MIRO’! SOGNO E COLORE apre a Palazzo Albergati dall'11 Aprile al 17 Settembre, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la Fondazione Pilar e Joan Mirò di Maiorca, da dove provengono tutte le opere, e curata da Pilar Baos Rodriguez e Francisco Copado Carralero. In mostra sono presenti 130 opere di cui 100 oli risalenti alla produzione tra gli anni sessanta e settanta, che rendono perfettamente l'idea di quelli che sono i pilastri dell’ideologia sviluppata dal pittore catalano e della sua evoluzione negli anni. La mostra è dedicata al Maestro Camillo Bersani, artista e scultore bolognese che ha permesso che Palazzo Albergati diventasse sede espositiva tra le più importanti in Italia.
Joan Mirò nasce a Barcellona nel 1893 e fin dall'età di otto anni sente la necessità di approfondire l'esplorazione artistica. Uomo riservato, ha sempre cercato la quiete, tanto che all'apice della carriera, negli anni ‘50, si ritira a Mallorca, dove trova la dimensione che aveva sempre desiderato e tantissimo spazio per lavorare. Questo non gli impedisce di essere protagonista assoluto del fermento artistico del suo tempo, creando un mondo pittorico trasognato, difficile da inquadrare in una corrente specifica, e fatto di elementi biomorfici, costellazioni stilizzate, di forme misteriose che navigano sospese e senza peso in uno spazio della tela diventato fluido.
Le origini catalane di Mirò gli permettono di crescere tra le opere di Gaudì, e negli anni '20 vissuti a Parigi, di lavorare a stretto contatto con Picasso, Max Ernst e gli esponenti del dadaismo.
Quello che caratterizza da subito la sua ricerca è il desiderio di "assassinare la pittura" attraverso una poetica di segni essenziali, perché crede fermamente nella libertà di creare le proprie opere distaccandosi completamente dai modelli del passato.
Ne sono testimonianza soprattutto le tecniche che sperimenta nel corso della sua carriera artistica: collage, fogli di giornale, masonite, assemblaggio di oggetti; in mostra si può ammirare Personaggio e uccelli del 1975, opera composta da un grande foglio di carta vetrata con inserto di legno e chiodi.
Oggetti di uso quotidiano, dell'artigianato popolare (come i siurell, fischietti tipici di Mallorca) e soprattutto la semplice realtà della natura, resi sulle tele non come li vedono i suoi occhi, ma come gli detta il suo modello interiore.
Nella mostra MIRO’! SOGNO E COLORE, sono esposti lavori dell'ultimo periodo artistico del pittore, quelli creati a Mallorca tra gli anni '60 e '70 e che sono caratterizzati da grandi dimensioni e dalle influenze dell'arte orientale e dell'arte americana (il dripping tipico dell'action painting e colori vivaci come il fucsia). E' un'arte diretta e selvaggia come l'isola in cui vive, il gesto è quello elegante di un maestro orientale, mentre i fondi sono sporchi con scarabocchi e scolature e fortemente materici.
Nelle cinque sezioni (Radici, Principali influenze artistiche, Maiorca, La metamorfosi plastica, Vocabolario di forme), si viene rapiti dalle forme organiche e grottesche, a tratti tormentate, nonostante la forte espressività e astrazione delle opere è difficile non rimanere coinvolti. E non si può fare a meno di notare che i segni essenziali elaborati da Mirò non sono altro che una parte ancestrale del nostro immaginario e la lettura è più intuitiva che meditata, non impostata sul concetto del bello classico ma dell'inconscio simbolico.
Foto credit:
Foto copertina: Joan Miró Femme au clair de lune, 1966 Pen and wax crayon on paper, 15,2×19,5 cm © Successió Miró by SIAE 2017 Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca © Joan Ramón Bonet & David Bone
Foto1: Locandina mostra
Foto 2: Joan Miró Untitled, 1980 Ceramic. Stoneware and porcelain 38,5x29x13 cm © Successió Miró by SIAE 2017 Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca © Joan Ramón Bonet & David Bonet
INFO:
Prodotta e organizzata da Gruppo Arthemisia
A cura di Pilar Baos Rodríguez Francisco Copado Carralero
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)