Peterson-Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution @ PALAZZO MEDICI RICCARDI: la fragilità  dirompente di un antieroe

Dopo il grande successo della mostra su David Bowie, Palazzo Medici Riccardi riapre le porte al Rock. 

Finito il lockdown si ha desiderio di energia e cambiamento, niente di meglio quindi di questa mostra dedicata a una rivoluzione breve ma indelebile, da cui non si tornerà indietro: il movimento grunge, ma sopratutto la sua icona, l'antieroe inquieto in cui s'identifica l'apice di quella contro-cultura; Kurt Cobain e il suo inguaribile mal di vivere, da cui sono sgorgate fuori canzoni rabbiose, ipnotiche e struggenti. Kurt Cobain continua a vivere nelle generazioni attuali, per la forza della sua testimonianza underground, completamente sottratta alle leggi del mercato. Una voce indomata, periferica, fedele alla propria emarginazione. Questa voce conquisterà il mondo, un successo sovrastante che invece di lenire aggravò le angosce di Kurt, come noteremo nelle ultime foto.

Il percorso espositivo ci immerge sonoramente e visivamente nel rock post punk dei Nirvana, la band che infranse il conformismo edonista degli anni 80, portando alla ribalta una musica scomoda, lacerante, a tratti ostica. È l'ombra dell'American Dream e brucia di scontenti e speranze. Il viaggio di oltre 80 foto segue un ordine cronologico per mostrarci chiaramente una storia che scivola negli inferi della condizione umana.

La particolarità della mostra sta nell'originalità di due fotografi estremamente diversi tra loro e la proposta di un doppio registro 'tematico': da una parte la scena interiore, dall'altra lo stage raccontato in dettagli di esorbitante intimità. Un'alternanza di colore e bianco e nero, in un contrasto stilistico molto riuscito. Le pose dei ritratti per le riviste e della vita quotidiana del trio sono del famoso fotografo pubblicitario Lavine. Il suo colore è acceso, pop e psichedelico e risalta lo straniamento del volto statuario e liquido di Kurt. L'agitarsi sul palco, l'iniziale mescolanza col pubblico, l'intensità di certi momenti hanno il bianco e nero di Paterson, il fotografo ufficiale dell'etichetta discografica indipendente Sub Pop Records. Si parte dall'89, l'anno in cui si formano i Nirvana. Trasogniamo dentro l'espressività fresca dei primi piani, ci calamita il volto di Kurt, luminoso e malinconico con gli occhi sgranati a cielo che ti guardano dentro.

Seguono le scene dei concerti, eseguiti soprattutto nella mitica Seattle di quel periodo. Sono scatti precisi e molto fisici, capaci di farci assaporare l'atmosfera calda ed entusiasta, il sudore, il ritmo della musica nei movimenti sfrenati dei corpi. Foto che suonano e ti tirano dentro. E in breve tempo assistiamo al successo che piomba loro addosso ed è una caduta libera. Sul palco crescono le scene di sfascio, l'oltranza anche provocatoria della resa. Memorabile l'immagine di Kurt che suona seduto su una sedia a rotelle. Un'altra lo ritrae mentre collassa all'indietro, un momento prima di raggiungere le assi di legno.

Nei ritratti emerge una deriva inconsolabile, il volto di Kurt già dal '91 è consumato, scavato da una stanca amarezza, spossato dalla droga. Un fascino penetrante e dolente dagli occhi socchiusi, laddove la posa è una finzione squarciata, un varco d'anima. Dalle foto con la moglie Courtney Love e la figlia, opere altrettanto meravigliose e d'impatto, si affaccia una gioia disarmante, scampata miracolosamente al disastro, e sembra di spiarlo quando lo vediamo a gattoni che si avvicina alla bambina. Siamo arrivati al 1994.

Completano la mostra le immagini di altri protagonisti del grunge: Pearl Jam, Soundgarden, Mudhoney e quando leggiamo 'uscita' si torna indietro per riguardare e riascoltare “come as you are”.

 

INFORMAZIONI

La mostra è a cura di ONO arte contemporanea, organizzata e promossa da Oeo Firenze Art e Le Nozze di Figaro, in collaborazione con Mus.e e con il patrocinio di Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze.

La mostra è aperta dal 2 luglio fino al 18 ottobre.

Ingresso da via Cavour n.3.

Orari: dal giovedì al lunedì – dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30).

Prenotazione obbligatoria alla mail  info@palazzomediciriccardi.it scrivendo nome, cognome, giorno e orario desiderato per l’accesso al museo.

Biglietto: intero 10 euro, ridotto 6 euro, gratuito per i giovani fino ai 17 anni. 

 

 

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