NUOVA AREA ARCHEOLOGICA @ Circo Massimo: ancora un grande spettacolo nella Capitale

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Dal 17 novembre 2016 apre per la prima volta al pubblico la prestigiosa area archeologica del Circo Massimo, il più grande edificio per lo spettacolo dell'antichità, intimamente legato alla storia della città di Roma fin dalle sue origini leggendarie. I lavori di riqualificazione ambientale e di musealizzazione dell’area, durati 6 anni, hanno restituito una nuova leggibilità al monumento, ridefinendo la zona dell’emiciclo attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita accuratamente illuminati e illustrati. A presiedere l'evento sono intervenuti la Sindaca di Roma Virginia Raggi, l'Assessore alla Crescita culturale Luca Bergamo e il Sovrintendete Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce.

Dopo sei anni dall'inizio dei lavori di riqualificazione ambientale, viene restituito alla Capitale il Circo Massimo, monumento di notevole impatto urbanistico tanto per la sua considerevole mole (600 metri di lunghezza per 140 di larghezza), quanto per la dimensione storica che lo lega fin dalle origini mitiche alla città di Roma, rendendolo uno dei luoghi simbolici più suggestivi della Città Eterna. Le fonti scritte e i dati materiali hanno consentito agli studiosi di ricostruirne a ritroso la lunga storia, ripercorrendo le innumerevoli trasformazioni che hanno interessato il monumento nei suoi quasi 3000 anni di vita.

La tradizione attribuisce allo stesso Romolo l'istituzione delle prime competizioni ippiche nella valle Murcia (tra Palatino e Aventino), nel corso delle quali sarebbe avvenuto anche il ratto delle Sabine, e fa risalire all'epoca dei Tarquini, ultimi re di Roma, il primo allestimento ligneo del Circo. Qui si svolgevano non solo le corse dei carri, attività agonistica molto amata dai Romani al pari dei giochi gladiatori, ma anche manifestazioni di vario genere legate alla vita politica, sociale e religiosa della città: dalle processioni trionfali e religiose, alle rappresentazioni teatrali, alle cacce con animali esotici fino alle esecuzioni pubbliche. A partire da Giulio Cesare furono costruiti nel Circo i primi edifici stabili in muratura e da quest'area si sarebbe propagato l'incendio neroniano che nel 64 d.C. devastò Roma; l'intera zona, più volte distrutta dal fuoco, fu ricostruita quasi integralmente sotto Traiano, alla cui epoca appartengono la maggior parte delle strutture attualmente visibili (inizi II sec.). Augusto e in seguito Costanzo II (IV sec.) fecero erigere lungo la spina del Circo due imponenti obelischi egizi, oggi visibili, rispettivamente, in piazza del Popolo e al Laterano, dove furono trasferiti nel Cinquecento.
In seguito alla dismissione del Circo (inizi VI sec.), il grande invaso ospitò coltivazioni agricole e mulini; l'area divenne quindi proprietà privata della famiglia Frangipane (1145), punto di passaggio dell'acqua Mariana, cimitero ebraico, per accogliere infine, a partire dal XIX secolo, gli impianti del Gazometro, magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni.

La monumentalizzazione del complesso fu avviata, a più riprese, a partire dagli anni '30 del Novecento, fino all'ultimo, grande intervento di riqualificazione ambientale e restauro delle strutture iniziato nel 2009 e oggi ultimato (fig. 1). Nel dettaglio, il recupero ha interessato l'area dell'emiciclo del Circo, dove è stata realizzata una terrazza panoramica per restituire piena visibilità alle evidenze archeologiche e un piano inclinato di raccordo tra le diverse quote del livello stradale, dell'emiciclo e dell'area verde di libera fruizione.

Sono stati inoltre creati nuovi percorsi di visita, accuratamente illuminati e dotati di postazioni esplicative corredate di meravigliose ricostruzioni virtuali, realizzate in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università Roma Tre (fig. 3).

I visitatori potranno così percorrere le gallerie di accesso alle gradinate della cavea e passeggiare lungo la strada basolata esterna, su cui affacciavano le numerose botteghe (tabernae) che garantivano i servizi necessari al consistente pubblico dei giochi (le fonti antiche stimano una capienza di 250.000 persone!): locande, negozi per la vendita di generi alimentari, magazzini, lupanari, lavanderie, ma anche uffici di cambiavalute per le scommesse sulle corse dei cavalli.

Nella zona centrale dell’emiciclo sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, a lui dedicato in occasione della vittoria giudaica (70 d.C.): i lavori hanno riportato alla luce alcuni importanti frammenti architettonici in marmo lunense, rocchi di colonne e porzioni della grande iscrizione dedicatoria in lettere bronzee. Questi e numerosi altri frammenti lapidei (gradini, cornici, capitelli, soglie, colonne), rinvenuti nel corso degli scavi, sono stati in parte sistemati ad arredo dello spazio aperto.

Il percorso di visita si chiude idealmente con la medievale Torre della Moletta (XII secolo), restaurata e resa accessibile; una scala interna consente di arrivare fino al piano superiore, uno splendido punto panoramico con vista a pieno campo sul Circo che, ancora oggi, sfida la bellezza dei templi, degna sede del popolo vincitore del mondo, degno di esser visto non meno degli spettacoli ai quali in esso si assisterà (Plinio, Paneg., 51): ed è proprio questo l'ultimo, sorprendente spettacolo che ancora oggi il Circo Massimo ci riserva.

 

Foto Credit:
foto di copertina (emiciclo del Circo Massimo, foto di Federico Celletti)
foto 1: veduta d'insieme dell'emiciclo del Circo Massimo (foto di Alessandra Ciniglio)
foto 2: emiciclo del Circo Massimo rappresentato nella Forma Urbis (pianta marmorea di Roma redatta in età severiana)
foto 3: fotomontaggio con la ricostruzione virtuale del Circo Massimo sovrapposta alla città modern
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Info:

Area archeologica del Circo Massimo
Piazza di Porta Capena – Roma
Orari:
17 novembre – 11 dicembre 2016: dal martedì alla domenica ore 10.00-16.00 (ultimo ingresso ore 15.00)
dal 12 dicembre 2016: sabato e domenica ore 10.00-16.00 (ultimo ingresso ore 15.00)
dal martedì al venerdì su prenotazione allo 060608

Biglietti: intero 4 euro, ridotto 3 euro
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00); www.sovraintendenzaroma.it

Promossa dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale in collaborazione con l’Ufficio Città Storica e con il contributo tecnico di Zètema Progetto Cultura

 

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