all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, all’International Art Academy di Roma e a La Porta Blu con Alberto Parres.  Premio Celeste nel 2011. Ha esposto nel 2011 con la personale 'Lettini' a cura di Paolo Balmas;  nel 2012 nella collettiva al Lavatoio Contumaciale di Roma; nel 2014 nella collettiva “De Rerum Natura”, a cura di Sarah Palermo con l'installazione 'Prima della Nascita'.

foto credit: copertina/foto1  di Pasquale Modica
foto credit:   foto 2/3 Tommaso Franchi

info:

Florence Nightingale  LA DAMA DELLA LAMPADA

di Tommaso Franchi

a cura di Vincenzo Mazzarella e Roberta Giulieni

GALLERIA MONSERRATO ARTE 900,

Via di Monserrato 14, Roma

dal 12 maggio al 10 giugno

 

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF